"Akhenaton: storia di un'eresia" di Elio Moschetti

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-Kiya-
00martedì 14 aprile 2009 23:31



Titolo: "Akhenaton, storia di un'eresia"
Autore: Elio Moschetti
Editore: Ananke
Collana "Quaderni di Egittologia"
Dati: Brossura 96 pagine, formato 13x17 illustrate b/n
Edizione: 2009
Prezzo e disponibilità: verifica


Akhenaton. Storia di un'eresia (Quaderni di egittologia)




In sintesi

Su questo sovrano di oltre trentaquattrosecoli fa, sono stati scritti innumerevoli libri, saggi e romanzi, si sono intrecciate discussioni, e spesso dispute, tra esperti come tra dilettanti, coinvolgendo, nel corso degli ultimi centocinquant’anni, con attenzione sempre rinnovata, egittologi, archeologi, storici, studiosi delle religioni, biblisti; ma anche filosofi, antropologi, medici, nonché, ovviamente, musicisti, romanzieri e… cultori dell’esoterismo.
Akhenaton diede una nuova impronta all’arte ed alla politica interna egizia, ma fu la scelta religiosa monoteista che lo impose all’attenzione del mondo come il “faraone eretico”.
Dunque Akhenaton fu una mente molto al di sopra e al di fuori di quanto possiamo pensare fosse la normalità della classe colta nell’Antico Egitto; il suo pensiero traente fu la fede nell’Aton, nella potenza del Sole, che tutto genera e tutto governa, superando l’accezione tradizionale del dio solare Ra e, prima accantonando, poi, con l’approfondimento della nuova religione ed il perfezionamento della sua liturgia, rendendo inutili tutte le altre manifestazioni divine.

Indice del volume

- Akhenaton
- Smenkhkara
- Tutankhamon
- Ay
- Horemheb

Appendici
. La stele di frontiera di Akhetaton
. Inno all’Aton


L'Autore

Elio Moschetti, studioso, viaggiatore, e collaboratore scientifico del Museo Egizio di Torino, ha già realizzato, per i tipi di Ananke, "Horemheb – Talento, fortuna e saggezza di un re" e, con Mario Tosi, "Thutmosi IV – Un sogno all’ombra della sfinge".
-Kiya-
00martedì 14 aprile 2009 23:57
Il mio commento

A definirlo "libricino", pare quasi di volerlo sminuire. Eppure tale è il suo aspetto. Ma non il contenuto.
Il testo in questione riassume in poche pagine (meno di 100) l'epoca relativa ad Akhenaton e ai suoi immediati successori, fino al termine del regno di Horemheb.

Fondamentalmente non evidenzia nulla di nuovo, almeno non per i cultori dell'argomento, che desidererebbero aumentare il proprio bagaglio di informazioni a riguardo del Re.
Ha il pregio di riassumere con linearità un contesto storico assai complesso e merita elogio per la capacità, ampiamente mostrata dall'autore, di riferire fatti con la chiara, e riuscita, intenzione di volersi attenere a quanto risulta dalle fonti documentali in nostro possesso.
Il tutto completato da personali interessanti teorie, desunte senza ricorrere ai "se..." e ai "ma..." che da sempre caratterizzano la vasta letteratura dedicata a questo Sovrano.

Altro pregio da riconoscere a questo lavoro è quello di riuscire a "rivalutare" la figura di Horemheb.
La volontà di osservarla da una diversa prospettiva, indubbiamente non consueta, pienamente storica, supportata da fonti e corroborata da prove, informazioni e dettagli, frutto di approfondimenti. Informazioni, a torto, sottovalutate e non considerate in altri contesti.
Dalla lettura del capitolo dedicato (che si risolve in poche pagine, ma che può essere validamente compendiata e completata con la lettura del volume interamente dedicato al personaggio, già citato), scaturisce un ritratto del Generale indubbiamente meno distaccato, più coinvolto negli eventi di Amarna. E, soprattutto meno ostile.
Un riscatto che consiglio di approfondire a coloro che hanno rivolto il loro interesse alla Rivoluzione Amarniana, ai quali, di norma, Horemheb è presentato, probabilmente con una certa superficialità, nella veste di esecratore.


