Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Cronologia egizia: Serapeo di Saqqara, prima anomalia della cronologia ortodossa

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2012 14:00
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
07/03/2009 20:09
 
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Premessa

David Rohl come molti sanno è uno dei fondatori/sostenitori della New Chronology, in questo forum abbiamo avuto modo di parlarne ma mai in modo approfondito.

In Italia sono stati tradotti solo due libri di Rohl La genesi aveva ragione (ed. Piemme) e Il testamento perduto (ed. Newton & Compton), purtroppo in questi due testi la New Chronology è trattata marginalmente, infatti il testo di riferimento è A Test of Time, da questo ultimo libro Discovery Channel ha prodotto un documentario in tre puntate, in Italia ho scoperto che la Fabbri ha tradotto la prima puntata, in formato ridotto, col titolo Egitto – Faraoni e Re.
Ho scritto alla Newton & Compton chiedendo come mai non hanno considerato di tradurre anche A Test of Time visto che in Inghilterra è stato un best seller, mi è stato risposto che avrebbero preso la cosa in seria considerazione, chissà…

Personalmente ritengo che ogni teoria, ipotesi o presupposto non debba mai sfuggire a verifiche o al confronto con diversi punti di vista, al tal proposito mi piacerebbe discutere sulle tre anomalie della cronologia ortodossa che hanno portato David Rohl a pensare ad una nuova cronologia.

Prima anomalia

« Il 2 ottobre 1850 un ventinovenne francese Auguste Mariette, legato del museo del Louvre dipartimento delle antichità egiziane, si trovava al Cairo con istruzioni per negoziare l’acquisto di manoscritti copti, etiopici e siriaci. Mentre stava in Egitto, in attesa che il poco collaborante Patriarca copto rilasciasse i manoscritti, egli osservò che un certo numero di piccole sfingi di calcare erano recentemente presenti sul mercato dell’ antiquariato – artefatti molto ricercati che erano vicini dall’essere acquistati per le collezioni private di ricchi residenti del Cairo e Alessandria. La ricerca di Mariette lo portò alla conclusione che tutto ebbe inizio da una sala d’asta di un venditore italiano di nome Fernandez. Utilizzando tutto il suo potere persuasivo, Mariette alla fine riuscì a far rivelare a Fernandez che le sfingi erano state recentemente rimosse dall’antica necropoli menfita di Sakkara.» - A Test of Time

«Nel 1851 Mariette scoprì una sfinge che spuntava dalla sabbia vicino alla grande piramide a gradoni del re Zoser, incominciò a scavare ne trovo un'altra e poi un'altra ancora, quello che aveva scoperto era un maestoso viale fiancheggiato da sfingi che spariva nel deserto. Auguste Mariette fu il primo grande archeologo che lavorò in Egitto, dopo un anno di scavi si trovò all’ingresso di un enorme catacomba, a questo punto era sicuro di aver trovato il serapeum da tempo perduto noto al tutto il mondo antico, si trovò di fronte ad una serie di camere funerarie sotterranee e ognuna ospitava massicci sarcofagi di pietra. I sarcofagi contenevano un tempo i resti mummificati non dei re ma dei tori, i sacri tori Api che gli antichi egizi vedevano come dei viventi, tanto che quando un toro moriva veniva sepolto con gli onori dovuti a un re, al funerale del toro i sacerdoti ed i funzionari gli offrivano preghiere scritte che furono conservate su centinaia di steli votive e di tavolette di pietra incastrate nelle pareti delle tombe. Queste steli riportano i nomi di faraoni che regnavano all’epoca in cui vennero seppelliti i tori, e sono una fantastica fonte di informazione per la storia e la cronologia del periodo.
La cosa interessante è che c’era un solo toro vivente per volta quindi, la sequenza di queste steli che documentano le sepolture, ci da l’opportunità di ricostruire la cronologia del passato ed è questa ricostruzione che ci fornisce la cornice per la nostra storia. Secondo la cronologia convenzionale la cronologia dei tori dovrebbe estendersi su di un periodo di circa 600 anni, ma per questo periodo Mariette trovò solo le prove della sepoltura di 22 tori Api, sappiamo che la vita media di un toro è di circa 18 anni, quindi questi tori coprono al massimo un periodo di 400 anni, sembra quindi che manchi per intero un periodo di 200 anni. Quando Mariette scavò il cosiddetto sotterraneo minore non trovò alcuna traccia dei tori Api per quanto concerne la 21st dinastia e l’inizio della 22nd, quindi non è tanto quello che Mariette ha trovato in questi sepolcri che è interessante quanto quello che non ha trovato. Mariette pensò di aver scoperto in questa camera tre sepolcri intatti di tori Api ma le condizioni erano così pericolose che abbandonò il tentativo di raggiungerli, ma anche se qui si trovassero i tre tori questo significherebbe che ci sono ancora 8 tori di cui non si sa nulla il che ripropone un intervallo scoperto di circa 150 anni.

Kenneth Kitchen:

“L’assenza di prove non è una prova di non esistenza, spesso si dice X non c’è poi invece X spunta dal terreno 20 anni dopo, così non possiamo affermare che non ci fossero tori Api nella 21 dinastia o all’inizio della 22, si tratta solo di non essere impazienti”

Se però dovessimo aspettare che la comparsa di ogni singolo frammento di prova emerga prima di poter sviluppare una teoria, ogni ipotesi morirebbe sul nascere. E’ quindi possibile ipotizzare un intervallo di tempo di quasi 200 anni non documentato dalle sepolture dei tori Api, sicuramente un grosso interrogativo pesa sulla datazione della 21 dinastia.» - Documentario Faraoni e Re

Secondo Rohl questa anomalia insieme alle altre due che tratterò a parte portano a pensare che la 21st e la 22nd dinastia regnarono contemporaneamente.

