Per Elyy: Schiavitù nell'antico Egitto?

Io ho una domanda:

Gli egiziani avevano schiavi o no??

Gli israeliti furono loro schiavi per 400 anni e liberati sotto Ramses I o il tutto è un mito?

Grazie e complimenti per il forum,bellissimo

Ely

Intanto grazie per la visita e per il complimento che va a tutto merito degli utenti.

Per quanto riguarda la domanda circa gli schiavi, direi che, come tutti i popoli antichi (e purtroppo non solo quelli antichi) la schiavitù esisteva anche in Egitto; quel che è da sfatare, però, è il mito che tutti i lavori più improbi o faticosi fossero appannaggio degli schiavi (che anzi, quando esistevano, avevano comunque diritti che presso altri popoli neppure si pensavano).
Gli schiavi NON hanno costruito le piramidi, ad esempio... forse tra le mille e mille persone impiegate in quell'attività ci saranno stati anche schiavi, ma di certo una mano d'opera così specializzata non poteva essere costituita solo da schiavi.

Il problema della schiavitù è un problema che secondo me sarebbe da affrontare partendo dal presupposto che la nozione che noi possiamo avere di questo "fenomeno" è in qualche modo diversa da quella che poteva esserci presso le antiche popolazioni, specie nell'antico egitto. Per noi, quando si parla di schiavitù, tornano alla memoria eventi come la tratta degli schiavi africani nell'epoca moderna, le condizioni inumane in cui versavano, ad esempio quando erano stipati nelle coperte delle navi come animali. Nell'antico egitto, per quanto in realtà ne sappiamo, e come ricorda hotep, lo schiavo aveva una buona dose di diritti umani che dovevano essere rispettati e che gli erano riconosciuti: il mito dello schiavo ebreo, ad esempio, per quanto possa essere vero che ci fossero schiavi di origine "ebraica", è un mito che bisognerebbe sfatare. Le piramidi non furono certamente costruite con il loro sangue; lo schiavo era un bene di lusso, e nella maggior parte delle situazioni non aveva compiti diversi da quelli che potrebbe avere oggi un semplice "domestico".

ACUSinpw, 14/02/2011 2.57:

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.... e nella maggior parte delle situazioni non aveva compiti diversi da quelli che potrebbe avere oggi un semplice "domestico".

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.... tant'è che sul dizionario geroglifico non si trova corrispondenza per il termine "schiavo", mentre invece esiste b3k per "servo".

La questone della schiavitù è ampiamente dibattuta da chi si interessa di Egittologia: da un lato si schiera chi ne avvalla in toto l'esistenza chiamando in causa anche le dichiarazioni di Erodoto, dall'altro chi esclude pressocchè totalmente questa possibilità o assume la posizione espressa qui sopra da Hotep e Acus.

Anche io sono propensa a credere che quella che in origine poteva configurarsi come schiavitù vera e propria, col tempo divenne, in larga parte, manodopera retribuita. Probabilmente a basso, bassissimo costo, ma retribuita.
Abbiamo riscontri dell'esistenza di mercenari, in campo militare e di stranieri assoldati per i lavori più pesanti. Gli Hyksos, che regnarono per circa 200 anni in Egitto, ad esempio, giunsero nel paese con questo scopo.
Né le Piramidi, né Akhetaton (la citta di Amenhotep IV), né tanto meno Avaris (la Capitale di Ramesse II) furono erette da schiavi, ma da operai che sicuramente lavorarono sodo e ricevettero in cambio un salario consistente in razioni di cibo, in alcune circostanze abitazioni e servizi vari.

I prigionieri di guerra che vediamo rappresentati in numerosi rilievi, probabilmente andarono ad incrementare, di volta in volta, la sfera della servitù.

