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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Le lampade di Dendera

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2015 20:33
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05/10/2008 09:25
 
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La maggior parte dei geroglifici trova spunto dalla natura o da oggetti di uso comune. I geroglifici possono assumere valore iconografico, fonetico o costituire semplicemente un determinativo. Insieme ad altri segni il geroglifico cambia di significato e può far dimenticare l’antica origine. E’ forse il caso del geroglifico O196, che potrebbe aver preso spunto da un qualcosa di reale per arrivare a esprimere il concetto di creazione o, se associato al geroglifico di casa, quello di erezione di un tempio.
Sembra comunque molto strano che in varie cripte segrete di Dendera e in particolar modo nella cripta sud n. 4 siano state rappresentate tre “lampade” giganti per simboleggiare un geroglifico e indicare l’edificazione di templi. I testi della cripta non parlano di fondazione di templi mentre essi ci parlano di luce e illuminazione del terrazzo durante la notte del Nuovo Anno.

Detto questo molti studiosi ritengono che il Diluvio Universale abbia cancellato antiche conoscenze e che gli Egizi abbiano conservato la capacità di produrre energia elettrica tramite la realizzazione di pile (non è dunque una mia teoria, ma io sono pienamente d’accordo con questa ipotesi). Queste pile potevano essere collegate tra loro così da realizzare un potente accumulatore, in grado di realizzare scariche elettriche che avrebbero potuto richiamare i lampi di un cielo tempestoso.
Durante il Diluvio il Sole scomparve dal cielo per ricomparire e ridar vita alla civiltà umana.
Io ritengo che la creazione di lampi artificiali durante la notte dell’Anno Nuovo poteva ricordare la grande catastrofe ed esorcizzarne altre (Suoni e luci a Dendera).

In merito a Horus occorre dire che Dendera era chiamata Iwnet, la Iwn femminile, in contrapposizione a Iwn / Heliopolis. In questa era venerato il falco maschio, Ra – Horakhty, mentre a Dendera era venerato il falco femmina, Horus l’Antico – Rat / Hathor.
A riguardo delle due divinità può essere data una lettura popolare, considerando Horakhty e Hathor due sposi e Ihy il loro figlio, o può essere considerato un livello di lettura più alto, considerando:

- il mondo al buio prima della creazione;
- la nascita della luce, Rat – Hathor;
- la nascita del Sole (La vacca celeste Hathor porta in cielo il Sole, ossia la luce lo evidenzia);
- la nascita della vita sulla Terra (nascita del fiore di loto e da questo del Serpente, Ihy, immagine della vita);
- la nascita della civiltà egizia e dei sovrani unificatori dell’Egitto, gli Horsamtaui, gli Horus unificatori delle due Terre.

Questa visione cosmica fu parzialmente stravolta con l’introduzione del mito di Osiride, per cui Hathor fu associata a Iside e fu creata una nuova linea di falchi Horus, i sovrani predinastici dell’Egitto, gli Shemsu Hor, e quindi quella dei sovrani dinastici, i re dell’Alto e Basso Egitto.

E’ dunque evidente che l’Horus di Behedet, era una rappresentazione di Ra – Horakhty. La divinità veniva rappresentata come disco solare alato. A Dendera era rappresentato nel portale della sala ipostila e nel settore centrale della sala.
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