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C'è del vero in ciò che dici, in effetti quello tipologico è un metodo di datazione tutt'ora in uso e applicato molto spesso in storia dell'architettura, storia dell'arte, anche in archeologia, soprattutto quando, trattandosi di manufatti molto antichi non si disponga di altri metodi a portata di mano.
Si basa sul principio che un certo tipo di oggetto sia caratteristico di una certa area e di un certo periodo.
A volte i periodi e le aree sono definiti in maniera molto vaga e quindi anche il risultato di tale datazione è altrettanto vago, proprio come nel caso delle piramidi, della Sfinge o delle mastabe.
Ad esempio, considera proprio questi tre tipi di costruzione:
la Sfinge è una sola (così grande da poter essere definita edificio piuttosto che scultura), e proprio in virtù di ciò non fa specie, di essa si può dire molto, ma non si può isolare uno schema tipologico;
le mastabe sono un tipo di sepoltura molto comune, nell'Alto Egitto come nel Basso, dall'epoca predinastica lungo tutta la storia, quindi come tipo non appartengono ad una fase in particolare; per datarne una bisogna utilizzare altre informazioni;
le piramidi propriamente dette sono caratteristiche dell'Antico Regno, in particolare dopo la IV dinastia; ci sono però parecchie obiezioni a questa regola, esatta solo con una certa approssimazione, e cioé: esistono piramidi sicuramente antecedenti, non esiste la certezza di averle trovate tutte, non si possono conoscere tutti gli edifici eseguiti con materiali deperibili, ecc.
Per questi motivi la datazione tipologica è generalmente accettata, ma con riserva.