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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Articolo di Leonardo Melis

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2009 12:10
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EgiTToPhiLo/a
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09/02/2009 21:35
 
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Su archeomedia.net “L’archeologia on-line” è stato pubblicato di recente un articolo di Leonardo Melis, articolo di presentazione del suo recente libro “Shardana, i custodi del tempo”

www.archeomedia.net/articolo.asp?strart=4390&cat=Bibliografia

Non voglio togliere a nessuno il piacere di scoprire la soluzione dei molti misteri egizi, che tutti noi cerchiamo con fatica di risolvere.
Quasi tutte le soluzioni sono nel saggio di Melis!!!
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EgiTToPhiLo/a
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12/02/2009 09:08
 
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In questo forum si criticano molto spesso le citazioni di Giacobbe e altri divulgatori. Mi sembra pertanto giusto commentare anche l’articolo di Melis.
Riporto pertanto alcune frasi e il relativo mio commento.


… sull’epopea dei Popoli che dominarono il Mondo Antico già dal III millennio a.C.
Il libro dà La spiegazione dell’arrivo improvviso della Civiltà nella Terra di Sumer, proveniente dall’Estremo oriente all’epoca del Diluvio descritto dalla Bibbia e dai Poemi sumerici.

L’arrivo in Mesopotamia di questi scampati al Diluvio porta all’improvvisa nascita dell’agricoltura, delle arti e della scrittura intorno al IV millennio a.C. Dalla Mesopotamia la Civiltà si sposterà in altre Terre, a cominciare dall’Egitto.


Commento:
Quando risalirebbe il Diluvio biblico?
La colonizzazione dell’Egitto da parte dei Sumeri è stata avanzata da vari archeologici sulla base della comparsa in Egitto di costruzioni in mattoni di argilla e alla luce di un coltello col manico d’avorio in stile mesopotamico. Rohl e Wilkinson hanno ripreso questa ipotesi, che era stata abbandonata per palese inconsistenza, sulla base dei molti petroglifi negli wadi orientali alla latitudine di Tebe. Non si ha però alcuna prova che le navi li rappresentate fossero navi sumere, attraccate in qualche spiaggia del Mar Rosso e poi trasportate lungo i montagnosi wadi. Si ritiene più probabile che i petroglifi siano rappresentazioni di navi egizie, costrette ad abbandonare il fiume a causa di intense inondazioni e portate dalle civiltà locali verso gli wadi allora parzialmente navigabili.

Coloro che noi abbiamo sempre identificato con “Quelli che uscirono da Ur” erano già presenti in Egitto prima della prima dinastia.

Commento:
Una possibile “uscita da Ur” viene associata dall’autore alla fine dell’Età accadica (circa 2300-2200 a.C.), dunque molto dopo le prime dinastie egizie.

Le tracce e le rappresentazioni dei Shem.Su.Hor ci hanno portato a identificare “La Gente di Horus” con questi popoli. Con essi cominciò la Civiltà lungo le sponde del Nilo.

Commento:
Non si sa bene chi fossero gli Shemsu Hor, ma essi sono considerati nel periodo predinastico, quindi molto prima di un’eventuale “uscita da Ur”. Perché poi delle genti sumere avrebbero dovuto seguire gli insegnamenti di Hor, quando questa divinità non è annoverata nel Pantheon sumero?

La datazione dei Diluvi succedutesi nei millenni ha consentito anche lo studio della sommersione delle coste del Mediterraneo e delle città dei PdM.

Commento
Quando si considerano i diluvi successivi? Se l’arrivo dei PdM è successivo alla “uscita da Ur”, si vuol dire che ci furono uno o più diluvi nel 2° millennio a.C.? La presenza dei PdM nel Mediterraneo prima del 1600-1500 a.C. non è confermata da alcun dato archeologico. Non si ha notizie di catastrofi tali da provocare un sollevamento notevole dei Mari. Le uniche catastrofi nel Mediterraneo furono: una grossa frana di un fianco dell’Etna e l’esplosione del vulcano di Thera. Quest’ultima potrebbe aver determinato una mini era glaciale e conseguentemente un abbassamento del livello dei mari.

Dopo di loro arrivarono le Dinastie conosciute. In questi nomi delle prime dinastie abbiamo ravvisato molte assonanze con i nostri Popoli del Mare. Fra questi un faraone di nome Sher-Tani.

Commento:
E’ stato proposto da Melis che alla fine del 3° millennio alcune tribù “uscite da Ur” avrebbero colonizzato varie terre del Medio Oriente, Asia Minore, isole del Mediterraneo ed Egitto. La tribù che avrebbe colonizzato l’Egitto sarebbe quella degli Shardana. Da qui il tentativo di trovare un’assonanza fra Shardana e Sher-Tani.
In realtà Sehertaui Antef I (circa 2120 a.C.) appartiene all’XI dinastia di Tebe. La traduzione del nome geroglifico ha solamente qualche consonante comune al nome Shardana. Il significato del nome geroglificico e del nome shardana è completamente differente, per cui l’accostamento sembra decisamente improponibile!

