Nuove teorie elaborate da scienziati egiziani e americani affermano che le bibliche piaghe, che secondo il Vecchio Testamento devastarono l’antico Egitto, sono esistite realmente. Ma non furono il risultato dell’ira di Dio ma frutto di un riscaldamento climatico e di alcune eruzioni vulcaniche. Gli stessi, dopo numerosi anni di ricerca, ritengono di aver trovato la prova che dimostra la veridicità di tali catastrofi naturali. Esse starebbero alla base delle dieci “piaghe d’Egitto”, che secondo il libro dell’Esodo nella Bibbia condussero Mosè a liberare gli Israeliti dalla schiavitù.
Questi studi hanno dato vita ad un documentario scientifico che verrà messo in onda su National Geographic Channel la domenica di Pasqua. In occasione della ricorrenza più importante del calendario cristiano. Religione e scienza tornano dunque a confrontarsi su tematiche comuni.
Queste nuove scoperte affermano che le piaghe si siano verificate in un’antica città di Pi-Ramses sul delta di Nilo, capitale dell’Egitto durante il regno del faraone Ramses II, che ha regnato fra il 1279 e il 1213 a.C. La città è stata abbandonata 3000 anni fa e il motivo pare sia proprio da ricondurre alle tragedie climatiche. Un’ipotesi confermata dagli studi dei Climatologi che analizzando le variazioni temporali, hanno scoperto un improvviso spostamento nel clima dell’area avvenuto verso la fine del regno di Ramses II.
Hanno così scoperto che il regno di Ramses fu determinato da un clima caldo e umido che però improvvisamente divenne per un periodo fortemente asciutto e arido. Il professore Augusto Magini, paleoclimatologo presso l’Istituto per la fisica ambientale dell’Università di Heidelberg, afferma: “Il faraone Ramses II regnò in una situazione climatica molto favorevole. C’erano
piogge abbondanti e il paese fioriva. Questo periodo umido comunque durò solo pochi decenni. Dopo il regno di Ramses il clima peggiorò rapidamente. Si verificò un periodo asciutto che certamente deve aver portato gravi conseguenze.”
Sarebbe stata questa modificazione legata a fenomeni climatici a dare il via a profondi disagi per l’area. Disgrazie che furono spiegate tramite religione. La causa fu identificata proprio in Dio e nella sua famosa collera. Un parallelismo che correva su ottimi binari anche per la necessità del popolo Israeliano privato della sua libertà proprio dal faraone e dalle sue genti.
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