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Sondaggio:: L'autore di un romanzo storico
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Contenuti di un romanzo storico

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2010 14:18
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
12/10/2010 17:50
 
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Ineffetti il voto è esclusivamente individuale. Il sistema riconosce l'indicativo dell'utente (IP) e consente di votare a intervalli regolari, diversamente l'operazione è nulla ;)
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
12/10/2010 18:04
 
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Faccio un esempio banale: Nefertiti e Akhenaten (per stare in tema!).
E' normale che uno scrittore inventi la loro vita coniugale, le loro liti, i momenti di passione e di amore, i rapporti con le figlie. Conosciamo tanto poco di loro che la fantasia di un bravo scrittore si può sbizzarrire.
Però non accetto che in un romanzo venga scritto che Akhenaten è stato l'amante della madre e da lei ha avuto un figlio; che abbia ucciso il fratello Tutmhosi per guadagnarsi il trono; che è un omosessuale e andava a letto con Smenkhhare, etc. etc.
Tutte situazioni non inventate, lette da me.
Poi mi sento dire da persone che non conoscono l'egittologia ma che hanno letto il romanzo che le cose sono vere, perchè le hanno lette, e non credono a me quando dico che invece sono inventate, frutto di una morbosa fantasia.
Ho sostenuto più di una di queste discussioni, e da qui è nata in me la fobia dei romanzi storici che si svolgono in Egitto.
Sono stata tacciata di essere una che mette in discussione quello che hanno scritto romanzieri noti e famosi.
E' per questo che a volte sono molto puntigliosa nel recensire certi romanzi.
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Scriba
12/10/2010 19:06
 
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Vero è altresì che , almeno nelle classi sociali elevate, certi comportamenti (i matrimoni tra consanguinei con giovinette da poco uscite dall'infanzia, tanto per fare un esempio )erano accettati, quindi non possiamo escludere che anche personaggi a noi "simpatici" abbiano commesso azioni per noi inammissibili [SM=g1619689] ...solo che, in mancanza di dati, l'autore dovrebbe specificare che sta lavorando di fantasia. [SM=x822715]
[Modificato da Merytaton62 12/10/2010 19:07]
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- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
12/10/2010 21:30
 
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Da quanto scrive Francis, che io condivido in pieno, devo desumere che non ho ben compreso i termini della votazione nel sondaggio.
A me sembra che, a pensarla così come descritto, si dovrebbe optare per il punto 1, eppure Francis ha votato 3.......scusate ma non capisco !
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
12/10/2010 22:28
 
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La differenza tra il punto 1 e il punto 3 è che nel primo caso l'autore si deve attenere strettamente ai fatti documentati, senza consentire alla sua fantasia di "condire" il romanzo. Tale vincolo viene tacitamente e inevitabilmente bypassato in assenza di informazioni. Assenza che "costringe" l'Autore ad attingere alle verità possibili, o magari a metterci del suo, per completare la trama. Un esempio, restando nel tema già affrontato da Franca:

