In sintesi
Prefazione di Silvio Curto
Salito sul Trono di Horus dopo i brevi regni di Tutankhamon ed Ay, Horemheb rappresenta certamente una delle figure più rappresentative e affascinanti nella millenaria storia dell'Antico Egitto. Generale al tempo del sovrano Akhenaton, si fece intagliare un sepolcro a Saqqara del quale il Museo Archeologico di Bologna conserva alcune splendide scene indicate come alcuni fra gli esempi più belli di arte egiziana sul finire della XVIII dinastia. Salito, poi, sul trono d'Egitto, Horemheb va ricordato per i molti reperti che portano il suo nome, per il gruppo statuario conservato nel Museo Egizio di Torino, interessante per la lunga iscrizione e per la splendida tomba che egli volle per sé nella Valle dei Re.
Elio Moschetti, ingegnere, collaboratore del Museo Egizio di Torino, è autore di testi scientifici e conferenziere di prestigio. Per i tipi di Ananke, "Lungo il Nilo" e, con Mario Tosi, "Thutmosi IV – Un sogno all’ombra della sfinge".