Sempre precise la puntualizzazioni di Hotep.
Continuando a citare Erodoto, per le persone un po’ meno ricche, il procedimento era più grossolano: niente incisioni, ma una macerazione degli organi interni grazie a un liquido corrosivo, a base di olio di cedro.
Erodoto:
Per chi invece, ad evitare forti spese, vuole il trattamento medio, si procede così. Riempiono senz’altro, con siringhe, senza praticarvi incisioni nè toglierne gli intestini, il ventre del morto di olio di cedro: iniettando il liquido, cui si impedisce di tornare indietro, dalla parte posteriore; si immette per il numero di giorni prescritto, il corpo nel sale. E l’ultimo giorno si fa uscire dal ventre l’olio di cedro che vi era stato prima immesso: il quale ha tale efficacia da trasportare con se gli intestini e i visceri disciolti.
In pratica gli organi interni venivano sciolti con olio di cedro, miscelato ad altre sostanze, aventi queste proprietà. (una ricerca in rete potrebbe chiarire qualche dubbio su tale mistura).
Per i “poveracci”, infine, il procedimento prevedeva una semplice “asciugatura” del corpo nel sale, natron, o similare. Questo, almeno, si è sempre creduto ?
Una nuova ricerca pubblicata daatata febbraio 2013 su
Homo – Journal of Comparative Human Biology si ripromette di sfatare alcuni dei miti sull’imbalsamazione.. ecco il link:
www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0018442X12001278
Il testo è in inglese, penso sia interessante, se c’è qualche volenteroso che lo traduce è un aiuto per tutti.
L’ultimo appuntamento, è una domanda:
Oltre ai metodi per la mummificazione sopracitati, ve ne erano altri praticati nell’antico Egitto ?
...Nec.