Alla clinica milanese Macedonio Melloni si tenterà di stabilire se i resti custoditi nel museo di Asti siano davvero quelli di un sacerdote di Min, il dio della sessualità e della fertilitàdi
La mummia dei misteri approda sabato, per la seconda volta, alla clinica milanese Macedonio Melloni. Obiettivo: scoprire se davvero l’uomo di Ankhpakhered, che arriva dal museo di Asti, sia stato un sacerdote di Min, il dio della sessualità e della fertilità. La mummia finisce in ospedale per essere studiata ma anche per restituirle un volto con l’aiuto di antropologi forensi. Nel 2009 il reperto era stato sottoposto a tac, ora subirà un intervento in endoscopia.
Intorno al reperto lavorerà un nutrito staff di specialisti: l’egittologa Sabina Malgora, Luca Bernardo, il primario pediatra del Fatenebefratelli che coordina tutta l’operazione, Michele Vignali, il medico esperto in endoscopia. Della squadra doveva far parte anche Cristina Cattaneo, il medico legale e antropologo forense, attualmente impegnata nelle indagini sul caso di Yara, che sarà sostituta da Davide Porta. La mummia, che nel 2009, era stata sottoposta a tac spirale, in 3D, ora subirà un trattamento in endoscopia. Dal Museo paleontologico e archeologico di Asti, dove è ospitata e considerata una vera star, arriverà, di buon ora, alla clinica Melloni, ospedale che fa capo al Fatebenefratelli. E qui, con una strumentazione che sarà usata solo per la mummia e in un locale, vicino all’archivio, lontano quindi da sale operatorie e ambienti frequentati dai pazienti, gli esperti effettueranno il nuovo esame, e tenteranno una ricostruzione del volto.
«Abbiamo quasi la certezza che non si tratti di un sacerdote — spiega Luca Bernardo — grazie alla Tac, avevamo già scoperto che, sotto le bende, c’era uno scheletro con ossa messe un po’ alla rinfusa, non tutte al loro posto. Non solo, ma le rotule apparivano troppo consumate per essere quelle di un personaggio che ha ricoperto un ruolo di prestigio in vita». Ma perché tanto interesse per questa mummia? «Di solito questo tipo di reperti, per essere studiati, finiscono all’estero — risponde Luca Bernardo — mentre noi vogliamo dimostrare che un ospedale avanzato come il nostro può dare il suo contributo alle ricerche archeologiche. Tutto questo con il lavoro gratuito dei medici coinvolti e senza interferire con l’attività clinica».
Sabato, alla Macedonio Melloni, ad accogliere l’ospite d’eccezione ci saranno, tra gli altri, Giovanni Michiara, nuovo direttore generale del Fatebenefratelli, e Massimo Buscemi, assessore regionale alla Cultura.
milano.repubblica.it/cronaca/2011/03/17/foto/milano_la_mummia_fa_la_tac_in_ospedale-13701537/1/?ref...
(La Repubblica)
[Modificato da -francis- 18/03/2011 10:29]