Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Calendario religioso egizio

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2014 11:47
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Calendario Religioso Egizio
LA STAGIONE DI PERET VIENE NELLA STAGIONE DI SHEMU-
I GIORNI EPAGOMENI- IL CALENDARIO LUNARE ORIGINARIO


L’assunzione di Sirio in Levata Eliaca come evento celeste di riferimento per organizzare il Tempo in un Calendario, determinò che, al punto d’Orizzonte Naturale Locale dove sorgeva Sirio in Levata Eliaca pochi giorni dopo il Solstizio estivo, in opposizione simmetrica a quella dove sorgeva il Sole al Solstizio d’Estate, doveva corrispondere sul Calendario il punto di minima declinazione ( si riveda la figura 2 del precedente post). In tal modo, si creava nel Calendario un’opposta simmetria nella correlazione con le Stagioni, rispetto alle relazioni legate al ciclo solare; si sarebbe avuta l’Estate là dove prima il Sole, sorgendo a sud-est, annunciava l’Inverno.

Il cambiamento imposto fu appunto conseguenza dell’osservazione dell’Orizzonte Naturale Locale
dal quale sorgeva Sirio in Levata Eliaca.

Ritorniamo sul concetto!

Abbiamo già detto come nel 3068 a.C. a Saqqara/Menphi, il fenomeno celeste si presentasse in
posizione simmetrica rispetto allo 0° di Longitudine dell’Eclittica ( il punto nelle mappe espresso dal punto cardinale EST) con il Sole al Solstizio d’Estate.
Per un osservatore posto allo Zenit ( come fosse cioè al centro di una mappa stellare con il cielo sopra la testa), il Sole del Solstizio d’Estate ( il 21 Giugno del nostro Calendario Gregoriano), sorgeva all’orizzonte a Nord-Est, mentre Sirio in Levata Eliaca sorgeva simmetricamente al Sole a Sud-Est (Si rivedano le figure 1 e 2 del primo post di questa pagina del Forum).

Nel momento in cui il Faraone Djer scelse come riferimento la Levata Eliaca di Sirio e non il Sole per la strutturazione del Calendario, la visione del punto d’orizzonte dal quale Sirio appariva il 20 di Luglio del Calendario Giuliano, imponeva un ribaltamento del rapporto con le Stagioni qualora queste siano viste nel loro rapporto alla posizione del Sole nel suo sorgere all’orizzonte.

In una strutturazione/organizzazione del Tempo secondo una visione circolare di 360 gradi/metri/giorni, il punto di minima declinazione sarebbe stato rappresentato da Sirio in Levata Eliaca che annunciava le piene del Nilo al 20 di Luglio del Calendario Giuliano, là dove, al contrario, si sarebbe dovuta trovare la posizione del Sole al Solstizio d’Inverno.

Sirio in Levata Eliaca diveniva così stella della canicola estiva annunciatrice d’Estate là dove, se fosse rimasto il Sole a dettare le regole e i rapporti con le Stagioni, doveva giungere l’annuncio dell’Inverno.

Allo stato attuale delle conoscenze potrebbe apparire azzardato, ma certamente non fuori luogo, sostenere che l’autore del geroglifico del periodo ramesside facesse proprio riferimento a questa condizione sconcertante parlando dei Calendari Egizi quando scrisse sul papiro:

” Cosa succede in Egitto? La stagione di Peret viene nella stagione di Shemu”.

Come dire, parafrasando: [G]“ La Stagione della Semina, quando il Sole sorge nel suo punto di minima declinazione (Solstizio d’Inverno), improvvisamente diviene Stagione del Raccolto poiché il riferimento è Sirio che sorge pressoché nella stessa data in cui sorge il Sole nel suo punto di massima declinazione (Solstizio d’Estate), ma occupa, tuttavia, il posto all’orizzonte occupato dal Sole nella Stagione della Semina”

Diverse sono le varianti che, di volta in volta, sono state fatte di questa frase.
Una è la seguente :

“Vieni da me, Amon, liberami dall’anno cattivo in cui Shu non si leva più, in cui la stagione di
peret viene nella stagione di shemu, in cui i mesi sono spostati….”


Oppure:

“L’inverno è giunto d’estate, i mesi sono a rovescio, le ore in confusione.”

Ma un elemento di ulteriore, straordinaria importanza si venne a creare nel momento in cui la Levata Eliaca di Sirio fu assunta come Capodanno.

