Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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L'età dell'oro?

Ultimo Aggiornamento: 25/05/2021 17:51
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
02/08/2010 20:39
 
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Secondo il vostro parere, quale ritenete sia stata l'epoca Egizia più fiorente, in quale ambito e perchè?
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Scriba
02/08/2010 23:16
 
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Bella domanda!Per me è difficile dare una risposta, perchè le mie conoscenze sono un po' raffazzonate, e in molti campi ancora lacunose. [SM=x822741]
Forse il periodo di maggiore splendore e vitalità artistica va dall'inizio della XVIII dinastia alla fine dell'età ramesside: in questo periodo si colloca la costruzione del tempio di Dei el-Bahri, del tempio di Karnak, e la massima espansione militare. Se la memoria non m'inganna il processo di mummificazione raggiunge l'apice proprio durante la XVIII dinastia. [SM=x822747] A me poi piace moltissimo l'arte amarniana,e ritengo il ritorno agli antichi dettami un passo indietro.
[SM=g1361793] Certo che, se si tiene conto che il genio del popolo egizio si è espresso al massimo grado nell'architettura, non si può tener conto del fatto che la costruzione delle grandi piramidi si colloca nell' Antico Regno...il che mi fa andare un po' in crisi. [SM=g1621246]
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Scriba
03/08/2010 16:24
 
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Non c’è dubbio Mery, specie il periodo del Nuovo Regno, segna, per l’Egitto, il momento di massimo splendore:


Le vittorie militari di Tuthmosi III, dall’Asia, fino all’Alta Nubia, fino alla IV cataratta. L’oro, in quella regione, è reperibile pressoché ovunque, sotto forma di sabbie e ghiaie alluvionali e di vene di quarzo aurifero. E poi Amenhotep III, il cui regno durerà 40 anni e sarà tra i più prosperi e più stabili della storia dell’Antico Egitto. Saranno costruiti palazzi, templi, e verranno ornati di statue, bassorilievi e pitture murali. Sotto i regni della XVIII dinastia, gli Egizi hanno anche un’ampia conoscenza della geografia del mondo egeo: lo dimostra lo straordinario elenco di toponimi egei incisi sul piedestallo di un colosso del tempio funerario dello stesso Amenhotep III a Kom el-Hertan (Tebe, Valle dei Re), nel quale, accanto a toponimi cretesi come Kunuch (Cnosso) o Bichty (Festo), ne compaiono altri, in caratteri egizi, appartenenti a città del Peloponneso, come Micene o Nauplia, oltre al nome di Creta……(brevi stralci tratti da: Al tempo dei Ramessidi, di N. Barca).
 

E poi Akhenaton…di cui i nostri amici egittofili sanno quasi tutto, fino ad arrivare a Tutankhamon, con la cui morte si estingue la famiglia reale di Ahmose.

 

E poi Horemheb, Ramesse I, Sethi I e Ramesse II il Grande….insomma c’è poco da aggiungere.

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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
06/08/2010 00:23
 
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Io procederò ad ambiti distinti, poichè le mie preferenze sono sparpagliate lungo tutto l'arco di storia Egizia.

Elevo l'Antico Regno per quel che riguarda l'architettura: il fatto che ancor oggi ci interroghiamo su come furono costruite le Piramidi la dice lunga sulle motivazioni di questa mia posizione.

Al Medio Regno riconosco un primato nel sociale, con la democratizzazione dell'Aldilà (la sepoltura non è più vista come esclusiva per il sovrano e i dignitari, ma diviene un diritto esteso a tutti) .

Il Nuovo Regno si distinse su più fronti: indubbiamente da un punto di vista strategico-militare, con la cacciata degli Hyksos, l'espansionismo e la "colonizzazione". Ma anche da un punto di vista religioso, artistico e letterario: non posso non citare "l'esperimento" Amarniano, sia nel culto, che nell'espressione artistica, ma anche per l'adozione del medio-Egizio come lingua ufficiale scritta. Per me l'epoca che molti definiscono con il termine "eresia", rappresenta, invece, il primo approccio alla filosofia.

All'Epoca Tarda lascio l'approfondimento delle scienze matematiche e astronomiche, seppur poterono contare su ampie basi gettate in precedenza.
[Modificato da -Kiya- 06/08/2010 00:23]
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Scriba Guardiano
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Akhu-en-inpu
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Gemet-ef-reh-neb
08/08/2010 13:01
 
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mmh... in senso "assoluto", credo che l'età dell'oro fu quella a cavallo fra la III e la IV dinastia. Certo abbiamo molto di meno rispetto a quello che ci rimane del Nuovo Regno, e l'immaginario collettivo si basa fondamentalmente sulle piramidi, però l'idea di età dell'oro si sposa con un'idea di "autosufficienza", "splendore", "ricchezza", "fertilità", "pace" e, per quanto ne sappiamo, il Nuovo Regno fu si pieno di splendore e di imperialismo, ma fu costellato da guerre di conquista, da problemi economici, sociali e intestini, caratteristiche che non possono definirsi "età dell'oro"...