Ci sarebbe anche da dire che spesso e volentieri poter lavorare nei grandi cantieri era quasi un "occasione" da non perdere, nel senso che, come ricorda Kiya, la retribuzione era in cibo e, come le scoperte fatte nel villaggio operaio di Giza presso le Piramidi ci hanno permesso di sapere, questo cibo consisteva anche in carne, birra, oltre che a pane e altri generi alimentari. Ma la carne, ai tempi, per quella parte della popolazione non nobile era un lusso che non era facile da procurarsi...
Erodoto ha letto l'Egitto coi suoi occhi da greco, attribuendo valori e significati a ciò che vedeva dal suo personale punto di vista, iniettando, nella maggior parte dei casi, le categorie "greche" in qualcosa che poteva somigliare d'egizio.. basterebbe pensare a tutti i paralleli che si diverte a fare fra divinità egizie e divinità appartenenti al pantheon ellenico. Questo per dire che Erodoto non è MAI una fonte affidabile al cento per cento, ma il lettore/studioso deve sempre essere in grado di raccogliere da Erodoto quella che è l'apparenza che gli si mostrava, non fidandosi, invece, di come lui interpreta tutta una serie di cose, da lui stesso, per altro, messe in dubbie e proposte con "le pinze"...

Vi ringrazio molto per le vostre cortesi ed esaurienti risposte.
La questione degli schiavi ebrei la ritenevo una cosa certa fino all'anno scorso, quando andai a visitare il museo egizio a Torino, fu lì infatti che la guida, ragazza molto preparate nell'egittologia, spiegò che in Egitto non esistevano affatto gli schiavi come noi li immaginiamo ma che si trattava, appunto come avete affermato voi, di servi tra l'altro pagati e generalmente ben trattati.
La cosa mi stupì molto e mi rimase nella mente da allora, per questo, una volta scoperto questo forum e trovata la sezione in cui esprimere delle domande, non ho esitato a esporre questa mia perplessità.

Dalle vostre risposte quindi, mi viene da pensare a Giuseppe, il figlio di Giacobbe venduto dai suoi fratelli. Finì nella casa di un funzionario egiziano che, seppur lo comprò come schiavo, lo trattò come il migliore dei suoi collaboratori tanto che diventò la seconda persona, in ordine d'importanza, in quella casa.

Non penso che tutti gli schiavi (o servi) ricevessero lo stesso trattamento anche perchè Giuseppe, per chi crede alla sua esistenza e alla storia esposta nelle Sacre Scritture, era un ragazzo particolarmente intelligente e capace, degno di guadagnarsi tale fiducia da parte del suo padrone.

Ritengo verosimile quindi quanto avete detto sulla condizione in cui versavano i servi nell'antico Egitto, infatti gli israeliti, una volta avvenuto l'esodo e nonostante la loro situazione di neo-libertà, non mancarono di lamentarsi per quel che avevano lasciato in terra d'Egitto.

Un caro saluto a tutti
Elyy

Non aver paura e fai quante più domande ti vengono in mente. Da quel che scrivi mi viene da pensare che sei molto interessante al parallelo Sacre Scritture/Storia.
Vorrei solamente dirti che molte volte è azzardato prendere quanto affermato nella Torah come se si trattasse di "storiografia" fedele. Molte cose devono essere interpretate e possono risultare "tendenziose", soprattutto per quanto può riguardare tutta la vicenda dell'Esodo che, sebbene non impossibile, è altamente improbabile che sia avvenuto proprio nel modo tramandato dalla tradizione ebraica..

Sì, ACUsimpw, in effetti le mie conoscenze dell'antico Egitto si limitano a quei sporadici episodi in cui questo popolo ha incrociato la sua storia con gli ebrei del Vecchio Testamento.

Riguardo alla miticità di molti racconti dell'AT, con l'andare del tempo mi sto in effetti rendendo conto che le cose non andarono quasi mai come furono raccontate dagli agiografi i quali, pur credendo che siano stati ispirati da Dio, sono consapevole che scrissero quegli episodi non tanto rispettando la reale storia dell'evento ma cercando di trasmetterne la morale.

Naturalmente, essendo amante dei documentari, non mi sono mai persa quelli inerenti l'antico Egitto e tutto quel che lo riguarda.
E' materia sempre affascinante, avvolta da un alone di mistero che la rende ancora più attraente.

Grazie per la vostra gentilezza e disponibilità a rispondere a gente come me, profana in materia.



Elyy



PS. Bellissimi gli smiles sotto!!

Grazie a te, Elyy

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Giuseppe avrebbe potuto essere "figlio del Khap" come molti nobili cananei per accedere a tale alta carica?