La passione per l´Egitto l´ha portata a insabbiarsi nel deserto con l´auto, a scavare per settimane alla ricerca di reperti, a vivere per un anno al Cairo e a fare convegni in giro per il mondo. Patrizia Piacentini insegna Egittologia in Statale, il suo è un corso particolare: «Certo, si imparano la storia dell´antico Egitto e le basi dell´archeologia - spiega - ma la parte che più mi appassiona sono i laboratori di lettura geroglifica, che permettono agli studenti di sapere decifrare testi abbastanza complessi già dopo un solo ciclo di lezioni».
Il corso Egittologia è uno dei fiori all´occhiello della facoltà di Lettere e Filosofia in Statale. Un settore di eccellenza anche grazie alla presenza in università di una delle dieci raccolte di testi egittologici più fornite e prestigiose al mondo. La biblioteca, nata nel ´99 e inaugurata nel 2002, oggi ospita oltre 50mila volumi. «Quando si parla di antico Egitto in Italia viene subito in mente Torino, per il suo museo - dice Patrizia - ma pochi conoscono le meraviglie che ospita la nostra biblioteca». Fra i documenti più preziosi ci sono i giornali di scavo, le mappe e gli appunti del celebre egittologo francese Victor Loret, acquisiti dalla Statale nel gennaio 2002, ed esposti in questi giorni al museo del Cairo. Un gruppo di fortunati studenti nei prossimi giorni partirà per la capitale egiziana per visitare la mostra.
Fra questi anche Luigi Prada, 25 anni, laureato il 16 maggio con una tesi su una tomba privata tebana. «Dopo la visita al Cairo - spiega Luigi - cercherò di andare a fare il dottorato a Oxford, dove c´è il più grande archivio egittologico al mondo, al Griffith Institute. L´amore per l´antico Egitto mi accompagna fin dalle elementari, il corso della professoressa Piacentini mi ha permesso di conoscerlo davvero: da quando ho iniziato a frequentare il dipartimento ho appreso le basi scientifiche della materia e ho potuto fare viaggi di ricerca». In quattro anni Luigi è stato tre volte negli Usa per visitare collezioni, in Germania, due volte in Egitto.
Per la professoressa Piacentini, «uno degli aspetti più belli del corso è proprio la didattica sul campo, i viaggi che ogni anno fanno gli studenti». Quest´anno 30 ragazzi hanno visitato per otto giorni i siti archeologici intorno a Saqqara, dove si trova la piramide a gradoni di Djoser, la prima della storia. A ottobre partiranno per le oasi del deserto libico di Siwa, Kharga e Bahariya. Il problema per alcuni sono i soldi: i viaggi in Egitto costano. «Sarebbe bello che l´università potesse in qualche modo contribuire alle spese - dice Piacentini - ma l´Egitto è una di quelle passioni per cui vale la pena fare sacrifici».
Il corso è stato istituito nel ´93, e da allora il numero di studenti è aumentato costantemente, quest´anno erano un centinaio. Certo, sul mercato del lavoro gli egittologi sono meno richiesti dei consulenti finanziari, ma i dati di placement fanno ben sperare. «I più preparati non hanno difficoltà a trovare un posto - dice la professoressa -. La carriera universitaria è per pochi, ma molti studenti lavorano poi nell´editoria, nelle biblioteche, e nell´allestimento dei musei in Italia o all´estero».
[fonte: milano.repubblica.it ]