Merytaton62, 05/07/2010 13.17:
...viene da chiedersi se gli artisti forensi (mi pare che si chiamino così) si attengano ai dati scientifici in loro possesso o se cedano alla tentazione di aggiungervi qualcosa di loro...
...la risposta non può che essere
SI!
...vero che esistono parametri da cui si può ricavare dati su un volto partendo da quel che ne resta
(e già se si tratta di mummie c'è parecchia "ciccia" da cui partire, ma nel caso di teschi...); tanto tempo fa
(ormai "anticamente" ed il libro "Gorky Park" può essere un esempio),sul teschio venivano applicati degli "
spessimetri" e dei "
distanziatori" che consentivano poi all'"
artista"
(forse anche scienziato, ma pricipalmente scultore) di modellare prima i fasci muscolari e poi rivestirli di "pelle". Il tutto in plastilina o resina, ma in ogni caso non esistevano
(e non esistono neanche oggi che si usa il computer) parametri rilevabili sui resti per risalire alle
parti cartilaginee come le
palpebre, o il
naso, o le
orecchie, o le stesse
labbra e, ancora più,
non esiste modo alcuno (specie in presenza di teschi) di risalire alla
presenza o meno di
barbe,
baffi,
capelli,
ciglia etc.
Consideriamo, ora, cosa i rapinatori coprono quando fanno il loro "lavoro"?
Proprio le parti che ho sopra elencate perchè
caratterizzanti di un volto umano ed il gioco è fatto: se manca, infatti, la forma del padiglione auricolare
(non dimenticate che è addirittura compreso tra i caratteri somatici che, come le impronte digitali, sono differenti da individuo ad individuo), o quella del taglio degli occhi un volto può davvero essere irriconoscibile.
Del resto, quando venne pubblicata per la prima volta la ricostruzione di Tut, noi tutti ci accorgemmo che era uguale, come una goccia d'acqua, all'attore che impersonava il giovane re nel documentario
(National Geographic se non vado errato) che accompagnava questa strepitosa rivelazione...
Vi sarà capitato, in un film, o al telegiornale, o a "
Chi l'ha visto", di vedere quegli "invecchiamenti" di visi per la serie "
oggi potrebbe essere così", bene, quei risultati si ottengono con un lavoro non indifferente che prevede anche l'uso di fotografie di parenti stretti dello "scomparso" poichè dalle mutazioni somatiche cui sono sottoposti i tessuti e le caratteristiche dell'"esistente", si tenta di immaginare come potrebbe essere lo "scomparso".
Tornando perciò alle ricostruzioni che vengono esibite sempre più spesso, direi che sono SOLO molto pittoresche, anche perchè MAI NESSUNO potrà venire a dirci che "Annie" non era così!