Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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"La Maledizione dei Faraoni" di Philipp Vandenberg

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2011 02:31
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- ShemsetRa -
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22/05/2007 23:06
 
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Il caso Vandenberg
A causa di un disguido di tipo informatico ho ripreso fra le mani vecchi libri che avevo letto e ne ho trovato uno che non ricordavo essere così divertente, si tratta di “La Maledizione dei Faraoni” di Philipp Vandenberg.
Potete pensarne quello che volete, ma bisogna parlare anche di questo.
Credo sia risaputo che Vandenberg non è un autore molto stimato dalla cosiddetta egittologia ufficiale, ma liquidare l’argomento solo così sarebbe un po’ riduttivo, in fondo anche Bauval non è il massimo, ma ne abbiamo discusso un bel po’ e abbiamo trovato tante argomentazioni “contro” e tante “a favore”.
Il fatto è che questo non so “se ci è o se ci fa”, tanto per utilizzare un’espressione dotta.
A parte l’impressione di minestrone che se ne può avere ogni volta che tira fuori qualcosa di astruso e cerca di collegarlo alla maledizione dei faraoni, atteggiamento che, di per sé, già indispone il lettore, sotto certi aspetti, soprattutto nell’impressione globale che se ne può avere, è piuttosto convincente e inaspettatamente intelligente.
Insomma, i sacerdoti o meglio, i sapienti dell’antico Egitto avevano conoscenze un po’ superiori a ciò che siamo abituati attribuir loro; queste conoscenze derivavano dalla sola esperienza e furono acquisite in maniera empirica nel corso dei secoli, durante un lunghissimo periodo predinastico, venivano tramandate di generazione in generazione, per la maggior parte verbalmente.
Sono andate perdute con la cultura stessa di questa antica civiltà, ma sono state recuperate, tutte o in parte e molto lentamente, con la ricerca scientifica durante la nostra era.
Vi devo confessare che in effetti mi aveva quasi catturata, finché un duro colpo mi ha riportato improvvisamente alla realtà: ecco l’albero genealogico della XVIII dinastia che pubblica!
Orrore!
In un primo tempo ho pensato che forse il libro era stato scritto molti anni prima quando ancora non si aveva cognizione di eventi che sono stati chiariti in seguito, ma in fondo non è così tanto datato e un Gardiner, decenni prima, mica sbaglia.
Poi ho pensato ad un errore di stampa, ma quando ho letto nel testo tutto un capitolo incentrato su Hatshepsut, in cui si ribadiva più volte fosse moglie di Thutmosi III non ho avuto dubbi, ne era proprio convinto.
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