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Obblighi verso i resti umani nelle Università e nei Musei.

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2011 01:56
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15/05/2010 12:00
 
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Secondo me,in definitiva, le mummie già presenti nei musei, se avvolte nelle bende possono essere esposte, quelle sbendate sarebbe meglio di no.
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MerytAton Sitenjterw -
15/05/2010 16:04
 
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Ho riletto attentamente i vostri interventi e mi accorgo che anche Meryt ha frainteso il mio "QUALCUNO".
Ripeto che in quel contesto intendevo "qualcuno" come antitesi a "qualcosa", pure se sensibilità e cultura possono animare nel nostro immaginario anche le cose............ma anche questo lo avevo già scritto !

Non saprei dire se faccia differenza mummia sbendata o no perchè aldilà dell'osservanza delle comuni regole di pudicizia suggerite dai nostri attuali costumi, non mi sembra importante che un lino indurito celi un volto, anzi secondo me l'austerità che la morte conferisce incute maggiore rispetto in chi guarda.
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15/05/2010 16:31
 
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No, secondo me sei stata CHIARISSIMA. Ho capito benissimo che "qualcuno" andava inteso come antitesi di "qualcosa". Semmai, forse, qualcuno può non essere d'accordo con Hotep che trova la condizione di mummia "valorizzata" preferibile a quella di mummia "misconosciuta".

Secondo me, invece, la distinzione tra mummia "sbendata" e "non" è essenziale:nel primo caso si avverte solo una "presenza", nel secondo caso le fattezze distorte del defunto sono crudelmente messe a nudo, il che non è un bello spettacolo .
[Modificato da Merytaton62 15/05/2010 16:32]
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MerytAton Sitenjterw -
15/05/2010 22:01
 
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Grazie Meryt per aver precisato.
In ogni caso potrei essere d'accordo con te sull'estetica dei volti sbendati........tuttavia insisto nel sostenenere che dal viso traspare molto......basta non aver orrore dello spettacolo.
Trovo meraviglioso il volto di Tuia e non mi spaventa nè Yuia nè Unown man E, aggiungo che l'austera espressione di Seti I trasmette tuttora il suo carisma. Ho citato questi perchè sono noti nel nome ma ritengo che anche gli anonimi possano susciare in noi i ricordi della loro vita.
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17/05/2010 11:32
 
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Re:
roberta.maat, 15/05/2010 8.03:


Dissento però sull'accezione che ha voluto rilevare riguardo la parola QUALCUNO da me usata in uno dei post precedenti. Assolutamente non era mia intenzione identificare con quella parola uno status sociale, nè un rango. Sono stata fraintesa, per me QUALCUNO stava ad indicare l'essenza vitale, cioè quanto abbandonò quel corpo al momento della morte.


Roby il mio commento non era una risposta al tuo in particolare, ma in generale, al sentimento, più che legittimo del resto, in effetti un po' foscoliano, per cui una persona abbia valore se ricordata, anche dopo la morte, in un certo modo, per le sue imprese o per la sua importanza sociale.
Anche se nessuno in questo forum fosse d'accordo su questa posizione, immagino che invece nella società nostra contemporanea, su questo scorcio di nuovo millennio, sia un modo di vedere molto comune, sempre presente in una certa percentuale di esseri umani.
Ben venga per loro l'esposizione della salma intera e nuda, o vestita come preferiscono, ma per chi non ha questa aspirazione spero sia possibile il dimenticatoio ... ecco, in questo credo consistesse una delle motivazioni per cui la studentessa laureanda in bioetica chiedeva rispetto e giustizia per quei defunti che non hanno più, qui sulla terra, un "avvocato" che difenda i loro umani diritti.



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17/05/2010 11:49
 
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Re:
Merytaton62, 15/05/2010 11.56:

Rispondo a Pizia: essendo una neofita posso sbagliarmi, ma mi pare di aver capito che gli egizi temessero l'oblio sopra ogni cosa...