Per quanto, comunque, riguarda il Nuovo Regno, la XVIII dinastia, compreso il fenomeno amarniano, è certamente quella che mi comunica l'idea di "apice"
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
25/05/2021 00:21
 
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Età dell'oro
Io ho sempre pensato che il periodo migliore è stato il medio regno, XII dinastia, quello dei Sesostri.
E' un egitto già in espansione (se non sbaglio aveva conquistato pezzi del medio oriente e anche molta parte della Nubia). Penso che con Sesostri III l'Egitto abbia raggiunto un territorio poche volte superato negli anni seguenti. E' anche il periodo classico della letteratura (la storia di Sinuhe risale alla XII dinastia).
Dell'antico regno abbiamo le piramidi che non mi sono mai piaciute. Non sappiamo se le hanno fatte proprio loro o sono preesistenti. Ma se le hanno fatte veramente loro sono uno spreco di risorse. Poi, come detto da qualcuno, nel medio regno tutti potevano farsi mummificare, non solo i faraoni come nell'antico regno.
Nel nuovo regno l'Egitto raggiunge la massima estensione, ma c'è il clero di Ammone che detiene troppo potere e ricchezza. C'è lo scisma fallito di Akhenaton. E comunque la fine del nuovo regno è determinato dallo strapotere del clero di Ammone che comincia a gestire tebe e dintorni per conto proprio. Errore determinato proprio dalla gloriosa XVIII dinastia.
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
Wab di Sekhmet
25/05/2021 17:48
 
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Caro Alessandro, prima di tutto piacere di conoscerti.

Sono assolutamente della tua opinione, su due piedi tutti potremmo dire che il nuovo regno sia l'apice della civiltà egizia, complice anche il fatto che i pochi film sull'antico Egitto sono tutti ambientati in quel periodo. 

Secondo me invece il Medio Regno (probabilmente il meno conosciuto fra gli appassionati) è un periodo estremamente stimolante, in questo periodo il vecchio modello sociale entra in crisi, i nomarchi devono essere "rimessi in riga" ed il loro potere decresce fino a sparire. Contemporaneamente si cerca una nuova classe dirigente che deve venire, inevitabilmente dal popolo: la "Satira dei mestieri" (o Insegnamento di Kheti) loda il lavoro dello scriba guarda caso in un periodo dove occorrono nuovi funzionari statali. Comtemporaneamente si viene a formare un "ceto medio" di artigiani, mercanti ecc. che acquisice progressivamente benessere economico e stabilità sociale.

Sempre in questo periodo la figura del Faraone evolve, il Re diventa meno "dio" e più un "uomo fra gli uomini": la faccia "accrucciata" di Sesostri III probabilemnte esprimeva (anche) il peso e le responsabilità del potere, nell' "insegnamento di Amenemhat I al figlio" il re, assassinato, disegna la figura del regnante come un uomo solo, impossibilitato a fidarsi del prossimo, nella "storia di Sinuhe" il protagonista torna in Egitto (perchè nessun egiziano vorebbe morire in esilio) ed il re perdona la sua fuga, lo accoglie lo celebra e gli costruisce una "piramide in pietra" (un'anticipazione della storia del "figliuol prodigo"?); pensiamo che i Re della quarta dinastia sarebbero stati ugualmente magnanimi?
Nell' "Oasita eloquente" (in realtà antecedente, risale al primo periodo intermedio) il messaggio è abbastanza chiaro: anche un contadino può essere colto ed eloquente e la giustizia è uguale per tutti, il contadino infatti alla fine vince, in tribunale, sul ricco nobile. 

La "democratizzazione" del periodo coinvolge anche l'aspetto religioso questo è dimostrato da:
- la possibilità di scrivere testi religiosi nelle tombe private (i testi dei sarcofagi)
- i nomi dei borghesi iniziano ad usare ideogrammi di divinità, un tempo riservati solo al Faraone.

In questo periodo infine si pongono le basi per la futura storia d'Egitto (e dunque anche del Nuovo Regno che, dopo il dominio Hyksos, si rifà proprio allo splendore del periodo dei Sesostri-Amenemhat) con la definitiva codificazione della titolatura regale a cinque nomi (la prima risale a Mentuhotep II), inizia il culto di Amon (che poi esploderà nel NR), si rafforza il culto di Osiride come principale divinità funeraria, si pongono le basi per un espansione "coloniale" con la costruzione dei fortezze ai confini (in molti casi purtroppo perdute... tante grazie presidente Nasser!). 
La lingua del medio regno verrà assunta come lingua liturgica, durante i periodi successivi si assisterà ad una evoluzione verso il neo-egiziano e la lingua tolemaica (o demotica) ma la lingua del medio regno rimarrà a compilare i testi delle pareti dei templi (come noi in epoca moderna abbiamo utilizzato il latino per le messe o le lapidi nelle chiese).

Sono stato un po' prolisso ma questo argomento mi appassiona tantissimo.

A chi vuole approfondire consiglio:
"Sesostris" di F. Cimmino ed. Rusconi
"Amenemhat I e Senusert I" di E, moschetti e M Tosi ed. Ananke

A presto
Hor
[Modificato da Horemhat 25/05/2021 17:51]
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