Per quello che ne so, le deformazioni ossee possono verificarsi durante l’età avanzata a causa di malattie degenerative.
L’associazione all’età di un individuo può portare dunque ad assumere tali deformazioni come indice di anzianità, così che in base alla loro gravità si possa fare una stima molto approssimata di età.
Queste considerazioni scientifiche hanno portato di recente il team di radiologi egizi a delle affermazioni quanto meno discutibili.
La TAC di alcune mummie ha infatti individuato avanzate deformazioni ossee, per cui essi hanno proposto un cambiamento della stima di età alla morte dei personaggi della KV 55, della donna anziana e della donna giovane della KV 35.
Questo metodo di lavoro presenta però una grave lacuna, in quanto non tiene conto del fatto che alcune malattie deformanti genetiche possono accelerate i processi degenerativi e quindi alterare la posizione nel grafico degenerazione - età, rendendolo così inutilizzabile.
Gli individui di cui si sta parlando presentano tutti evidenti deformazioni del cranio (dolicocefalo) per cui dei medici seri e non influenzati da Hawass avrebbero dovuto considerare la possibilità che gli individui avessero delle tare genetiche, che hanno alterato prematuramente la stato delle loro ossa.
Gli esami dello scheletro della KV 55 aveva finora portato i medici a ipotizzare, sulla base della dentizione e della chiusura delle epifisi, un’età generalmente inferiore o intorno ai 20 anni. Questa determinazione aveva finora fatto pensare all’enigmatico Smenkhkara e fatto scartare l’ipotesi Akhenaton. Hawass ha invece cavalcato la scoperta della forte scoliosi e l’assegnazione con un’età compresa fra 35-60 anni per cambiare l’individuazione a favore di Akhenaton, morto sicuramente a un’età di poco superiore ai 30 anni.
L’altro caso in cui la deformazione ossea potrebbe aver indotto a una stima errata dell’età è quello della dama anziana della KV 35. Essa è stata analizzata dai medici, che finora avevano stimato un’età di circa 35-40, in netto contrasto con l’individuazione della mummia con Tiye (morta a circa 50 anni), sulla base della sola somiglianza dei suoi capelli con una ciocca trovata in un piccolo scrigno portante inciso il nome della regina. La scoliosi ha portato i radiologi a dire che essa era associabile con un’età di circa 50 anni, dando un’altra volta una falsa indicazione e soddisfacendo il desiderio di Hawass.
Altri egittologi hanno invece proposto l’individuazione della dama anziana con Nefertiti, morta all’età di circa 30-35 anni. La conformazione del cranio è fortemente dolicocefala, così da indurre a ipotizzare una malattia genetica deformante, Sindrome di Marfan, la quale, a mio parere potrebbe essere arrivata a corte con lei dalle lontane terre dell’Asia minore (Mitanni).
Uno studio serio del DNA potrebbe rivelare un’identica mutazione genetica in Nefertiti, Akhenaton, Smenkhkara, Tutankhamon e nei due feti, rispettivamente individuabili a mio parere nella mummia 61070, 61072, e in quelle della KV 55 e KV 62.
Per quanto riguarda la Sindrome di Marfan nella XVIII dinastia, ho espresso il mio pensiero in due articoli pubblicati dalla rivista HERA e sul mio sito web:
www.ugiat-antoniocrasto.it
[Modificato da antonio crasto 05/09/2008 22:56]