"El-Bagawat. Un cimitero paleocristiano nell'alto Egitto" di Giuseppina Cipriano

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EGIZIA72
00sabato 25 ottobre 2008 13:41
Per la monumentalità,per la ricchezza degli apparati architettonico-decorativi e per il contesto archeologico,il cimitero di el-Bagawat,rappresenta una testimonianza eccezionale del primo cristianesimo egiziano,in una realtà di certo periferica ma a forte vocazione commerciale,quale fu l'oasi di el-kharga,luogo di esilio per numerosi esponenti della gerarchia ecclesiastica nella tarda antichità.La ricomposizione dei dati in gran parte acquisiti direttamente sul posto attraverso l'analisi delle diverse centinaia di sepolture dalle semplici tombe terragne ai mausolei familiari ha permesso di delineare le fasi della frequentazione funeraria del complesso,collocabili tra la fine del III ed il VI secolo.Le decorazioni pittoriche dei mausolei sono state integralmente censite e corredate da una documentazione fotografica e grafica inedita.Spiccano alcuni cicli a soggetto biblico,unici nell'arte paleocristiana dell'Egitto,nei quali lo spessore dottrinario si accompagna a iconografie ricercate,scaturite dall'autonomo processo creativo di una committenza che segue fedelmente il testo biblico sostanziandolo di puntuali riferimenti all'esegesi patristica e ai coevi dibattiti teologici.Giuseppina Cipriano,Tau editrice,Todi (PG) 2008 [SM=x822725]
Hatshepsut76
00mercoledì 1 luglio 2009 20:22
Procedo con la schedatura del libro:



Titolo: El-Bagawat. Un cimitero paleocristiano nell'Alto Egitto
Autore: Cipriano Giuseppina
Prezzo: € 145,00
Dati: 2008
Editore: Tau (collana Ric. di archeologia e antichità cristiane)



In sintesi: Per la monumentalità, per la ricchezza degli apparati architettonico-decorativi e per il contesto archeologico, il cimitero di el-Bagawat rappresenta una testimonianza eccezionale del primo cristianesimo egiziano, in una realtà di certo periferica ma a forte vocazione commerciale, quale fu l'oasi di el-Kharga, luogo di esilio per numerosi esponenti della gerarchia ecclesiastica nella tarda antichità. La ricomposizione dei dati in gran parte acquisiti direttamente sul posto attraverso l'analisi delle diverse centinaia di sepolture – dalle semplici tombe terragne ai mausolei familiari – ha permesso di delineare le fasi della frequentazione funeraria del complesso, collocabili tra la fine del III ed il VI secolo. Le decorazioni pittoriche dei mausolei sono state integralmente censite e corredate da una documentazione fotografica e grafica inedita. Spiccano alcuni cicli a soggetto biblico, unici nell'arte paleocristiana dell'Egitto, nei quali lo spessore dottrinario si accompagna a iconografie ricercate, scaturite dall'autonomo processo creativo di una committenza che segue fedelmente il testo biblico sostanziandolo di puntuali riferimenti all'esegesi patristica e ai coevi dibattiti teologici.

Sull'Autore: Giuseppina Cipriano, archeologa, laureata in Lettere Classiche presso l'Università degli Studi di Palermo. Specializzata presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana di Roma. Specializzata in Archeologia Tardoantica e Medievale presso la I Scuola di Specializzazione dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza. Dottore di Ricerca in Archeologia e Storia dell'Arte Greca e Romana presso l'Università degli Studi di Messina.

[notizie tratte da Archeogate]


EGIZIA72
00mercoledì 1 luglio 2009 20:58
[SM=x822718] il prezzo è notevole [SM=x822728]
elenaras
00mercoledì 1 luglio 2009 23:44
ci sono stata... non sono la persona più adatta a parlare delle testimonianze dei primi cristiani e dei copti... diciamo che è talmente stridente il contrasto tra la grandezza rappresentata nei resti delle epoche dinastiche e la modestia di ciò che ci rimane delle successive fasi storiche, di fatto cronologicamente parallele al nostro stesso alto medio evo e sostanzialmente affini per la forma societaria delle comunità ristrette... mah... per quanto mi riguarda io lo vedo come una specie di "altro Egitto" che purtroppo mi ha notevolmente delusa sia a el-Bagawat che a Wadi Natrum... ma anche a San Simeone... tuttavia è senz'altro molto emozionante trovare luoghi così lontani da noi eppure così vicini per sentimento religioso, certo, ma allora se andassimo a visitare i monasteri dell'Etiopia probabilmente ne rimarremmo ancora più colpiti, no? forse la pochezza artistica di questi siti non mi è parsa compensata da una chissà qual profonda spiritualità intrinseca ed è stato questo a lasciarmi un po' fredda... ma probabilmente sono solo io che non ho capito... pazienza :-)
Hatshepsut76
00giovedì 2 luglio 2009 00:03
@ Egizia: beh, sì devo ammettere che il costo è un po' proibitivo... Magari l'ideale sarebbe farselo regalare... [SM=g1619695]


@elenaras: grazie per la tua testimonianza. [SM=g999103]
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