| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
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21/04/2006 03:47 | |
Il grande Mufti d’Egitto, lo sceicco Ali Gomaa, basandosi su un editto del profeta secondo il quale “gli scultori saranno tormentati al giorno del giudizio” ha recentemente emesso una fatwa che proibisce l’esposizione delle statue sia in pubblico che in privato. Contrariamente all’establishment politico, è stato il mondo dell’arte egiziano a passare al contrattacco. Come riportato da al Jazeera, lo scrittore Ezzat al-Wamhawi ha detto che questo fatwa “fa tornare i musulmani a un’età buia” mentre Yussef Zidan, direttore del museo dei manoscritti presso la Biblioteca d’Alessandria ha auspicato “che queste persone che mettono degli ostacoli tra l’islam e l’innovazione escano una volta per tutte dalla nostra vita”. Più in generale, gli artisti convengono che queste posizioni non fanno altro che rinforzare le opinioni, di chi nel mondo occidentale, ritiene come l’Islam non sia compatibile con il progresso. Vero o falso che sia, una cosa è certa: questa fatwa è un ennesimo esempio di come l’Egitto si stia allontanando dal traguardo dello sviluppo e modernità. Gomaa, che è stato scelto direttamente da Mubarak per le sue istanze moderate, è il responsabile di quella commissione che emette fatwa (religiosamente seguite dalla maggioranza della popolazione) ed esercita, oltre che sulla società, una forte influenza sul governo che però è l’unico organo che detiene l’autorità di trasformare le fatwe in legge dello Stato o meno.
Sarà molto difficile che Mubarak approvi una legge che metta in pericolo le statue di Aswan, Luxor e quelle presso il museo egizio al Cairo che sono fonti di introiti turistiche e opere inestimabili, tuttavia, è molto difficile contestare l’ascesa del fondamentalismo islamico e della cultura del deserto che non conoscono apprezzamento per l’arte e per la libertà in quello che erroneamente considerato come il paese con la società più dinamica del mondo musulmano. |