| | | OFFLINE | | Post: 14.452 Post: 3.441 | Registrato il: 26/02/2006 | Colei/Colui che siede alla destra della Sacerdotessa | Scriba Reale | - Waenra, MerytWaenRa, Semenet - | |
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07/06/2007 10:06 | |
Egitto, la scienza ridà colore agli antichi dipinti murali
Dipinti egizi Quando pensiamo all’Egitto ci vengono subito in mente le piramidi, il deserto e splendide spiagge. Forse proprio per questo è una delle mete più ambite dai turisti. Il paese africano vanta inoltre una grande quantità di siti archeologici, talora in pericolo per erronei interventi di restauro e conservazione. Per contrastare ciò ha preso l’avvio un nuovo progetto per la salvaguardia dei dipinti murali egizi, che vede la collaborazione fra l’Istituto di chimica inorganica delle superfici (Icis) del Consiglio nazionale delle ricerche di Padova e l’Istituto superiore per le tecniche di conservazione dei beni culturali e dell’ambiente ‘Antonino De Stefano’ (Isad ), che, su licenza del Supremo Consiglio dell’Antichità d’Egitto è concessionario dello scavo archeologico e del restauro della Necropoli egizia di Gharbi Assuan.
I ricercatori Isad, dopo aver prelevato piccolissimi campioni di tutti i colori dei dipinti murali di Gharbi Assuan, li hanno analizzati nei laboratori del Cairo, rilevando così per la prima volta quantità e qualità dei singoli minerali che costituiscono i dipinti.
I risultati sono stati consegnati all’Icis-Cnr che, dallo scorso 25 maggio, ha iniziato con il coordinamento del professor Pietro Alessandro Vigato, a riprodurre in laboratorio le stesse cromie individuate nei dipinti murali egizi. La ricerca scientifica permetterà di individuare il prodotto più adatto per il restauro e la conservazione di queste opere.
“Il progetto pilota per il restauro della necropoli di Gharbi Assuan contribuisce alla salvaguardia degli splendidi dipinti murali egizi con un approccio scientifico e innovativo mai sperimentato in precedenza”, spiega Vigato. “Finora il restauro dei dipinti delle tombe ipogee egiziane è sempre stato realizzato con prodotti commerciali scarsamente compatibili e spesso formulati per gli affreschi italiani, completamente diversi da quelli egizi, soprattutto nella composizione. Poiché i dipinti egizi hanno sicuramente bisogno di un trattamento formulato ad hoc la ricerca sarà orientata verso la messa a punto in laboratori di prodotti per il restauro durevoli e compatibili con i materiali originali dei dipinti”.
Verranno inoltre definite le condizioni ambientali ideali per la conservazione di questi dipinti, temperatura e umidità saranno studiate con metodologie endoscopiche e con opportuni sensori applicati su tombe sotterranee non ancora aperte.
Fonte: Almanacco della scienza |