Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Il nemes

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2016 11:23
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

19/04/2010 16:39
 
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Il nemes è quel copricapo di stoffa a righe, famosissimo per essere rappresentato sulla testa della Sfinge e sulla testa di Tutankhamon, sia nella sua maschera funeraria che nel sarcofago.
Insomma, compare sui reperti più fotografati d'Egitto, proprio su quelli più simbolici, e forse per questo motivo, ho sempre pensato dovessero essere tutti così, a righe azzurre e oro, e prerogativa unica del sovrano.
Davanti a certe raffigurazioni scultoree abbiamo la percezione di un telo bianco, forse perché non sono evidenziate righe, ma il nemes può essere stato anche solo bianco senza righe?
E può essere stato indossato da personaggi diversi dal sovrano in carica e dal suo co-reggente, o principe associato al trono?
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La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
19/04/2010 18:07
 
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Abiamo parlato di questo copricapo in altra discussione concludendo che fosse prerogativa dei sovrani, anzi commentando l'errore di alcuni registi (vedi De Mille) che hanno rappresentato scene di massa con personaggi maschili tutti col nemes.
A proposito delle righe io ricordo maggiormente statue con nemes decorati a scanalature di pietra che le rappresentano.
Per quanto riguarda la sua forma io penso che dovesse essere il modo più semplice per proteggersi dal sole, infatti niente è più fresco di un tessuto che contemporaneamente copra la fronte assorbendo il sudore, copra la sommità del capo e la nuca lasciando scoperte le orecchie che, se protette, aumentano la sensazion e di calore. Quando fa troppo caldo spesso ci sorprendiamo, noi donne, ad appoggiare i capelli dietro le orecchie.....non è vero ? [SM=g999103] [SM=g999100]
[Modificato da roberta.maat 19/04/2010 18:09]
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Scriba
19/04/2010 18:12
 
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Sinceramente non me lo sono mai chiesto.
Dirò di più:fino a poco tempo fa immaginavo che fosse un semplice elemento del costume egizio (come il gonnellino per gli uomini, tanto per intenderci).Evidentemente a livello inconscio pesava il condizionamento di qualche vecchio film in cui lo si vedeva addosso a quasi tutti i protagonisti maschi...forse perchè in sè, l'indumento non ha alcunchè di particolarmente regale.
,
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

19/04/2010 19:14
 
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Sì Roberta, ricordo, se ne era parlato qualche tempo fa, ma adesso sto facendo una ricerca e vorrei essere più sicura...

Dal punto di vista simbolico il copricapo è prerogativa del "capo", in quanto, nelle società antiche, a cominciare da quelle molto povere e tipiche dei paesi caldi, tutti andavano in giro abbastanza nudi, per questo motivo la corona è simbolo della regalità, perché indica chi nel gruppo è il capo a qualunque estraneo si avvicini.
Inoltre i copricapi generalmente alzano la figura, prolungandola sopra alle altre, altro elemento simbolico.
Un copricapo però limita l'operatività, e infatti il capo non "lavora" in senso stretto come gli altri, quindi si può permettere di tenere qualcosa in equilibrio sulla testa.
Il nemes è solo un pezzo di stoffa, quindi non allunga la figura, ma probabilmente è ancora valido come indicatore di "colui che non lavora", il quale, pelato o dotato di capelli suoi, può in pubblico coprirsi il capo.
Nei dipinti e nei rilievi in cui si vedono scene dalla vita quotidiana, nessuno porta copricapi sulla testa, nemmeno sotto il sole a perpendicolo dell'estate egizia, solo il re, l'unica persona a cui è consentito coprirsi.

Qualcuno conosce altri motivi o immagini in contrasto con tutto ciò?

Una cosa forse OT: nelle chiese gli uomini sono tenuti a scoprire il capo, levandosi il cappello.
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
19/04/2010 19:54
 
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Il nemes è prerogativa reale, direi che posso confermartelo.
Esso era ritenuto emblema della divinità del sovrano, al pari degli altri copricapi e dell'ureo, e fa parte dell'iconografia tradizionale reale fin dai tempi di Djoser, per quel che ne sappiamo. Il più antico "esemplare" di nemes che si è potuto ammirare, infatti, è quello che copre il capo della statua di Djoser rinvenuta nel suo serdab [fonte: Toby Wilkinson].

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Scriba del
Tempio di Thot

19/04/2010 22:33
 
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Trovo giusto il ragionamento di Pizia a proposito dell'"uomo che non deve lavorare" (ma considero tale valutazione abbastanza "tarda", ovvero risalente ad un periodo in cui si era forse persa del tutto la concezione originale attestando il fatto nel campo della "realtà" più che della simbologia), così come giusto mi sembra quel che ha scritto Kiya circa la prerogativa reale di indossare il nemes.

Del perchè i Re indossassero la corona (in generale e non trattando dell'Egitto esclusivamente) direi che derivi ab origine dal bisgono di rendersi ben individuabile specie quando era assolutamente necessario riconoscere il proprio capo e cioè in battaglia.
Non dimentichiamo che la scelta del capo, oggi democraticamente attraverso libere elezioni, è una "scoperta" abbastanza recente e che anticamente il "capo" era invece colui che non solo aveva "guadagnato" quel posto (magari sconfiggendo i suoi avversari fisicamente), ma che con la sua "possanza" era colui che maggiormente garantiva agli uomini la vittoria e, con la vittoria, il bottino ed alle donne il ritorno a casa dei mariti o dei figli, scongiurando inoltre il pericolo per costoro di divenire prede di guerra.

