Altro testo dell'epoca "pessimista", fu trascritto in copia nel periodo Ramesside.
Ha l'aspetto del testamento del faraone Antef, inscritto nella sua tomba "davanti all'arpista".
Ritroviamo qui, come nel "
Dialogo del disperato..." i temi del dolore e della morte, ma forse addirittura qui con dubbi più radicalizzati sull'esistenza di un aldilà:
"Nessuno viene di là, che ci dica la loro (dei defunti) condizione, che riferisca i loro bisogni, che tranquillizzi il nostro cuore, finchè giungiamo a quale luogo dove sono andati essi".
Leggendo queste poche riche risulta evidente che le paure che affliggevano gli antichi egizi non sono poi così differenti dai timori che ancora nutriamo oggigiorno...