| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
|
16/10/2006 20:35 | |
Una nuova ricerca condotta su alcuni dei circa 1300 enigmatici crateri rinvenuti nel deserto occidentale dell'Egitto mette in difficoltà gli scienziati.
I crateri parrebbero creati da un'antica spettacolare pioggia di meteoriti, o forse da una vasta eruzione di vapore e gas dalle profondità della Terra. O forse da qualcosa di tutt'altra specie.
"E' una situazione nuova e particolare - ci ha riferito Philippe Paillou dell'Osservatorio Aquitano di Scienze dell'Università di Floirac in Francia. Paillou è l'autore principale del rapporto di una spedizione nel remoto panorama della regione Egiziana di Gilf Kebir, pubblicato questo mese sul Journal of Africa Earth Sciences- Al momento non posso affermare con certezza si tratti di un'esplosione di vapore o di un impatto meteoritico.
Le voraggini idrotermali possono apparire come crateri in superficie per via dell'azione dei venti e l'erosione delle piogge, che con il passare del tempo hanno agito sulla forma originale a cono."
Per scoprirne l'origine, Paillou e alcuni suoi colleghi francesi, tedeschi, africani, egiziani ed americani hanno visitato più di 60 di questi crateri nell'arco del 2004. Gli scavi sono stati impossibili per via della conformazione del terreno e della loro posizione, quindi i ricercatori hanno usato dei rilevatori radar per scandagliare aldisotto dei crateri.
"Il problema è che il rilevamento coi radar non mostra questo tipo di "condotti" sotto la superficie", Pailloud ha detto al Discovery News. Tuttavia i crateri che appaiono come classici coni di cenere vulcanica, non mostrano segni che li identifichino come tali. "In loco non si trovano tracce di rocce vulcaniche o cenere - conferma Paillou - quindi non può trattarsi di una classica manifestazione vulcanica. Per questo noi escludiamo ogni ipotesi attinente."
Quindi porebbe trattarsi dei resti di una meteora che si frantumò e si sparse in tutta la regione a seguito dell'impatto? Per confutare questa possibilità, Paillou e il suo team hanno esaminato i minerali presenti nelle rocce provenienti da alcuni dei crateri, in cerca dei cosiddetti minerali "alterati". Hanno trovato tracce di rocce che sono state alterate, ma non sufficienti a giustificare l'alta pressione che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe avuto luogo in caso di impatto meteoritico. Ciò complica ulteriormente le cose, poichè i minerali alterati escludono anche l'ipotesi idrotermale.
"Non sono chiaramente crateri di impatto", afferma il geologo e ricercatore Jay Melosh dell'Università dell'Arizona. Lo studioso si è recato in loco recentemente con alcuni colleghi di Paillou e ha sottolineato che gli strati del terreno intorno agli argini dei crateri sono rivolti verso l'interno, l'opposto di quello che sarebbe accaduto nel caso di cratere di impatto.
"Al momento - ha dichiarato Melosh - la spiegazione più ovvia è una sorta di attività vulcanica in profondità che potrebbe aver generato la tipica attività idrotermale nell'area. Ma allo stato attuale, le evidenze di cui siamo in possesso non offrono alcuna certezza."
|