"Il segreto dei geroglifici. Come entrare nel magico mondo degli antichi egizi" di Christian Jacq

Titolo: Il segreto dei geroglifici. Come entrare nel magico mondo degli antichi egizi
Autore: Jacq Christian
Prezzo e disponibilità: verifica
Dati: 1999, 288 p.
Traduttore: Jennarelli M.
Editore: Piemme (collana Piemme pocket)



Il segreto dei geroglifici.
Come entrare nel magico mondo degli antichi egizi

In sintesi: Se gli antichi Egizi inventarono i geroglifici come un codice cifrato per nascondere ai profani il segreto della loro conoscenza, il mistero è stato violato, e oggi, come in una sorta di iniziazione, Christian Jacq, l'egittologo autore di bestseller internazionali come la saga di Ramses, può svelarci quella straordinaria lingua che rappresenta la chiave per aprire un magico mondo.
Incontreremo fantastici personaggi, scopriremo i nomi del Faraone, del cielo e della tera, della natura e degli animali, leggeremo i numeri, impareremo a mangiare, a viaggiare e persino a fare l'amore in geroglifico... e forse finiremo per pensare e sognare in geroglifico. Finalmente protagonisti di una storia che sembra portare impressa l'impronta della divinità.

Ho iniziato a leggere il libro di Jacq, ma sinceramente non capisco come l'autore scriva certe parole, in particolare perché traduce la "D" con "j", rendendo confusa la comprensione.
Se mi puoi aiutare a capire il punto di partenza di Jacq te ne sarei grato.
Grazie in anticipo
Guido

Ho letto questo libro un po' di anni fa, sinceramente non ricordo questa strana particolarità, forse ti riferisci alla mancanza di traslitterazione per cui le parole in lingua egizia vengono rese così come vengono lette, quindi in certi termini la "d", quando ha valore fonetico "D" viene letta "dj" oppure "gi", ad esempio jed, che altri scrivono ged, zed, djed, ma sarebbe più corretto scrivere "Dd"...
Comunque, se lo stai leggendo, ti sarai reso conto che è un'introduzione un po' elementare, molto discorsiva e incentrata sulla presentazione di alcuni vocaboli più usati o curiosi.
Personalmente l'ho trovato divertente, una lettura abbastanza leggera e scorrevole, ma tecnicamente uno dei libri più discutibili di Jacq.