Sono rimasto molto sorpreso che uno studioso del calibro di Kitchen ricorra a frasi come “L’assenza di prove non è una prova di non esistenza” che di scientifico ha ben poco, volendo comunque argomentare diciamo che il padre della frase e Carl Sagan essa è tratta, se non sbaglio, dal suo famoso articolo Un drago nel mio garage di cui Kitchen dovrebbe tener presente una delle conclusioni e cioè:

«l’unico approccio ragionevole consiste nel rifiutare provvisoriamente l’ipotesi dei draghi (200/150 anni)»

Inoltre Kitchen dimentica che di fronte ad un fatto empiricamente accertabile l'onere della prova spetta a chi fa l'affermazione e non a chi la nega, se si afferma l'esistenza di qualcosa occorre fornirne le relative prove, faccio un esempio, è giusto che un giudice creda a un pubblico ministero che dice che l’imputato è colpevole in mancanza prove, ma si dice convinto che prima o poi queste verranno fuori?

Va detto che in altra sede Kitchen ha provato a dare un a risposta seria, egli afferma che dagli annali degli alti sacerdoti di Karnak si ricava una continuità tra la 21st e la 22nd dinastia, secondo Rohl però in questi annali i faraoni di queste dinastie sono citati senza prenomen, quindi per ogni uno non sappiamo se è il primo o il secondo del proprio nome, il che rende la cosa ancora più enigmatica.
[Modificato da Biceleon 07/03/2009 20:15]
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
26/04/2012 22:47
 
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Ritengo che l'ipotesi di contemporaneità tra la XXI e la XXII dinastia possa ritenersi tutt'altro che peregrina.
Al termine del Regno di Ramesse XI - durante il quale ebbero inizio i disordini che portarono alla conquista del potere da parte dei discendenti Libici, i Libu e i Meshawash che occupavano già le città del Delta - la linea di successione effettivamente si sdoppiò, a seguito di una spaccatura di governo che vedeva in campo, da una parte, la città di Tanis (con Smendes quale capostipite) e dall'altra Tebe, reticente a rinunciare al suo secolare potere, guidata dai Sacerdoti di Amon. Venne il momento in cui, tramite matrimoni 'dinastici' (a definirili tali è l'Egittologia ufficiale), queste due linee di governo trovarono un punto di incontro che sentenziò a favore dei Sovrani di Tanis (i cosiddetti 'Sovrani Libici', per via delle loro origini). Ciò, tuttavia, non impedì al Clero Amoniano di mantenere una propria identità e soprattutto l'egemonia e l'indipendenza dello stato Tebano.
Che le dinastie XXII, XXIII, e XXIV abbiano regnato simultaneamente, grazie all'iniziativa dei Sovrani Libici di installare a Tebe i propri figli con la carica di Primo Sacerdote, è fatto assodato e ipotesi accreditata anche per chi sostiene la Cronologia ufficiale.

All'origine della XXII din., tuttavia, troviamo Sheshonq I, il quale (mi pare sia fatto assodato) era genero di Psusenne II. Quest'ultimo è riconosciuto da chi appoggia la Cronologia ufficiale quale ultimo sovrano della XXI din. Per accettare quindi l'ipotesi di una contemporaneità tra le due dinastie in questione occorrerebbe poter spiegare come sia possibile che il primo sovrano della XXII dinastia fosse imparentato con l'ultimo Re della XXI.
C'è una sola ipotesi plausibile: la sequenza dei Sovrani che composero la XXI din., per come presentata dalla Cronologia ufficiale, non è corretta. Cosa possediamo a sostegno di una tale affermazione?
[Modificato da -Kiya- 26/04/2012 22:47]
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27/04/2012 13:28
 
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Re:
-Kiya-, 26/04/2012 22.47:


All'origine della XXII din., tuttavia, troviamo Sheshonq I, il quale (mi pare sia fatto assodato) era genero di Psusenne II. Quest'ultimo è riconosciuto da chi appoggia la Cronologia ufficiale quale ultimo sovrano della XXI din. Per accettare quindi l'ipotesi di una contemporaneità tra le due dinastie in questione occorrerebbe poter spiegare come sia possibile che il primo sovrano della XXII dinastia fosse imparentato con l'ultimo Re della XXI.
C'è una sola ipotesi plausibile: la sequenza dei Sovrani che composero la XXI din., per come presentata dalla Cronologia ufficiale, non è corretta. Cosa possediamo a sostegno di una tale affermazione?



La mia domanda è: abbiamo la certezza che Sheshonq I fosse il genero di Psusenne II?

Come ha detto Rohl se in una citazione manca il prenome di un faraone non possiamo sapere se si riferisce al primo, al secondo, ecc., del suo nome.

Se non erro, dovrei controllare, sembra che nella cronologia di Rohl sia appunto Sheshonq II il genero di Psusenne II.

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EgiTToPhiLo/a
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27/04/2012 14:00
 
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Non entro nel merito specifico, ma la cronologia breve di Rohl, che nasce da alcune sue ipotesi, utt'altro che assurde,tende a cozzare con quello che di assodato c'è arretrando nel tempo.
Insomma, se mancano "200 anni di tori Api", allora significa che la battaglia di Kadesh è avvenuta due secoli dopo? Dunque anche la cronologia Hittita, che si intreccia con quella egizia e mesopotamica, è scorretta in modo così grossolano?
Arretrando nel tempo, gli esempi si accumulano. Teoricamente tutto questo costrutto si può smantellare, ma questo implica ripercussioni non banali, che contaminano tutto il vicino oriente.
Resto scettico sulla vicenda, seppur interessato all'argomento.

Ric [SM=x822709]
[Modificato da Riccardo Banchi 27/04/2012 14:00]
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