Il prof. Grilletto parla della mummia di Merenptah a pag. 143 del libro, ma non si dilunga molto, forse mezza pagina.
Lo studio di questa mummia sarebbe la prova di come la paleopatologia, affiancata dalla fonti letterarie, possa dare indizi su eventi avvenuti migliaia di anni fa.
Naturalmente non è frutto di un suo studio, i resti del sovrano in questione furono studiati da M. Bucaille nel 1980:
... presenta molte lesioni (perdita di sostanza toracica destra intra vitam, frattura comminuta delle ossa dell'avambraccio destro) e una rara anomalia: la presenza di una tredicesima vertebra toracica (invece di dodici) e conseguentemente tredici costole per lato (invece di dodici), pur rimanendo cinque le vertebre lombari.
Ma ciò che interessa di più il paleopatologo è un ampio foro a livello dell'osso parietale destro del cranio. Lo studio medico-legale di questo orifizio ha concluso trattarsi di una lesione traumatica dovuta a un corpo contundente e che verosimilmente è stata la causa del decesso del Faraone.
Sappiamo che Mosè nacque sotto il regno di Ramesse II e condusse gli Ebrei fuori dall'Egitto sotto il Faraone Merenptah, che li inseguì con tutte le sue truppe fino ai Laghi Amari (oggi attraversati dal Canale di Suez) e al passaggio del Mar Rosso. Ma il Faraone e tutti i suoi furono travolti dalle acque (Esodo 14, 1-31) e i traumi riscontrati sul corpo di Merenptah confermano la sua tragica fine.
Tutto qua.
Questo è il mio parere: il discorso lascia spazio a considerazioni storico-critiche che non fanno parte della materia specifica dello studioso, cioé la paleopatologia, toccando argomenti non ancora chiariti nemmeno dai tecnici dell'archeologia e storiografia, mentre non dice nulla sull'anomalia delle vertebre.
Ne deduco che la presenza di una vertebra toracica in più, con annessa rispettiva coppia di costole, non sia un fatto così eclatante nella sua anormalità, e nemmeno comporti problemi di sopravvivenza o salute.
Però che proprio Merenptah avesse le vertebre sbagliate...