| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
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21/04/2007 00:13 | |
Furono gli Egizi ad inventare l'alfabeto.
Un'antica leggenda egizia racconta che intorno al 3200 a.C, il sovrano di un regno nascente a nord di Assuan convocò i suoi consiglieri e gli disse:
"Con le armi e la persuasione intendo unificare l'Egitto; per far questo dovrò fissare notizie del già fatto e del da farsi, mandare ordini alle province e ricevene informazioni, organizzare i nostri uomini. La parola e la memoria mia e vostra più non bastano, e sono labili e imprecise. Ho saputo che in oriente usano un sistema per fissare le idee con disegni o figure. Vedete voi di provvedere."
Così i consiglieri si misero all'opera, ottenendo grandi risultati, nonostante il campo ad essi fosse ancora sconosciuto. Costruirono una scrittura che simboleggiava il parlare. Disegnarono una "cassa", contenente 24 segni consonantici - l'alfabeto - e altri 300 segni (giunti in seguito a più di 700) che riprendevano i gruppi di due, tre consonanti, ossia le radici lessicali. I segni (grafemi) rappresentavano cose; di questi, gli alfabetici non comportavano una relazione tra la figura e la cosa, mentre invece i segni di più consonanti rappresentavano cose o azioni e i relativi nomi o verbi, o, ancora, altre parole con lo stesso suono, ma significato diverso (come nei rebus).
Le vocali furono omesse, come per l'ebraico e l'arabo nei secoli a venire, poichè troppo soggette all'andamento della frase e quindi variabili e risultarono inutili all'identificazione del vocabolo.
Al Re il sistema piacque e fece sì che fosse insegnato a tutto il Paese.
Gli Egizi avevano letteralmente scomposto le parole nei loro elementi primi, per poi ricomporle e poter formare qualunque altra parola. E selezionarono anche, per creare il gruppo delle 24 consonanti, quelle emergenti, fissate ad alfabeto sonoro e possibili da riscrivere. Curarono nei dettagli qesto procedimento, anche da un punto di vista estetico e formale. Scelsero infatti figure nettamente diverse, limitando la confusione del lettore e rendendo la scrittura quanto più chiara e immediata potessero.
In merito all'estetica stabilirono per ogni grafema una sorta di quadrato ideale, entro il quale il segno doveva essere contenuto. Suddiviso in 4 settori, poteva alloggiare segni da uno, due (orizzontali o verticali) o quattro di essi.
[elaborato da: "L'Antico Egitto" di Silvio Curto] |