Sfogliando il volume di Edda Bresciani, "L'antico Egitto", in proposito si legge questo:
Heh: Dio dell'eternità e del respiro della vita, il cui nome significa "milioni". E' rappresentato come un uomo accovacciato con le braccia levate e recante sul capo un ramo di palma. Tale rappresentazione simbolica nella scrittura geroglifica indica il concetto di "durata" nei suoi vari aspetti. Le braccia levate di Heh sostengono la volta celeste, un atto che lo accomuna al dio dell'aria, Shu, e alla dea del cielo, Hathor, ai quali il simbolo heh veniva offerto in epoca greco-romana.
Il faraone a sua volta lo riceveva dagli dèi insieme al simbolo del giubileo come auspicio di milioni di anni di regno.
Non mi è chiara la definizione di "quinto pilastro" espressa nei testi da te riportati.... non saprei effettivamente nemmeno individuare gli altri quattro...
Partendo da Shu, che regge Nut, aggiungenoci la stessa Hathor, come suggerito dalla Bresciani (ma nemmeno questo mi è chiaro), gli altri due quali sarebbero? e il riferimento ai capelli di Horus, sempre riferito ai pilastri, da dove scaturisce?
Che sia questo, oltre al rimando al sole che scaturisce dal nome proprio e dalla città natìa, un punto su cui insistono gli autori per comprovare l'assimilazione con Sansone? La sua forza non era nei capelli?
In ogni caso, se anche fosse, sui capelli di Horus, nella mitologia egizia, non mi pare si riscontrino riferimenti.