Howard Carter e Lord Carnarvon, secondo Nicholas Reeves
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Il parere di Reeves è che Carter fu un uomo straordinario, una convinzione sempre più radicata in lui.
Reeves, pertanto, non condivide le critiche mosse a Carter relativamente ai suoi interventi sulla mummia di Tutankhamon, ritendo che sia stato accusato ingiustamente di aver distrutto il corpo del faraone. Un'affermazione, quest'ultima, che scaturirebbe da una visione distorta e contorta del lavoro dello scopritore.
Reeves intende focalizzare l'attenzione su aspetti che confermerebbero la professionalità del lavoro condotto da Carter, il quale impiegò dieci anni per completare lo svuotamento della tomba, documentando doverosamente ogni minimo dettaglio. Una garanzia che Davis non avrebbe concesso. Inoltre, nulla, o quasi, del materiale catalogato da Carter è pervenuto fino a noi in cattivo stato, quindi Reeves non ha dubbi sul fatto che Carter fu l'uomo giusto al momento giusto per scoprire la tomba di Tutankhamon.
Oggigiorno si riscontrano problemi di una certa entità già solo per maneggiare piccoli oggetti rinvenuti durante uno scavo. Ciò dovrebbe far riflettere a riguardo dell'impegno notevole profuso da Carter nel "maneggiare" pezzi di grandi dimensioni, e di inestimabile valore, come ad esempio i pannelli d'oro che componevano i sacrari in cui era custodito di il sarcofago del giovane Re.
Per quel che riguarda Carnarvon, il parere di Reeves è che si dimostrò alquanto elusivo. Sostanzialmente si conosce poco o nulla di lui, a parte la sua privilegiata posizione da ricco aristrocratico, con l'arroganza di chi ritiene di poter comprare tutto e tutti per mezzo del denaro. Non sapeva nulla di Egittologia, che divenne la sua passione per tramite di Carter. Certamente guardò alla scoperta della tomba di Tutankhamon con occhi diversi, come un museo contenente pezzi di straordinaria bellezza, piuttosto che come una scoperta archeologica.
Reeves non si è mai pronunciato in merito all'ipotesi di sottrazione di reperti mossa a carico di entrambi, nonostante le affermazioni pubblicate da Thomas Hoving che, nel suo libro "
L'affare Tutankhamon", sostenne l'esistenza di numerosi reperti custoditi al Metropolitan Museum di New York provenienti proprio dalla tomba di Tutankhamon.