Martedì 19/01/2010
Sveglia e colazione alle 5,30; un pulmino a noi riservato ci conduce alla Valle dei Re. Il primo impatto è impressionante: la maestosità di questa valle scavata nella roccia colpiosce l'occhio e fa lavorare la mia mente. Mi sembra poter tornare indietro nel tempo e vedere questi sentieri percorsi da migliaia di operai che scavano, levigano le pareti, le stuccano ed iniziano a disegnare le parole che riempiranno sale e corridoi, accompagnando la mummia del faraone verdso la sua ultima dimora. Il vociare e le grida degli operai si mescolano ai canti degli stessi nei momenti di riposo. Chiudo gli occhi ed ogni rumore scompare:il silenzio della morte e la sacralità dell'evento invadono il mio animo.
Levarsi del sole: zone di ombra e di luce. Pochi scatti prima dell'ingresso nella Valle, dove si devono lasciare macchine fotogrsafiche e videocamere. Fotografia della tomba di Merethemhat e altre foto degli ingressi delle varie tombe.
A questo punto Raed ci fa osservare la montagna a punta che domina la valle e ci spiega come, da questa forma, abbia preso origine l'idea della piramide come monumento del Dio in terra per elevarsi verso il Dio suo padre, in cielo. Le teorie sul significato delle piramidi sono svariate: secondo alcuni è la via di passaggio del Faraone verso il cielo, altri dicono che sia il Dio stesso che abita la cima, aspettando il suo “vicario in terra”. Un'altra teoria afferma che la piramide rappresenta la scala sociale, con il Faraone all'apice. Altri ancora dicono che la piramide rappresenti il sole che, con i suoi raggi discendenti, riscalda e illumina la terra. Il pensiero si sofferma sulla capacità di questo popolo di soffermarsi a mirare le meraviglie della natura, traendo da essa spunti fondamentali per la loro vita quotidiana e religiosa.
Ci inerpichiamo lungo la strada che porta alla varie tombe. Da un plastico visto all'ingresso, Raed prende lo spunto per spiegare come le tombe della 18a Dinastia scendano molto in profondità, lungo corridoi e camere secondarie che precedono la camera funeraria; i Faraoni di questa dinastia facevano il possibile per rendere difficile la scoperta della loro tomba da parte di ladri di tesori.
Le tombe della Xxa dinastia sono, invece, meno profonde e la discesa verso la camera funeraria molto piùà lineare. I Faraoni di questa dinastia non si preoccupavano della segretezza, anzi in alcune veniva scolpito sulla porta d'ingresso il nome del Faraone sepolto.
Raed ci spiega anche che, a periodi alterni, le tombe vengono chiuse al pubblico, sia per restauri che per difenderle dal respiro della massa di turisti, che potrebbe danneggiarle.
Man mano che saliamo, troviamo sulla nostra sinistra la grande tomba dei figli di Ramses II, chiusa al pubblico per poter completare i lavori.Un disegno all'esterno ci fa vedere l'estensione con 39 camere funerarie per altrettanti figli. Ramses II, oltre la Grande Sposa reale, sembra aver avuto un harem di 100 o più concubine, da cui avrebbe avuto circa 200 figli.
A seguire le tombe di Tuthankhamon, visitabile ma non certo per me. Impensabile per me entrare nelle tombe di Sethi I e Tuthmosi III, motivo per cui Raed ha scelto le tombe di Ramses VII e Ramses IX. Scendo la rampa che porta alla camera funeraria.
La toma di Ramses VII è piccola: un corridoio con scene di trionfo del re sui nemici e scene di offerte agli dei. Al fondo del corridoio la piccola camera funeraria con il sarcofago.
Più complessa la tomba di Ramses IX: il corridoio di accesso, in discesa, è dipinto con scene animali e testi tratti dal “Libro per l'uscita alla vita”. Che dire dei colori e della precisione dei disegni? Nulla, se non sguardo contemplativo e umile riconoscenza a chi ha saputo descrivere in modo così pacato e tranquillizzante l'ingresso nel mondo dei morti.
Arrivando, attraverso un piccolo corridoio dove è inscritto il cartiglio di Ramses IX, nella camera funeraria, lo sguardo non può che fissarsi sul soffitto, in cui la volta stellata è accompagnata da brani del Libro dei Cieli. Ancora serenità e pace accompagnano il Faraone al suo ultimo viaggio, prima di ascendere al cielo come dio: le stelle che lo hanno preceduto lo attendono per aggiungere un altro astro splendente alla magnificenza dell'universo!
Non ci resta altro che ossrvare gli ingressi delle altre tombe: Ramses II, suo figlio Merneptah, Tuthankhamon, Thutmosi III. Ma tanto basta per uno, come me, che pensava impossibile anche solo immaginare di contemplare questo spettacolo eterno.