Amenhotep IV, figlio di Amenhotep III sale al trono, a seguito della morte del fratello maggiore. Per l'incoronazione sposa Nefertiti, una principessa straniera, fortemente legata al culto solare del suo Paese d'origine. Complice il fascino della Regina e gli avvenimenti che da tempo ormai influenzano il Regno delle Due Terre, Amenhotep IV, sotto influenza della sua Sposa, conia il culto di Aton. Il Re vi crederà fermamente per buona parte del suo Regno. I canoni che contraddistinguono il modello religioso imposto si rivelano, in effetti, un valido strumento per limitare il crescente potere del Clero di Amon.
Affinchè l'intento del Sovrano possa realizzarsi in tempi risolutamente brevi è necessario optare per l'abbandono del Centro di Culto votato ad Amon. Amenhotep IV fonda una nuova città e la eleva a Capitale del Regno.
Intorno al XII anno, tuttavia, Amenhotep IV, che ormai si fa chiamare Akhenaton, ritorna sui suoi passi, ritenendosi ormai soddisfatto del risultato raggiunto. Il potere del Clero antagonista è stato arginato, i sacerdoti posti sotto il controllo sovrano e la figura di quest'ultimo è tornata ad occupare il posto privilegiato che da sempre gli spetta. Il Sovrano con la sua Corte possono rientrare nella vecchia Capitale, a Tebe.
Nefertiti disapprova la scelta del consorte e decide di ostacolarne i piani. Con l'appoggio di una ristretta cerchia di fedelissimi e potenti seguaci, forte dei sentimenti che il Re ancora nutre verso di lei, nondimeno indignata per la presenza di una Sposa secondaria che ha dato alla luce l'erede al trono d'Egitto, Nefertiti induce Akhenaton a riconoscerla come Coreggente, con il nome di Ankhekheperura Neferneferuaton.
Una volta conquistato il potere, Nefertiti si trasferisce nel Palazzo Nord e trama alle spalle di Akhenaton, commissionandone l'assassinio prima che questi riesca a rientrare a Tebe.


L'Autore, in tal caso io, si affida a quelle che sono ipotesi ventilate e intesse una trama storicamente attendibile, il che gli concede la libertà di non dover giustificare nulla dei contenuti proposti. Seppur non inventando nulla di sana pianta, offre tutti gli elementi che il lettore si attende di trovare in un romanzo, pur garantendo una certa veridicità.

In base a quanto espresso dal punto 3, le opzioni possono essere più d'una, in realtà. Scegliendo questa risposta, riconoscete all'Autore ampia libertà, pur garantendo un'adeguata conoscenza di fondo dell'epoca che si accinge a trattare.
L'Autore può scegliere di proporre un romanzo ambientato in un'epoca storicamente attendibile, popolato da personaggi realmente esistiti di cui può stravolgere la personalità nota, plasmandoli in funzione delle sue preferenze o necessità. Quello che proporrà al pubblico sarà un romanzo più vicino al genere fantastorico che non storico. Pertanto, dovrà attenersi all'onere di dichiarare esplicitamente al pubblico il suo intento, chiarendo nella Premessa/Introduzione/Presentazione, che parte del contenuto del suo libro è prettamente frutto di fantasia.

[Modificato da -Kiya- 12/10/2010 23:21]
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MerytAton Sitenjterw -
13/10/2010 00:59
 
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Forse dovremmo dibattere a lungo su questo "busillis".
Prima di ogni cosa probabilmente sarebbe il caso di definire la parola "romanzo" storico e connotarla nella sua fondamentale differenza dalla parola "saggio".
Secondo me in un saggio di storia troviamo la cronaca dei fatti documentati e le deduzioni più o meno personali che l'autore vuole trarre dalle testimonianze di cui è in possesso, offrendo ai lettori una verità più o meno condivisibile.
L'autore Kiya, pur costretta a riassumere con poche righe, ha voluto offrire un esempio di saggistica oppure lo scheletro su cui articolare un romanzo ? Presumo che volesse indicare un canovaccio sul quale poi tessere le vicende che coinvolgono i personaggi. Però, se così fosse, nascerebbe un romanzo sicuramente vivace e accattivante dove le passioni, a causa della forte sensibilità dela scrittrice, dominano gli scenari.
Potrei dire che Kiya ha scritto un romanzo molto gradevole, ha ambientato i suoi beniamini nel giusto luogo e nel giusto tempo, li ha descritti con precisione nell'aspetto, ne ha smascherato le spiritualità e trasmesse le emozioni (sì perchè è in grado di farlo), ci ha regalato momenti per sognare......ma.....il suo non è un "romanzo storico" perchè nessuno può provare che Nefertiti ha commesso un omicidio !
Altra cosa è il romanzo di Hotep giacchè in quel contesto si potrebbe (si sarebbe potuto) sospettare l'assassinio.

