Non avevo in passato fatta molta attenzione alla piramide di Meidum. Avevo notato le strane forme della stessa e avevo letto le interpretazioni date dai vari Egittologi. Quest’ultimi si erano orientati per una costruzione in più tempi, forse legata all’opera di due faraoni: Huni (ultimo della III dinastia) e il probabile genero, Snefru (primo della IV dinastia).
Si è cioè ipotizzato che Huni abbia edificato una grande piramide a gradoni e che Snefru abbia, a circa metà del suo regno e dopo l’esperienza delle sue due piramidi di Dahshur, ricoperto i gradoni trasformandola in piramide regolare.
La struttura attuale sarebbe il frutto di uno scivolamento degli strati aggiunti da Snefru a causa di una carenza strutturale e/o di un terremoto.
La grande base ai piedi della grande torre piramidale, sarebbe ciò che resta del materiale franato, dopo il saccheggio delle popolazioni del luogo.
Queste anomalie sono state da me affrontate in un’interessante discussione sul forum
www.archeologia.com/forum/egittologia-edifici-sacri-civili-nellantico-egitto/2360-la-piramide-di-meidum-ipotesi-interpretat...
alla quale rimando per correttezza e informazione.
Dopo la discussione mi sono convinto che fosse molto probabile l’ipotesi della torre solare.
La curiosità e l’interesse scientifico ha spinto il nostro gruppo a organizzare una mattinata a Meidum.
E’ impressionante lo sterminato deserto che si vede. Un posto isolato e abbandonato da dio e dagli uomini. Se non fosse per la relativa vicinanza al Nilo, ci sarebbe da chiedersi perché alla fine della III dinastia si scelse quest’area come necropoli di personaggi di una corte, che fino a prova contraria rimaneva al Muro Bianco / Menphy.
Io ho cercato di dare, nel mio libro, una possibile spiegazione in linea con l’ipotesi di progetto unitario delle piramidi.
Mi interessa però affrontare anche qui l’aspetto architettonico. Abbiamo visto e fotografato come il così detto basamento di detriti sia in realtà un vero basamento alto varie decine di metri, costruito a regola d’arte e con inclinazione quasi uguale a quella di Cheope. La torre centrale è perfettamente rifinita e l’alternarsi di strati lisci e lucenti e strati grezzi sembra voluto e collegabile forse a giochi di luce del sole. Non è concepibile che su questa alta torre originaria sia stato semplicemente appoggiato uno o più gradoni e che Snefru abbia raschiato una sola fascia della torre originaria.
L’interno spiega chiaramente l’idea delle tre camere interne, propria delle piramidi della IV dinastia. E’ sorprendente la grande quantità di tronchi di legno contenuto nelle varie camere, utilizzato forse per le operazioni di costruzione o di carico dei pesi. All’interno non c’è alcun sarcofago, ma sembra impossibile che l’opera non abbia visto qualche cerimonia al suo interno (molto probabilmente la cerimonia funebre di Huni, seppellito poi da qualche parte nella piana di Meidum (forse nella vicina grande mastaba).
Non abbiamo potuto fare a meno di pensare all’apparente stoltezza degli Egittologi. Hanno a disposizione una montagna di reperti organici e si sono inventati il prelievo di elementi vegetali dagli interstizi dei vari monumenti dell’Antico Regno. Non si capisce poi perché Lehner e Hawass ritengano il legno di Meidum poco utilizzabile per il C-14. Le sue condizioni sembrano più che buone e un esame dettagliato di qualche scheggia di legno potrebbe effettivamente portare a risultati risolutivi.
Attualmente sono state effettuate solamente due datazioni del legno di Meidum, ottenendo le datazioni assolute 3570 ± 218 e 2669 ± 205 a.C. E’ evidente che le due datazioni non sono sufficienti a stabilire un valore medio e dei parametri statistici validi. La seconda è quasi sicuramente errata, mentre la prima avrebbe bisogno di conferme.
Senza voler ripetere qui la discussione, sarebbe interessante conoscere il parere degli utenti di questa community.
Ciao Antonio