Si possono fare altre considerazioni, sempre cercando di vedere la cosa dal punto di vista dei grandi nomi dell'egittologia ufficiale italiana.
E qui intendo riabilitarli e giustificarli.
La maggior parte di essi ha un impegno di isegnamento della materia, ma non solo.
Ad essi è affidato l'uso - il buon uso - dei parchi fondi finanziari dedicati alla ricerca archeologica, davvero esigui nel nostro paese bisognoso, ridicoli per quanto riguarda la parte destinata agli scavi all'estero.
E' comprensibile se tendono a circondarsi dei più dotati fra i loro studenti per farne discepoli, un po' per contrastare la generale propensione al mistero di cui parlava Teie e un po' perché l'insegnamento prevede un giudizio inevitabile a cui tutti vengono sottoposti, senza che questo si trasformi nella certezza di poter lavorare.
Insomma, è una responsabilità!