Continuo a pensare che si possono scrivere solo romanzi "di ispirazione storica" ma soprattutto che si dovrebbero leggere con distacco per fruirne esclusivamente il pregio letterario.
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13/10/2010 01:12
 
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Re:
roberta.maat, 13/10/2010 0.59:


Continuo a pensare che si possono scrivere solo romanzi "di ispirazione storica" ma soprattutto che si dovrebbero leggere con distacco per fruirne esclusivamente il pregio letterario.





Esatto! Non è forse questo l'approccio che riserviamo ad ogni altro romanzo, che non rientri nell'ambito che più amiamo?
Purtroppo.... per fortuna (dipende dal punto di vista), la nostra passione e la nostra conoscenza, più o meno approfondita, del mondo antico Egizio ci rende lettori estremamente critici. Non siamo più in grado di affrontare la lettura di un libro, romanzo, ambientato nell'antico Egitto con distacco, con l'esclusivo intento di trarre piacere dalla capacità narrativa dell'autore.

Per il romanzo pubblicato dal nostro Hotepibre, personalmente ho optato per una definizione non nuova, ma certamente inusuale: saggio romanzato. E in tutta onestà, è il traguardo che vorrei raggiungere io stessa, il giorno che dovessi decidere di cimentarmi nella stesura di un libro (ammetto che, involontariamente, questa sera ho condiviso con voi il percorso narrativo che vorrei sviluppare) [SM=x822706]
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
13/10/2010 10:33
 
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Re:
roberta.maat, 12/10/2010 21.30:

Da quanto scrive Francis, che io condivido in pieno, devo desumere che non ho ben compreso i termini della votazione nel sondaggio.
A me sembra che, a pensarla così come descritto, si dovrebbe optare per il punto 1, eppure Francis ha votato 3.......scusate ma non capisco !




In effetti l'opzione uno e l'opzione tre si completano. Avrei potuto votarle entrambe.
Infatti ho scritto che l'autore può concedersi di inventarsi la vita quotidiana dei personaggi; come potrebbe altrimenti riempire centinaia di pagine?
Ma non può screditare i personaggi realmente esistiti scrivendo comportamenti che vanno oltre la normale immaginazione.
E se proprio vuole scrivere quello che ho letto e già scritto, deve avvisare che trattasi di pura fantasia, di fatti non comprovati storicamemte ma solo immaginari.

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Scriba del
Tempio di Thot

13/10/2010 17:25
 
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...per chissà quale arcano motivo, ho scelto la risposta n.ro 3 [SM=g999103] ...

e poichè sono stato tirato "in ballo" più volte (ringrazio chi lo ha fatto) vorrei dire la mia.

Il mio, come ha detto Kiya (e non solo lei) è un saggio-romanzato, ho cioè preso quel che si conosceva certamente, fosse storia o archeologia, o riscontri di qualsivoglia genere e mi sono "limitato" a "cucire" queste cose tra loro con il filo del racconto.

Se ho dato intepretazioni di fatti e accadimenti (la morte di Akhenaton ad esempio, o chi fosse in realtà Smenkhara, o la stessa morte di Tutankhamon e la parte avuta da personaggi come Ay, Horemhab, Aanen), se da una parte mi sono comunque rifatto a ipotesi comunque esistenti (sia pure talvolta poco considerate), dall'altro ho cercato di "riempire" quelle lacune che la storia, o l'archeologia, mi consentiva di riempire senza snaturare ne' l'una ne' l'altra (o almeno quello era il mio intendimento).
Non credo che leggendo il mio romanzo si possa dare per vero e per sicuro quel che ho scritto, ma per plausibile SI!
Il target, inoltre, aldilà di quel che era l'intenzione verosimilmente della Casa Editrice che ha imposto il titolo (come sapete il titolo originale doveva essere "Neb-Kheperu-Ra"), era costituito da appassioanti di egittologia, ed in particolare un target direi abbastanza conoscitore della storia di quel periodo.
So che è un libro "difficile", per dirla come ha scritto qualcuno su IBS (e con cui concordo), non è un libro "da ombrellone"; ma libri "non da ombrellone" sono anche tanti altri e, per fare un esempio, potrei citarvi i libri di Josè Saramago (che aveva però il vantaggio di essere "solamente" un premio Nobel) che, a sua volta, ha scritto un "Vangelo secondo Gesù Cristo" che può anche essere letto come "romanzo storico".

