Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Calendario religioso egizio

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2014 11:47
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Calendario Religioso Egizio
LE LUNAZIONI COME MISURA DEL TEMPO


Consideriamo attentamente il fatto che il conto delle Lunazioni, come strumento di misura e di
organizzazione del tempo, in un macrociclo che oggi chiamiamo anno, porta ad un conto
complessivo di 354,36708 giorni per un totale di dodici Lunazioni.

Quando parliamo di Lunazioni intendiamo il periodo intercorrente tra una Luna Nuova e la successiva.

Nell’abbozzo di un prima divisione del Tempo secondo quello che sarebbe divenuto un vero Calendario Lunare, il riferimento da cui partire e con il quale confrontarsi, è, nella storia degli Egizi, il fenomeno delle esondazioni del Nilo che, come abbiamo avuto modo di dire nel precedente post, portò a suddividere il Tempo tra due successivi eventi, in tre lunghi periodi di quattro lunazioni ciascuno, per un totale di 12 lunazioni.

Considerando il periodo di cui stiamo parlando e che anticipava abbondantemente l’Epoca Dinastica, risulta improprio parlare di vere e proprie Stagioni, benché la struttura prevalentemente agricola di quella società, fini per caratterizzare i tre periodi in relazione agli eventi e alle attività agricole che in modo diretto li definiva. Pertanto uno di questi era il periodo delle inondazioni; quello successivo il periodo della semina; quello successivo ancora, del raccolto.

Seguendo perciò la Luna come astro di riferimento temporale si giunse alle evoluzioni che ora vedremo.

L’intero ciclo intercorrente tra due successive inondazioni fu organizzato in tre periodi di 30 giorni ciascuno, ognuno dei quali corrispondente ad un mese sinodico, della durata, in realtà, non di trenta ma di 29,53059 giorni.

Se un tale sistema di misura temporale, è inserito in un macrociclo della durata di 360 giorni ( dell’importanza e valore di questo macrociclo abbiamo detto nel precedente post), si determina
che, posto come giorno di Capodanno il Solstizio d’Estate con le coincidenti esondazioni del Nilo, il tempo intercorrente tra il giorno d’Equinozio di Primavera e gli eventi appena detti, risulta di tre Lunazioni, alle quali vanno aggiunti cinque giorni.




(Fig1)
Gli elementi costitutivi del futuro Calendario Lunare Originario: In colori diversi, le Tre Stagioni,
ognuna delle quali composta da periodi di trenta giorni. La durata complessiva di 355 giorni
richiedeva un’integrazione annuale di cinque giorni perché si completasse un intero ciclo di 360 giorni. L’Equinozio di Primavera rappresentava il punto di riferimento.

Con la fine del quinto giorno ecco il Solstizio d’Estate, ecco le Inondazioni. Consideriamo che negli anni intorno al 3770 a.C. le esondazioni del Nilo coincidevano temporalmente con il Solstizio d’Estate, e consideriamo anche che 12 Lunazioni coprono un periodo di 354,36 giorni, circa 11 giorni in meno rispetto alla durata di un anno solare ( tropico) di 365,2424 giorni.

La Luna osservata dagli astronomi nella sua fase, il giorno d’Equinozio di Primavera, si presentava, dopo tre Lunazioni, al termine della terza, con cinque giorni di anticipo (meglio sarebbe dire: Albe di anticipo) rispetto al giorno del Solstizio d’Estate; in tal modo risultava agevole stabilire il giorno del Solstizio/Inondazione.

Vediamo nelle Figure 2-3 la dimostrazione di questo, riferita alla fase lunare d’Equinozio di
Primavera del 2013.



Fig.2
Luna d’Equinozio di Primavera del 20/03/2013 con visibilità 53%




Fig.3
Luna dell’alba del giorno 17/06/2013 con visibilità 53%. Solstizio d’Estate al 21/06/2013



Qualcuno potrebbe, a ragione, obiettare come fosse possibile calcolare con precisione il giorno d’Equinozio di Primavera, fenomeno non facile da osservarsi anche empiricamente.

Diversamente dai Solstizi, infatti, che rappresentano il giorno in cui il Sole, raggiunge i suoi
punti di massima e minima declinazione,( il 21 Giugno e il 21 Dicembre il Sole sorge all’orizzonte dai punti più distanti rispetto a quello da cui sorge il 21 Marzo, giorno d’Equinozio di Primavera, secondo il Calendario Gregoriano) e dove il Sole sorge all’orizzonte mantenendo una posizione pressoché costante per alcuni giorni, l’Equinozio rappresenta un momento dell’anno coincidente con il transito del Sole nel punto della coordinata astronomica in cui l’Equatore Celeste interseca il Piano dell’Eclittica; si tratta perciò, solo di un momento nel percorso del Sole nel corso del suo ciclo annuale.

