Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Calendario religioso egizio

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2014 11:47
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14/11/2014 23:51
 
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Calendario Religioso Egizio
Una delle questioni più dibattute e che hanno sollevato non poche perplessità sulla reale consistenza delle conoscenze astronomiche degli Egizi, è quella relativa alla migrazione del Capodanno, secondo il Calendario Civile, all’interno delle tre stagioni.

Il Capodanno migrava, occupando ogni quattro anni, giorni diversi, di mesi diversi, di diverse stagioni, fino a ritornare dopo circa 1460 anni a quel giorno di quel mese di quella stagione da cui era partito.

Le ragioni di tutto ciò erano giustificate dalla struttura stessa del Calendario Civile rispetto al ciclo legato alle Levate Eliache di Sirio. E’ utile rileggere, a questo proposito, il primo post di A. Crasto.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=66845&f=66845&idd...

A mio parere quella della migrazione del Capodanno Civile tra le varie Stagioni, è, al contrario, una questione che tradisce ragioni profonde; tanto importante da costituire materia di giuramento da parte dei neoeletti Faraoni, i quali, ufficialmente, s’impegnavano a non apportare mai alcuna integrazione ai Cinque Giorni Epagomeni, per nessuna ragione, mai! Fosse stata anche quella, così evidente, di fissare il Capodanno sempre allo stesso Giorno, dello stesso Mese, della stessa Stagione.

Per quale arcano motivo tutto questo?

E’ il cielo di Saqqara/Menphi il palcoscenico ispiratore per astronomi rigorosi quanto creativi osservatori, capaci di assimilarlo e piegarlo alle leggi estetiche della simmetria.

Qualora il cielo d’Egitto, avesse continuato ad essere quello apparso agli occhi di Djer, III° Faraone della Prima Dinastia, nel 3068 a.C., in nessun modo si sarebbe potuto modificare il Giorno, Mese, Stagione dell’Anno del Calendario Civile in cui Sirio in Levata Eliaca, si sarebbe annualmente ripresentata. Lei, vero Capodanno Celeste per gli Egizi.

Questo perché la scelta della Levata di Sirio come iniziatrice del nuovo anno, rappresentava la simmetrica immagine speculare, all’Orizzonte Astronomico, del Sole che sorgeva al Solstizio d’Estate.

Rivediamo in Figura 1 e 2 queste simmetrie già proposte nei miei precedenti intervent



Figura 1
Il Sole sorge a Saqqara/Menphi il giorno del Solstizio d’Estate




Figura 2
Sirio sorge a Saqqara/Menphi in Levata Eliaca

Questo, come abbiamo avuto modo di spiegare, costituì il binomio sul quale si costruì un nuovo Calendario a struttura circolare da parte del Faraone Djer nel 3068 a.C.

Le coordinate astronomiche di Sirio in Levata Eliaca all’orizzonte di Menphi e del
Sole, definivano i punti opposti rispettivamente di un Calendario basato sulla Levata Eliaca di Sirio e di un Calendario basato sul Solstizio d’Estate.

Per un osservatore allo Zenit, che guardava il cielo e le stelle di Menphi posti sopra la sua testa e scrutava l’orizzonte, il Sole sorgeva al Solstizio d’Estate (il 21 Giugno del nostro Calendario Gregoriano) da un punto specularmente simmetrico a quello dal quale sorgeva Sirio in Levata Eliaca e questo rispetto al punto d’orizzonte dal quale sorgeva il Sole il giorno d’Equinozio di Primavera ( il 21 Marzo secondo il nostro Calendario Gregoriano) come indicato nelle Figure 1 e 2.

Il tempo impiegato da Sirio per ricomparire in Levata Eliaca, dopo un anno, allo stesso punto d’orizzonte, era pressoché identico al tempo impiegato dal Sole del Solstizio d’Estate per ricomparire, dopo un anno, allo stesso punto d’orizzonte.
Perciò i due Calendari disegnati da due stelle diverse, avevano meravigliose affinità temporali e simmetriche.