Abbiamo dimostrato come la misura del Tempo basata sul conto delle Lunazioni definisce un periodo tra due Solstizi/Inondazioni successivi, della durata di 354,36708 giorni. L’anno lunare risulta pertanto essere più corto di 11 giorni rispetto all’anno solare tropico.
Se questo stato di cose è riferito ad una Figura/Calendario di 360 gradi/metri/giorni, l’anticipazione del Capodanno di un eventuale Calendario Lunare risulta essere di 5 giorni rispetto al Capodanno di un Calendario Solare. Tutto questo è da noi già stato descritto in un post precedente.

Con la scelta di Sirio in Levata Eliaca ad occupare su una simile Figura/Calendario la posizione del Solstizio d’Estate, il Capodanno del Calendario Lunare sarebbe finito in una posizione anticipatrice non di 5 ma di 10 giorni l’evento. Il problema nasceva dal fatto che quel punto di massima declinazione rappresentato sul Calendario, indicava contemporaneamente la proiezione del Sole al Solstizio d’Estate e la data della Levata Eliaca di Sirio che, peraltro, nel 3068 a.C. non erano coincidenti ma separati da 5 giorni.

Come poteva adeguarsi il Capodanno di un ipotetico Calendario Lunare ad una simile situazione?
La sua posizione sulla Figura/Calendario di 360 gradi/metri/giorni, doveva essere posta con un anticipo di 5 gradi/metri/giorni o con 10 gradi/metri/giorni?

Partendo dalla situazione in vigore prima di quella che ho chiamato “Rivoluzione Siriocentrica”, dove il Tempo intercorrente tra due successivi Solstizi/Inondazioni era dettato dal conto delle Lunazioni e dalla durata dei mesi Sinodici, si era nella condizione descritta dalla figura 1


Fig 1
In una Figura/Calendario di 360 gradi/metri/giorni un Calendario basato sulle Lunazioni anticipa il Solstizi/Inondazioni di 5 giorni

Con la “Rivoluzione Siriocentrica” voluta dal Faraone Djer nel 3070/3068 a.C. si volle mantenere immodificata la matrice di 360 gradi/metri/giorni, ma la necessità di inserire il Capodanno di un Calendario basato sulle Lunazioni separato da 10 giorni dalla Levata Eliaca di Sirio, venne straordinariamente risolta introducendo 5 Giorni Fuori Calendario.

A mio avviso così e in questa circostanza e per queste ragioni furono introdotti i Giorni Epagomeni che conosceremo poi nel Calendario Civile Egizio.
Questa fu la ragione che spinse Djer a concepire un Tempo fuori dal Tempo: Aver scelto la Levata Eliaca di Sirio come unico, vero Capodanno al quale l’Egitto doveva guardare.

La situazione che si creò fu quella rappresentata in figura 2


Fig.2
Il Capodanno del Calendario Lunare è separato da 10 giorni dalla Levata Eliaca di Sirio, 5 dei quali fuori Calendario

Sappiamo che in quei cinque giorni, posti all’inizio del nuovo anno, ma fuori dal Calendario, si celebravano le possenti divinità degli Egizi.

Si narra che il dio Thot, associato alla sapienza e alla Luna, li avesse conquistati, questi giorni,
giocando una partita a senet.
Atum aveva vietato che dall’unione di Nut e Geb nascessero figli; in tal modo, in questi cinque
giorni, la dea Nut avrebbe invece potuto concepire da Geb quattro dei: Iside, Osiride, Nephthys e
Seth.
Nel quinto giorno sarebbe nato Horus, figlio di Iside e Osiride.

Nel primo giorno si festeggiava la Nascita di Osiride, nel secondo la Nascita di Iside, nel terzo la
Nascita di Seth, nel quarto la Nascita di Nephthys, nel quinto la Nascita di Horus.

Dalle condizioni sopra illustrate prese forma con Djer, III° Faraone della I° Dinastia, negli anni 3070/3068 a.C. il Calendario Lunare Originario, costruito come Calendario sulla base della scelta compiuta di porre la Levata Eliaca di Sirio come fenomeno astronomico di riferimento, nell’anno che il geroglifico sulla Tavoletta d’avorio di Djer definisce come:

“(L’anno della) prima ( celebrazione di) Sirio(come) iniziatore di un nuovo anno..”


Quanto affermo è assolutamente concordante sia con la traduzione fatta da parte degli egittologi della Tavoletta di Djer, sia sugli anni di regno di questo Faraone secondo le Cronologie Corte e Cortissime di Mayer.