Forse i cosidetti “Invasori” Hyksos non erano poi degli invasori, ma erano già in Egitto dal tempo in cui regnava colui che porta un nome ancora presente in una stele scoperta nella città di Nora: SRD.

Commento
Gli Hyksos arrivarono in Egitto intorno al 1750 a.C., circa 300 anni dopo l’inizio della XI dinastia. L’ipotesi che gli Shardana si trovassero in Egitto dal 2100 fino all’esodo biblico è, a mio parere, un’assurdità (per non dire altro).

SRD era Osiride, e il suo nome segreto ASARA è un tipico cognome sardo.

Commento
Il nome geroglifico di Osiride era formato da un trono e un occhio. Per assonanza col nome “As-t” di Iside, composto dal solo trono, si tende a traslitterare il nome di Osiride come “As ir”. Questo non era nel molto più assoluto un nome segreto. Pensare che il nome As-ir abbia a che fare col nome SRD e con gli Shardana sembra una delle più grandi bufale mai sentite.
Per quanto riguarda il nome sardo Asara, andrebbe studiata la sua etimologia, ma non mi stupirei che sia un riferimenti al dio As-ir, nome portato in Sardegna dalle colonizzazioni del 1° millennio a.C. degli Shardana, Fenici, Punici o Romani.

Mentre l’aggettivante di SRD è SRD.N (La gente di Osiride. I Shem Su Hor, appunto) la parola SRDN è incisa nella stele SHARDANA di Nora, in Sardinia.

Commento
Secondo Melis, Horus e Osiride avrebbero quindi un’origine Sumera e il nome Shardana significherebbe la Gente di Osiride. L’unico commento è che l’ipotesi sia frutto della più sfrenata fantasia.

Durante il dominio degli Hyksos visse un viceré con barba e capelli biondo fulvo, sacerdote del Dio Unico ad On. Lo stesso colore di capelli è un fattore importante nell’Identificazione di quei popoli che si insediarono in Europa nel II millennio: i Japetici. I figli dello Japhet biblico, anche lui con i capelli Rossi. Così come lo sono ancora oggi i discendenti dei Tuatha de DANA, gli Irlandesi, e molti degli abitanti dei paesi dell’Interno Sardinia.
Popoli anatolici indoeuropei legati a doppio filo con l’Egitto, i Mitanni o Mi.Tanu (leggi anche Mi.Danu), inviarono principesse alla corte dei faraoni. Oggi abbiamo identificato molte di queste donne di corte: tutte con i capelli rossi. Da Hatshepsuth a Tije… e tutte portatrici di un segreto custodito in una città non lontana dall’Ararat, in cui era una biblioteca famosa e gemellata con On-Eliopolis. Qui era un Oracolo, geograficamente situato sulla stessa “ottava” (parallelo) di DoDONa e di Tharros, sede di insediamenti dei Poplli del Mare. Qui era stato custodito per secoli un segreto tramandato di padre in figlio dai Patriarchi che uscirono da Ur e andarono verso Harran e dai faraoni hyksos poi. Dopo la cacciata degli Hyksos, furono le donne di corte e le principesse mitanni a custodire il “Segreto”. Una di queste donne, Hatshepsut volle essere Re e il suo amato diventò il “Custode”. La tomba di Senenmut conserva i segreti dell’ Antico Sapere. Ma egli era a conoscenza anche di un “tempio segreto”, che noi abbiamo fortuitamente scoperto.


Commento
Considerare Hatshepsut e Tiye delle principesse dei Mitanni è contro ogni logica e frutto di un’estrema ignoranza della storia egizia.

Alla morte di Senenmut “venne un re che non conosceva Juseppe”, ma la regina “fenicia” (Mitanni) moglie di Amenophe III trasmetterà le sue conoscenze al figlio, un faraone eretico, seguace del Dio Unico.

Commento
Altro volo di fantasia.

Alla sua morte , tutta la famiglia è sterminata dal “Restauratore” Horemheb. Il generale dell’esercito del faraone cancellò il Culto “monoteista” e perseguitò i suoi seguaci. Nominò faraone il suo “secondo”, capo della Guardia scelta del faraone: i Mercenari Shardana. Ramesse I, il generale citato, fonderà la XIX dinastia. Il figlio Seti I, diventato faraone poco tempo dopo, manderà il figlio prediletto a On, designandolo suo erede. Questo figlio, diventato esperto di arti antiche e Custode dei segreti dell’Antica scienza, sarà fedele al Dio Unico di Juseppe e dei “Re Pastori”. Scoperto dal fratello geloso, sarà denunciato e esiliato… La sua Identità è svelata dai testi egizi e da un equivoco durato oltre tremila anni l’origine di questo principe è rivelata dalla geografia. La vera origine del principe e la sua missione di Custode, oggi patrimonio di un popolo che egli portò nella terra di Palestina la riportiamo citando il testo del libro:

Commento
La storia di Ramesse I shardana e del figlio primogenito di Sethy I è chiaramente inventata e senza nessun legame con la storia e le testimonianze egizie e bibliche.