La scelta siriocentrica di Djer di porre la Levata Eliaca di Sirio come fenomeno celeste annunciatore del nuovo anno con le inondazioni del Nilo (Capodanno Celeste e insieme, Capodanno terrestre nel Calendario Sothiaco), trovava così la sua esatta e fissa corrispondenza di giorno, mese e stagione anche nel Calendario basato sul ciclo del Sole.

Nulla poteva turbare questa previsione: Perfetta rappresentazione in terra del Capodanno Celeste.

Finché quella stella fosse sorta da quel punto d’orizzonte, secondo i tempi della sua rigorosa ciclicità e quelli, altrettanto rigorosi del Solstizio d’Estate, il legame tra Capodanno del Calendario Solare/Civile, come Primo Giorno, del Primo Mese, della Prima Stagione, quella di Aketh, e Levata Eliaca di Sirio, Capodanno Celeste, non avrebbe subito interruzioni. Così si era scelto, e così inevitabilmente, era.

Ma nel 2914 a.C. qualcosa era mutato nella simmetrica opposizione azimutale del Sole del Solstizio d’Estate e di Sirio in Levata Eliaca.

Lo vediamo nelle Figure 3 e 4



Figura 3
Il Sole sorge a Saqqara/Menphi il giorno del Solstizio d’Estate




Figura 4
Levata Eliaca di Sirio a Saqqara/Menphi nel 2914 a.C.

La stella del Cane Maggiore sorgeva all’orizzonte naturale locale, dallo stesso, identico punto dal quale sorgeva il Sole al Solstizio d’Inverno, ma i due fenomeni celesti estivi ( Sole del Solstizio d’Estate e Sirio in Levata Eliaca) non erano più definiti secondo coordinate azimutali che li rappresentavano perfettamente speculari, rispetto al punto d’orizzonte in cui sorgeva il Sole all’Equinozio di Primavera ( 21 Marzo del nostro Calendario Gregoriano).

I giorni che separavano la Levata Eliaca di Sirio dalla data dell’Equinozio di Primavera indicata sul Calendario Sothiaco, suggerivano paradossalmente che questo fenomeno celeste anticipava di due giorni abbondanti.

Tutto ciò non sembrava comprensibile, se non concludendo che Sirio, sorgeva in Levata Eliaca da un punto d’orizzonte naturale locale diverso da quello che Djer aveva notato nel 3068 a.C. posticipando di due giorni abbondanti la data del suo apparire nel Calendario Sothiaco da lui voluto.

La Levata Eliaca di Sirio, Capodanno del Calendario Sothiaco, risultava così, migrare lentamente ma inequivocabilmente, lungo le immaginarie Stagioni Celesti e in 154 anni lo aveva fatto di una quantità superiore ai due giorni.

Se la “Rivoluzione Siriocentrica” aveva scelto la Levata Eliaca di Sirio come annunziatrice del nuovo anno, anche il Calendario Civile non avrebbe potuto e dovuto sottrarsi ai mutamenti ai quali essa sembrava sottostare.

Mantenuto fermo come riferimento d’inizio d’anno il fenomeno della Levata Eliaca di Sirio, ciò che, allora, sarebbe dovuto migrare era il Capodanno del Calendario Solare/Civile, al quale si affidava il compito di rappresentare i progressivi spostamenti della Levata Eliaca di Sirio, Capodanno Celeste, all’orizzonte di Menphi.
Dietro a tutto ciò si nascondevano, quindi, le leggi della Precessione degli Equinozi?

Il Calendario Civile Egizio, con la sua incongruenza, spacciata per vaga, eccentrica incoscienza dei suoi ideatori, fu, al contrario, monumento alla conoscenza del fenomeno Precessionale?

Se così fosse, chapeau!

Ma se così non fosse stato, dovremmo ammettere un errore innaturale per quelle culture,
inaccettabile per quegli astronomi: Scegliere Sirio in Levata Eliaca come faro del Tempo e rifiutare
di seguirne la direzione.











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