Giusto, temevano l'oblio, ma per contrastarne gli effetti è sufficiente dire il nome... e lasciare riposare il corpo dov'è.
Ora iniziamo ad addentrarci nella metafisica egizia...
Del periodo antico sappiamo abbastanza poco anche sulla metafisica, oltre a tutto il resto.
Dell'epoca imperiale sappiamo qualcosa di più, e forse anche loro stessi si erano fatti un'idea più precisa di cosa fosse l'essere umano, delle parti corporee ed incorporee di cui è costituito e di cosa avrebbero voluto succedesse a queste dopo la morte.
Prima esigenza la conservazione del corpo: esso serve per continuare ad ospitare variamente le parti impalpabili, quelle volatili, estremamente labili se non supporate dalla loro parte materiale, il "luogo" in cui esse si ritrovano unite.
La materia però è destinata a degradarsi, prima o dopo, e questo lo sapevano pure loro; ma anche noi non possiamo ignorare che un corpo sepolto sotto la sabbia del deserto occidentale si deteriora anche meno di uno portato nella bacheca climatizzata di un museo, là trova un ambiente stabile di cui diventa quasi parte, qui, per quanto la tecnologia aiuti, ci sono sempre maggiori possibilità di degrado, contagio, innesco e persino eventi imponderabili.
Quindi, ogni volta in cui non ci limitiamo a dire il nome, ma trasportiamo un cadavere in un museo, già acceleriamo il processo di dissolvimento a cui è destinato...


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Sembra che, in proposito, effettivamente qualcosa cominci a muoversi....

I Musei stanno nascondendo inestimabili collezioni di resti umani, per motivi ideologici.

I visitatori dei Musei, quelli prevalentemente interessati alle mummie, quale attrazione, sembra debbano mettersi il cuore in pace, poichè la loro soddisfazione avrà i giorni contati. Finora le mummie egizie hanno rappresentato il principale polo di attrazione di molte collezioni, ma già in questo momento i Curatori di alcune esposizioni inglesi hanno preso la decisione di ritirarle dall'area espositiva, senza alcuna consultazione preliminare.

Durante l'anno in corso il Bristol City Museum & Art Gallery pubblicherà le prime norme specifiche sull'uso e l'esposizione di resti umani. Dalla bozza è già chiaro che lo staff che se ne sta occupando risulta essersi preso particolarmente a cuore gli antichi resti.

Le opzioni possibili, in prima istanza, saranno essenzialmente due:

- l'introduzione di apposite "segnalazioni" per i visitatori, in cui verrà specificato che tale materiale è esposto (pur con le dovute attenzioni);
- la possibilità di scegliere non mostrarlo affatto.

Intanto, l'esposizione del British Museum è stata già "drasticamente" modificata.
Se fino a poco tempo fa la celebrata collezione di mummie era abitualmente mostrata nei relativi sarcofagi aperti, ora gli stessi hanno i coperchi parzialmente chiusi, in quanto secondo il Curatore, così è molto più rispettoso.
Ai visitatori sarà concesso esclusivamente di ammirare le foto delle mummie sbendate, ma saranno loro a dover acconsentire, premendo il pulsante che illuminerà gli scatti.
Allo stesso modo non sarà più concesso fotografarli o videoriprenderli, salvo in presenza di licenze specifiche (riprese televisive autorizzate).

Questo tipo di "cautele" non rappresentano affatto un caso isolato. Negli ultimi 5 anni, ben 17 Musei in Gran Bretagna hanno applicato regole precise in riferimento ai resti umani. Alcuni, come il Manchester Museum, avevano già avvolto le mummie esposte in lenzuola bianchema hanno dovuto nuovamente scoprirle, a causa delle proteste del pubblico.

Dal momento in cui i Codici su cui si sta lavorando entreranno in vigore, non ci sarà più alcuna possibilità di appello o di protesta.
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22/02/2011 08:38
 
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Tutto ok, ma abbastanza inutile visto che su Internet circolano immagini impietose di resti umani. Tempo fa, nella vetrina di una libreria, ho visto persino un libro fotografico in formato gigante (di quelli che costano una botta) intitolato, per l'appunto, "mummie reali", sulla cui copertina troneggiava un'immagine a dir poco racapricciante.
[Modificato da Merytaton62 22/02/2011 08:38]
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E' il volume pubblicato da Hawass.
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23/02/2011 01:56
 
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Già, anche qui, controcorrente!
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