Io credo che se si decide di scrivere un romanzo "storico" si debba aver ben chiaro quel che si vuole ottenere: voglio scrivere di un determinato momento storico, calare il lettore in quel periodo, farlo vivere e camminare con i protagonisti e qui c'è già il primo bivio.

Vuoi narrare di personaggi realmente esistiti?
Allora DEVI conoscerli e DEVI conoscere il periodo di cui stai scrivendo, non puoi "volare" più del consentito, non puoi scrivere STRAFALCIONI storici come quelli del signor Drake in Nefertiti; non puoi fuorviare un lettore men che esperto con sciocchezze che fanno inorridire chi ne sa qualcosina di più e possono portare, come ha scritto qualcuno, a false interpretazioni della realtà.

Vuoi invece narrare di personaggi sconosciuti, o inventati, sfruttando solo l'ambientazione storica?
Allora puoi scrivere quel che vuoi, purchè, in questo caso, sia perfetta l'ambientazione di sfondo.
Se decido di raccontare la storia di un illustre Sig. "X" che vive durante la rivoluzione francese, non posso far morire il Re di infarto e far diventare Robespierre un filantropo che raccoglie francobolli.
Su quella scena, su quello sfondo di sangue, di rivoluzione, di dissoluzione del potere reale, debbo far muovere personanggi credibili, che non pensino in termini moderni, ma che si muovano, ad esempio, per strade che esistevano allora e che, oggi, magari non ci sono più (per inciso, per un altro lavoro che mi piacerebbe scrivere, mi sono addirittura documentato sulla toponomastica cittadina della Napoli del '700).

Voglio invece scrivere un romanzo di pura invenzione? Allora parto da un periodo storico che debbo conoscere bene, lo trasformo in quacos'altro che abbia le stesse caratteristiche e faccio muovere personaggi che, pur aderenti ad una realtà storica, rivesto con altri nomi (pensate al film "Stargate", anche lì c'era un antico egitto, c'era un re alieno e c'erano gli Dei, ma quel mondo era un mondo parallelo, un mondo fantastico in cui potevo permettermi tutto pur poggiando la narrazione su dati storici).
E se avete letto l'epopea di "Dune" avrete certamente individuato fatti, narrazioni, titoli, nomi, situazioni, che sono proprie di fatti realmente accaduti (specie nel mondo islamico e dei tuareg, per ovvi motivi), ma quei fatti avvenivano "in una galassia lontana lontana", in un sistema planetario inventato di sana pianta.

Ma posso anche far fare ai miei personaggi realmente esistiti cose che non risultano fatte, a patto di entrare allora nei meandri della storia e sfruttare "buchi" di conoscenza che mi consentano di inserire quel che voglio a patto, si intende, che le azioni svolte dai miei personaggi, non modifichino la storia per come nota e per come conosciuta (se Akhenaton gioca a bocce con Horemhab, questo non cambierà la storia, ma se Akhenaton uccide Horemhab, allora la cosa cambia) [SM=x822723]

Spero di non aver annoiato troppoe di essere riuscito ad articolare una risposta il più possibile chiara di come la penso [SM=g999100]
[Modificato da Hotepibre 13/10/2010 17:26]
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13/10/2010 17:40
 
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ho eliminato messaggi che si erano evidentemente sovrapposti

;)
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