Vero è che il nemes, inteso come una sorta di "corona", è certamente meno appariscente di tante altre, ma direi che deve intendersi come una sorta di "corona da casa", ed anche se lo si vede in tanti rilievi di battaglia, è di certo inverosimile che il re andasse, effettivaemtne, in battaglia senza indossare un copricapo che ne garantisse, in qualche modo, la protezione. Altrettanto vero, che il coraggio del Capo (e quindi dei Re) è sempre stato molto osannato poichè costituiva l'esempio per i soldati e non è da escludersi, perciò, che le rappresentazioni parietali volessero sottolineare ulteriormente (con l'uso del nemes in luogo di un elmo come la c.d. "corona azzurra") una sorta di spavalderia del Re sprezzante del pericolo.

Questo sempre volendo considerare che il Re, nel periodo storico di cui normalmente ci occupiamo, prendesse effettivamente parte alle battaglie. E' infatti più verosimile che il Re dirigesse le battaglie -e peraltro questo avverrà fino ai nostri giorni- per il tramite dei suoi Generali esponendosi il meno possibile poichè dalla sua morte, o dal suo "semplice" ferimento, poteva derivare una disfatta.

Quel che sarebbe interessante è sapere come "effettivamente" era fatto il nemes: dalle rappresentazioni che conosciamo sembra, infatti, sempre molto ben inamidato, ma trattandosi di stoffa, come "stava su"? Era dotato di una sorta di "incastellatura"? ...o era "sagomato" usando una stoffa particolarmente rigida che garantiva la stabilità qualunque movimento fosse fatto dalla testa?

Oggi sappiamo che i gonnellini "shendit" (quelli che si aprivano a ventaglio sul davanti) dovevano avere all'interno bacchettine di canna proprio per garantire "l'inamidatura", ma il nemes?
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
20/04/2010 13:12
 
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Mi pare di aver letto (dove e quando non lo ricordo) che ricorressero a una sorta di "inamidatura" del lino utilizzato per il nemes. Un composto a base di elementi naturali che provvedeva a mantenerne la forma un po' rigida.
Bisognerebbe verificare, in proposito, se è stato condotto uno studio sui resti dei nemes rinvenuti nel corredo funerario di Tutankhamon. L'uso di sostanze inamidanti potrebbe, ad esempio, fornire anche una spiegazione pratica alla consuetudine della rasatura. La presenza dei capelli e la conseguente sudorazione avrebbero certamente provocato un certo disagio.
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
TA makA nen ka neKet
20/04/2010 14:23
 
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Re:
-Kiya-, 20/04/2010 13.12:

Mi pare di aver letto (dove e quando non lo ricordo) che ricorressero a una sorta di "inamidatura" del lino utilizzato per il nemes. Un composto a base di elementi naturali che provvedeva a mantenerne la forma un po' rigida.
Bisognerebbe verificare, in proposito, se è stato condotto uno studio sui resti dei nemes rinvenuti nel corredo funerario di Tutankhamon. L'uso di sostanze inamidanti potrebbe, ad esempio, fornire anche una spiegazione pratica alla consuetudine della rasatura. La presenza dei capelli e la conseguente sudorazione avrebbero certamente provocato un certo disagio.




Molto curioso, questo topic [SM=x822715] , sinceramente non ci avevo mai pensato all'idea che nessun copricapo reale sia giunto fino a noi e a pensarci mi sembra molto strano [SM=g1361799] . Io,vedendo la maschera di Tut mi ero fatto un altra idea, cioè che il nemes fosse un copricapo rigido, tipo kepresh, rivestito di stoffa. Mi sembrava l'unico modo per tenere la forma. Me la vedo indosso al faraone seduto sul trono nelle cerimonie ufficiali. Per quanto riguarda "il disagio" è tutto relativo a quei tempi. A parte il fatto che se (per assurdo [SM=x822717] )avessi ragione io non sarebbe poi così scomodo, ma volete mettere il disagio delle donne dell'alta società di portare una parrucca con una specie di budino profumato in cima alla testa? [SM=g1361799]
Una curiosità: ad Abu Simbel Ramses si porta sulla testa niente popodimenochè:
1)-il nemes, [SM=x822706]
2)-l'ureo, [SM=x822735]
3)-la corona hedjet dell'Alto Egitto, [SM=x822718]
4)-la corona deshret del Basso Egitto
e, come ciliegina sulla torta(anzi, sotto la torta ) la barba posticcia
un pò scomodo, no?
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

22/04/2010 17:53
 
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Noblesse oblige!

Dai ritrovamenti archeologici abbiamo trovato, in termini di tempo:
1) corona rossa (Naqada II, metà del quarto millennio a.C.)
2) corona bianca (Dinastia 0, Re Scorpione I, seconda metà del quarto millennio a.C)
3) nemes (III Dinastia, Djoser, circa 2700 a.C)

Delle prime due corone abbiamo discusso in un topic sulle Due Terre
Per il nemes ci possiamo fidare della testimonianza di Wilkinson.
La corona doppia dove la poniamo, prima o dopo il nemes?

In questo topic sui Simboli del potere faraonico si dice che il nemes è un telo di stoffa da portare sotto alla corona.

E' molto improbabile che i re dei protoregni predinastici portassero sempre le loro rispettive corone, ma da quanto apprendiamo dalla documentazione archeologica, certamente le portavano in occasione delle uscite per lo svolgimento di certi riti.
Può darsi che il copricapo nemes fosse qualcosa di cui adornarsi nel resto del tempo.
Per quanto riguarda la sua forma rigida forse è un'estremizzazione delle prime rappresentazioni egizie, poi rimasto così per tradizione.
Tutti i drappeggi risultano un po' rigidi almeno fino all'Antico Regno [SM=x822715]

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23/04/2010 11:04
 
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solo per chiarezza, Pizia:

i ritrovamenti a cui ti riferisci riguardano rappresentazioni delle corone e non esemplari veri e propri, corretto?
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