Gli studi sul Calendario Sothiaco del monte Menta ci hanno indotto a concludere come la data d’ Equinozio di Primavera fosse calcolata in base alla distanza temporale che la separava da un evento astronomico importante e ben determinato.

Quando in epoca successiva fu assunta la Levata Eliaca di Sirio come fenomeno celeste in quella che io mi sono permesso di definire “Rivoluzione Siriocentrica” voluta dal Faraone Djer, l’evento di riferimento fu appunto questo; prima, presumibilmente, fu l’osservazione empirica
(oltre che i calcoli teorici) del sorgere del Sole nel suo punto di minima declinazione, cioè al
Solstizio d’Inverno.

Basandosi presumibilmente sull’osservazione del Sole all’Equinozio di Primavera, si era giunti ad un criterio preciso ed attendibile di determinazione della data del Capodanno, coincidente con il Solstizio d’Estate e con le esondazioni del Nilo.

Le Lunazioni ricoprirono il ruolo di eventi capaci di semplificare in macrocicli l’intero tempo tra due Capodanni consecutivi; vere colonne sulle quali si strutturò il Calendario Lunare Originario, così come da noi conosciuto, e a noi giunto ( si vedano le decorazioni del Ramesseum) nei contenuti e forme, e del quale abbiamo riscontri archeologici.

Ma in epoca proto dinastica, in quello che storicamente viene definito periodo Tinita, avvenne qualcosa di assolutamente nuovo e innovativo:

Il Tempo fu strutturato in Calendari sulla base di una nuova matrice, quella celeste legata alla Levata Eliaca di Sirio

Io ritengo che tale avvento rappresentò una vera rivoluzione con Sirio/ Iside come sua origine e causa. Per tale ragione, ho definito simile avvento: “ Rivoluzione Siriocentrica”.

A Saqqara/Menphi, intorno agli anni 3070 a.C., avvenne qualcosa di nuovo, concettualmente e culturalmente: La scoperta della Levata Eliaca di Sirio in eccezionali rapporti con l’Orizzonte Naturale Locale e con il Sole del Solstizio estivo.

Quanta importanza ciò ebbe e quanto influì sul tessuto organizzativo sociale degli Egizi ci è stato di volta in volta tramandato da frammentarie ma eloquenti notizie di scribi, storici greci e patrizi romani, benché molto sia ancora avvolto in un alone di mistero; ma come stravolse l’idea stessa
di misura del tempo, ribaltandone, addirittura, le coordinate, questo è oggetto delle prossime
considerazioni.

Nel precedente post ho descritto come i due fenomeni astronomici del Sole al Solstizio
d’Estate e Sirio in Levata Eliaca, si presentassero nel 3068 a.C. alle latitudini di Saqqara/Menphi, in posizioni simmetriche rispetto al punto d’orizzonte dove il Sole sorgeva all’Equinozio di Primavera.




Fig.4
Il Sole che sorgeva all'orizzonte al Solstizio d'Estate a Menphi nel 3068 a.C
.



Fig.5
Il punto d'orizzonte da cui sorgeva Sirio in Levata Eliaca a Menphi nel 3068 a.C.


Il significato mitologico di Sirio nella cultura Egizia, il fenomeno della sua Levata Eliaca in
coincidenza del Solstizio d’Estate e delle Inondazioni del Nilo, la durata tra due successive Levate
Eliache pari a quella di un Anno Solare Tropico, furono elementi sostanziali perché i Faraoni
attuassero una “rivoluzione” di portata davvero storica.

Da quel momento sarebbe stata la Levata Eliaca di Sirio a dare forma al primo Calendario degli Egizi e non più l’incerta coincidenza delle Inondazioni del Nilo con il Solstizio d’Estate; in tal modo mutava radicalmente la struttura organizzativa del Tempo.

Questi, prima ritmato dallo scorrere mutevole delle fasi lunari ora si organizzava su un evento Celeste di assoluta certezza e sacralità.
Era simmetrico al ciclo annuale disegnato dal Sole e a lui assimilabile nel ritmare lo scorrere dei giorni tra due successive Inondazioni.

Su questo evento/matrice nacque il primo Calendario della storia egizia da noi conosciuto: Il Calendario Lunare Originario.

La Levata Eliaca di Sirio piegò le 12 Lunazioni che costituivano gli elementi base dell’antica struttura in cui il Tempo era suddiviso, in un innovativo disegno calendariale i cui tratti, se ne avrete voglia, illustreremo nel prossimo post.

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