Puntualizziamo dunque alcuni punti importanti:
I Libri della Sapienza sono consegnati a Enoch. I Libri contenevano anche i progetti di costruzione delle Piramidi. I “Custodi” dei Libri sono stati da noi individuati seguendo la storia dei Patriarchi e dei faraoni egizi,
I “segreti” di cui la loro gente era in possesso li abbiamo rintracciati. Non ultimi i segreti o “Misteri di Osiride” e il Prototipo dell’Arca. Grazie anche a una scoperta di un tempietto sotterraneo in cui è rappresentato
- Un incredibile laboratorio pieno di congegni e apparecchiature scientifiche impossibili e bellissimi. Non ultima la rappresentazione del prototipo dell’Arca di Mose e la sua tremenda potenza dovuta alla conoscenza dell’Elettricità.
- Galvani scoprì l’elettricità sul corpo di una rana. La rana è raffigurata al posto della gigantesca sfera che sovrasta l’Arca nel nostro tempietto! Un generatore di corrente usato insieme all’altro generatore che Mario Pincherle ha scoperto all’interno della Grande Piramide e che fu portato in Egitto dagli Urim (coloro che uscirono da Ur) e che fu usato da coloro che gli uomini credevano essere Dei.


Commento
Melis non svela il nome del tempio. Non mi risulta che in Egitto ci siano templi sotterranei, tranne alcune cripte di Dendera. Esiste forse qualche cappella o tempio scavata in qualche collina del Sinai o del Medio Egitto. Esiste ancora un tempio ipogeo in Nubia (quello del razzo e astronauti).

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- ShemsetRa -
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13/02/2009 15:32
 
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Sono d'accordo con le tue obiezioni al 90 per cento Antonio, in effetti dall'articolo di Melis ho ricavato la globale impressione che i conti non tornino; inoltre non sono assolutamente d'accordo con le sue premesse, quindi non riesco a dare sufficiente credito a tutto il resto della sua ricostruzione teorica.
Potremmo discuterne ancora nel dettaglio, se ti va.
Comincio con una breve osservazione sul primo capoverso:

La colonizzazione dell’Egitto da parte dei Sumeri è stata avanzata da vari archeologici sulla base della comparsa in Egitto di costruzioni in mattoni di argilla e alla luce di un coltello col manico d’avorio in stile mesopotamico. Rohl e Wilkinson hanno ripreso questa ipotesi, che era stata abbandonata per palese inconsistenza, sulla base dei molti petroglifi negli wadi orientali alla latitudine di Tebe


Se il Wilkinson che citi è Toby, non mi sembra sostenere l'ipotesi di Rohl, anzi, mi sembra piuttosto contrario. Nel suo libro "La Genesi dei Faraoni", espone molti argomenti tesi a smontare l'ipotesi che la civiltà egizia abbia preso avvio da una colonizzazione sumera o mesopotamica; inoltre tutto il suo lavoro sembra speso nell'intento di dimostrare che la civiltà egizia ebbe origine dal coacervo delle popolazioni africane giunte nella Valle del Nilo a seguito degli sconvolgimenti climatici.
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EgiTToPhiLo/a
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13/02/2009 16:52
 
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Ho capito, mi tocca rileggermi il Wilkinson! Io avevo cercato dei sostenitori dell'ipotesi Sumera. Vuol dire che Melis è destinato a rimanere un'eccezione.
Avevo letto tempo fa il libro di Rohl e mi sembra di ricordare che egli ipotizzi una certa colonizzazione nel 3° millennio a.C.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

13/02/2009 17:28
 
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Sì, Rohl è certamente uno dei maggiori sostenitori della colonizzazione sumera o mesopotamica, anche perché come mi insegni, era anche un propugnatore della cronologia estremamente corta, quindi usava questa dipendenza, della cultura egizia da quella mesopotamica, anche per avallare la sua teoria di un'inizio molto tardo della I dinastia.
Toby Wilkinson, in particolare, contesta le motivazioni espresse da Winkler, di una colonizzazione dell'Egitto da parte di popolazioni culturalmente superiori provenienti dalla Mesopotamia, e sostiene che attualmente esista una tendenza alla revisione di tali teorie, tendenza alla quale Rohl costituirebbe un'eccezione, una voce isolata.
Il Barca invece non si sbilancia, ma quando spiega l'esistenza di ipotesi sulla provenienza mesopotamica della classe regnante, non cita alcuno studio recente, ma si rifà a quelli del secolo scorso.
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EgiTToPhiLo/a
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15/02/2009 10:06
 
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Per completare il discorso inserisco il link della conferenza di Leonardo Melis:

video.google.com/videoplay?docid=6049844507926533353

15/02/2009 12:09
 
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Sto finendo di vedere il filmato; l'impressione che ho avuto è stata di avvertire molta confusione: elettricità, i Templari, ed altro ancora... ma poi mi è sembrato di avvertire nel relatore molte incertezze...
Forse però vado per preconcetti: Melis non mi è mai stato troppo simpatico, fin da quando su egittologia.net si chiamava shardanaleo... Mi è sempre sembrato che non abbia mai avuto il desiderio di spostarsi dagli Shardana, e di ananlizzare l'antico Egitto in sé...
[Modificato da Hatshepsut76 15/02/2009 12:10]
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