Consigliato soprattutto a chi desidera accostarsi alla figura storica di Akhenaton e ai fatti che caratterizzarono la sua epoca, in vista di un più ampio approfondimento o come lettura fine a se stessa.
Hatshepsut76
00mercoledì 15 aprile 2009 10:42
Grazie del consiglio! L'ho già inserito tra i testi da acquistare! [SM=g999103]
Hatshepsut76
00mercoledì 15 aprile 2009 13:53
Ll'ho ordinato in libreria questa mattina, assieme ad Akhenaton e Nefertiti di Franco Cimmino. [SM=g999103]
-francis-
00mercoledì 15 aprile 2009 14:45
Anch'io ho letto il testo di Moschetti e, come Maria, non vi ho trovato nulla di nuovo.

Se posso darti un consiglio, Luca, leggi prima questo testo e poi lo approfondisci con quello di Cimmino.
-Kiya-
00mercoledì 15 aprile 2009 15:03
Cosa ne pensi, Franca, dell'immagine di Horemheb che scaturisce dalle pagine del libro?
Hatshepsut76
00mercoledì 15 aprile 2009 16:03
Re:
-francis-, 15/04/2009 14.45:

Se posso darti un consiglio, Luca, leggi prima questo testo e poi lo approfondisci con quello di Cimmino.



Grazie del consiglio, Franca! Lo farò senz'altro! [SM=g999103]


-francis-
00giovedì 16 aprile 2009 11:05
Re:
-Kiya-, 15/04/2009 15.03:

Cosa ne pensi, Franca, dell'immagine di Horemheb che scaturisce dalle pagine del libro?



L'ho letto un po' di tempo fa e sinceramente non ricordo bene.
Personalmente non sono mai stata una detrattrice di questo faraone, anche perchè ho letto l'interessante saggio di Moschetti (Horemheb, talento, fortuna e saggezza di un re) nel quale vengono elencati con dovizia di particolari i lati positivi di Horemheb.
Mi prefisso, appena terminata il romanzo che sto leggendo, di riprendere in mano il testo.

-francis-
00giovedì 16 aprile 2009 14:00
Scusate, ho fatto confusione. Mi sono confusa con il testo di Bramini. Ora anch'io lo acquisterò, poi saprò dire.
-Kiya-
00giovedì 16 aprile 2009 14:37
Se hai già letto il volume dedicato ad Horemheb, dello stesso autore, riscontrerai che quest'ultimo è poi un sunto del primo, nel quale vengono trattati i medesimi personaggi.

