McNamara era indubbiamente un allegato inscindibile dalle notizie sul Vietnam.
Essendo lui il segretatio alla difesa americano, credo, durante i primi anni della guerra.
Lo era sicuramente con Kennedy, e mi pare di ricordare che lo fu anche in seguito con Johnson.
Quindi il suo nome ricorreva spesso durante il telegiornale della sera.
Un nome che a me semrava strano, e per questo mi era rimasto impresso anche se ai tempi non avevo capito bene chi potesse essere precisamente.
Sempre dalle cronache quotidiane di quella guerra, mi vengono i primi ricordi di posti dai nomi ancora più strani come Da Nang e Saigon, che non sapevo esattamente dove stavano.
Mi ricordo anche di Beregovoj, ugualmente per il suo ( per me ) strano nome, ed anche perchè legato ad avvenimenti degni di nota.
Lui faceva parte dei cosmonauti che avrebbero dovuto portare a termine il primo aggancio fra veicoli spaziali con equipaggio, era il secondo tentativo dopo quello fallito che portò al disastro della Soyuz 1 di cui parlavo.
Anche in questo caso il tentativo fallì, però Beregovoj ne uscì vivo.
Ci rimise solamente parecchi denti, durante il rientro.
Un anno dopo questo suo volo un poco movimentato, rimase coinvolto in un tentativo di omicidio ai danni di Leonid Breznev, l' attentatore sparò per errore sull' auto dove Beregovoj viaggiava insieme ad altri cosmonauti, c' era anche Valentina Tereskova.
Sono fatti accaduti nel 1968 e nel 1969, e quindi posso ricordarli abbastanza bene.
Credo però che Beregovoj sia morto forse all' inizio di questo secolo, e perchè era venuto il suo momento.
Il tuo ricordo, credo, corrisponde ad un altro incidente che costò la vita a tre cosmonauti russi, però questo avvenne nel 1971.
I tre stavano tornando a terra dopo aver soggiornato alcune settimane su una delle varie stazioni orbitali che i russi lanciarono attoro alla terra in rapida sequenza, dopo il fallimento del loro programma lunare.
A circa 60.000 metri dalla superficie, la rottura di una valvola provocò la rapida depressurizzazione della cabina.
La capsula completò in automatico il rientro.
Ma quando arrivò a terra, l' intero equipaggio era già morto.
Anche in quel caso si trattava di una Soyuz.
L' abitacolo era troppo piccolo per ospitare tre cosmonauti con la tuta pressurizzata.
Dopo quel volo, furono apportate le necessarie modifiche per consentire all' equipaggio di indossare la tuta durante la fase di rientro.
[Modificato da (1960) 10/10/2021 03:04]
"Nessuno ci manderà via da quasta casa"
("The others")