Tenuto conto dei concetti più sopra espressi relativamente al ribaltamento nelle corrispondenze tra Stagioni e punti d’orizzonte in coincidenza dei quali il Sole sorge agli Equinozi e ai Solstizi, il Calendario Lunare Originario assunse le caratteristiche presentate dalla figura 3


Fig.3
Il Capodanno del Calendario Lunare Originario è separato dalla Levata Eliaca di Sirio da 10 giorni,11 se consideriamo il giorno stesso della fase di Luna Nuova che caratterizzava il Capodanno del Calendario Lunare Originario e che era la fase che inaugurava il primo giorno del primo mese,(Thot nel Calendario Civile),della prima stagione Akhet, dell’anno, giorno della Levata Eliaca di Sirio.


Quali notizie ufficiali abbiamo del Calendario Lunare Originario?

C.Gallo nel suo libro “ L’astronomia Egizia”, affronta l’affascinante tema dei rapporti del
popolo del Nilo con il tempo e il cielo e facendo riferimento agli importanti studi di O. Neugebauer
già dal 1938, dice come gli Egizi in età Protodinastica avessero adottato un Calendario Lunare
basato sulla conta delle lune senza che queste fossero messe in relazione con un concetto di anno.
In un secondo momento, in una fase più organizzata della società, nacque l’esigenza di raggruppare
il numero complessivo delle Lunazioni in tre stagioni di quattro Lunazioni ciascuna, adatte a
ritmare le loro attività prevalentemente agricole.

Era diviso in Tre Stagioni di Quattro Mesi ciascuna: La Stagione di Aket, prima stagione, quella
dell’Inondazione; La Stagione di Peret, seconda stagione, quella della Semina; La Stagione di
Shemu, terza stagione, quella del Raccolto.
Iniziava all’alba.
L’importanza data ai fenomeni celesti che apparivano all’alba, indusse a scegliere, come giorno di
inizio d’anno, quello in cui la Luna, dopo aver mostrato il suo ultimo, tenue spicchio di falce, il
giorno successivo, era completamente invisibile.

Quando in un momento successivo della loro storia, gli Egizi decisero di affidare al fenomeno della Levata Eliaca di Sirio, il vero riferimento per la misura della durata di un anno con i suoi 365,25 giorni di ciclicità, l’anno lunare risultò essere più corto di undici giorni, con una media di 354 giorni, inducendo a creare un Calendario Lunare formato da anni composti a volte da dodici Lunazioni, e altre volte da tredici.
Il tredicesimo mese era il cosiddetto Mese Intercalare.

L’aggiunta di questo Mese doveva avvenire ogni due o tre anni, per garantire una regolare
correlazione con la ricorrenza della Levata Eliaca doverosamente celebrata con la festa di “Apertura
dell’Anno”, al dodicesimo mese del loro Calendario Lunare Originario.

C.Leitz, pur sottolineando i dubbi ancora diffusi sulla reale esistenza di un vero e proprio
Calendario Lunare, eccezion fatta per il papiro Carlsberg 9 che risale soltanto al 145-146 d.C e che
riporta una situazione del IV secolo a.C., richiama i lavori di Richard A. Parker, il quale ipotizza
una regola secondo la quale era inserito il Mese Intercalare.

La necessità di inserimento di un Mese Intercalare al termine del Calendario Lunare Originario sembrava fisiologica.
Risulta, infatti, come la divergenza di dieci giorni tra il Capodanno del Calendario Lunare
Originario e il Sorgere Eliaco di Sirio, imponesse l’inserimento, con cadenze triennali, di un Mese Intercalare.
Tale Mese avrebbe occupato parimenti il Quarto Mese di Shemu e il Primo Mese di Akhet, sarebbe stato inserito dopo il Capodanno del Calendario Lunare e prima dell’inizio del Primo Giorno del Primo Mese della Prima Stagione.

Rimangono, a mio modesto parere, alcuni dubbi sull’inderogabile, reale necessità, d’inserimento di
un Mese Intercalare all’interno del Calendario Lunare Originario.

Vi sono, tuttavia, i lavori di Richard A. Parker sul Calendario Lunare Originario e Modificato e
sulle regole che, a suo avviso, stabilirono i criteri d’inserimento del mese Intercalare.

Nel prossimo post presenterò come la Figura 3 vista più sopra, con la sua distribuzione dei Mesi all’interno delle Stagioni si correli magnificamente con la rappresentazione del Calendario Lunare Originario presente nel Ramesseum



[Modificato da bcavagna 03/12/2014 22:35]
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