In ogni caso, val la pena aggiungerlo alla propria biblioteca personale ;)
-francis-
00venerdì 10 luglio 2009 11:06
Condivido pienamente quanto ha già scritto Maria su questo piccolo saggio. In modo molto conciso, ma preciso e senza scoop, Moschetti riassume la storia di questo faraone, commentandolo favorevolmente.
Secondo l'autore la sua rivoluzione fu solo opera del suo genuino intento di rinnovare la religione esistente, anche se in modo abbastanza insolito per quei tempi. E anche in questo contesto, ritenuto abbastanza spregiudicato, sta la vera novità.
Moschetti archivia poi come "fantasiosa" la supposizioine che Smenkhkara fosse Nefertiti, anche supportato da una sua, e non solo sua convinzione: la mummia ritrovata nella KV 55 è quella proprio di Smenkhkara.
L'autore ha parole di elogio anche per Horemheb, ma non mi sorprende avendo già letto il suo saggio su questo faraone.
Belle le immagini, e mi è particolarmente piaciuta la decifrazione della stele (ad opera di Donadoni) di frontiera.
Il testo termina con l'integrale pubblicazione del grande inno all'Aton.
Hatshepsut76
00venerdì 10 luglio 2009 13:12
Sto finendo di leggere anche io il testo; mi manca solo l'ultimo capitolo (quello su Horemheb), quindi su quella figura non mi posso pronunciare. Però ho notato anche io che la ricostruzione fatta da Moschetti è interessante, non lasciando nulla al caso, o alle supposizioni... E' stato interessante il vago accenno all'arte amarniana che si trova all'interno del capitolo relativo ad Akhenaton; sarebbe interessante approfondire... Ricordo di aver letto l'Inno ad Aton vari anni fa, durante la lettura del libro Testi religiosi dell'antico Egitto, curato da Marco Zecchi, ed edito da Paideia, di cui abbiamo anche parlato qui, e ne rimasi affascinato... Come avete già scritto voi, non dice nulla di nuovo rispetto a quanto già si sa, e questo forse mi ha un po' deluso, visto che si tratta di una pubblicazione recente, però è comunque un testo interessante per arricchire la libreria egittologica [SM=g999103]
-Kiya-
00venerdì 10 luglio 2009 13:23
Non può dire nulla di nuovo, poichè nulla è stato aggiunto di recente su questo personaggio e sull'epoca a cui appartenne.
Il pregio di Moschetti, profondo conoscitore del personaggio, per il quale traspare una non velata preferenza, ha il pregio già illustrato di fornire elementi (tutti documentati) che contribuiscono a rivalutare la sua immagine.

Se prima abbracciavo per partito preso l'ipotesi che Horemheb avesse rivestito la parte del "cattivo", oggi, grazie a questo libro e alla sua versione completa, forse non posso ancora affermare di credere il contrario, ma riconosco ad Horenmheb numerose attenuanti.

Lo stesso non posso dire per Ay.
-francis-
00venerdì 10 luglio 2009 20:04
Io di Ay ho una buona impressione. Mi dà l'idea della persona che ha aiutato Tutankhamen nella sua crescita, lo ha consigliato ed ha agito in vece sua, in sintonia con Horemheb.
Se avesse voluto usurpargli il trono lo avrebbe fatto prima della sua incoronazione, quando era ancora un bambino.
Che senso avrebbe ucciderlo (anche se poi è stato appurato che non è vero) dopo 10 anni?
E credo anche che Horemheb abbia lasciato lui successore di Tut per ringraziarlo della sua opera... tanto era ormai vecchio...
-Kiya-
00venerdì 10 luglio 2009 22:21
Non sono mai riuscita a credere fino in fondo alla sua bontà disinteressata.
Fatico davvero a inquadrarlo. A mio parere presenta troppi punti oscuri.

E' possibile che il giungere dove è giunto sia stato merito di Tutankhamon. Ma resta pur sempre il dubbio che operasse piuttosto un forte controllo, probabilmente necessario inizialmente, per via dell'età del giovane Re, che poi gli risultò difficile allentare...
nefermywsher
00giovedì 12 novembre 2009 21:19
io ho letto da poco questo testo. mi è piaciuto, anche se la maggior parte delle informazioni tratte dal libro più o meno già le conoscevo. comunque credo sia abbastanza difficile aggiungere nuove informazioni su akhenaton, specialmente se non vengono scoperti nuovi reperti, quali steli, pitture ecc, che ne spieghino meglio la vita. io personalemete non ho mai visto, nè horemheb, nè ay come possibili antagonisti. forse sono troppo influenzata dal romanzo di michelle moran, dove non vengono dipinti come tali, anzi, ay è visto come un abile uomo politico, il cui scopo e solo il bene dell' egitto. tornando al libro di moschetti, il mio commento è: è un buon testo, scritto bene e intrattiene piacevolmente il lettore, in più è scorrevole, e io l' ho letto in 2 giorni. consiglio anche agli altri che non hanno partecipato a questa discussione di leggerlo, perchè merita davvero.
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