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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Nicholas Reeves

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2010 23:31
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19/08/2010 18:25
 
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La mummia della KV55 secondo Nicholas Reeves
[ <-- segue ]

La mummia è stata scoperta da Theodore Davis nel 1907.

Alternativamente KV55 è stato identificato come i resti di Akhenaton, il suo successore Semenkhara o la madre del primo, la Regina Teye, moglie di Amenhotep III.
Così come già al momento della scoperta, il corpo si trova in pessime condizioni. Se solo venisse esposto all'aria si tramuterebbe in polvere, letteralmente.
All'epoca della scoperta Arthur Weigall inviò quanto rimaneva delle ossa al medico legale Elliot Smith, per un'ulteriore conferma della sua teoria, in base alla qualedoveva trattarsi del corpo di una donna. Ma Smith dovette, non senza sorpresa, constatare che si trattava dei resti di un individuo di sesso maschile. In seguito, dopo un esame dei reperti contenuti nella tomba, lo stesso Smith affermò che si trattasse della mummia di Akhenaton.

Secondo il parere di Nicholas Reeves in proposito sussiste una profonda confusione.
Da un lato vi è l'interpretazione archeologica, dall'altro quella prettamente medico-anatomica. Le due ipotesi, naturalmente, non coincidono fra loro.

L'Egittologo sostiene l'esistenza di prove archeologiche incontrovertibili a testimonianza del fatto che gli stessi antichi Egizi ritenessero trattarsi dei resti del Faraone Akhenaton. I testi inscritti sulla bara, parte del corredo funerario connesso, tutto fa pensare , da un punto di vista archeologico, di trovarsi al cospetto di Akhenaton.
Il parere degli anatomisti che analizzarono i resti prima delle recenti analisi del DNA, tuttavia non conferma tale ipotesi. Secondo tali riscontri si tratta del corpo di un giovane uomo, che potrebbe quindi essere il successore di Akhenaton, Smenkhkara.

Aldilà dell'individuo a cui apprtengono i resti di per sé, tuttavia occorre tener ben presente un dettaglio fondamentale, secondo Reeves, il quale invita a un'interessante riflessione: ciò che era fondamentale per gli antichi Egizi non era tanto il corpo, i resti, bensì la presenza del nome della persona sepolta in una data tomba. Se fossero stati consapevoli di seppellire Smenkhkara, per quale ragione il suo nome non compare su nessuno degli oggetti rinvenuti nel corredo funerario?


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[Modificato da -Kiya- 19/08/2010 18:25]
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