Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Pene corporali inferte nell’antico Egitto

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2020 21:01
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EgiTToPhiLo/a
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Maestro degli Scribi
09/07/2020 11:44
 
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Le pene corporali, fino all’estrema pena di morte, erano inferte nell’antico Egitto, a chi commetteva reati. Non ho trovato notizia di reclusione, al massimo si poteva essere banditi/esiliati in località al di fuori del regno.
un testo interessante è questo:



dove un personaggio rende dichiarazione, pagando di persona se dice il falso.
Chi vuole può provare a tradurre, si avrà come risultato una solenne dichiarazione.

ciao, ...Nec.
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EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
11/07/2020 21:18
 
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Un resoconto di un processo che elenca varie pene, è conservato al museo Egizio di Torino.

Si tratta del famoso " papiro giudiziario " o " Papiro della cospirazione dell'arem", che ha portato
alla morte Ramsess III.

Un articolo esauriente lo potete leggere qui:

mediterraneoantico.it/articoli/egitto-vicino-oriente/esposta-la-mummia-beneficiario-mancato-della-congiura-de...

Ciao, Nec.
[Modificato da nectanebo 11/07/2020 21:26]
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Colei/Colui che siede alla
destra della Sacerdotessa
Capo del Tesoro

Scriba del
Tempio di Thot

12/07/2020 17:27
 
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Se qualcuno fosse interessato a vicende giudiziarie nell'Antico Egitto, e segnatamente nel Nuovo Regno, posso suggerire:

"Cospirazioni e furti nell'Egitto della XX Dinastia" di Pietro Testa, ed. Aracne, ISBN 978-88-548-2934-6, pp. 398, € 27.00

Il testo contiene, tra gli altri, il testo, e la relativa traduzione:
-del "Papiro degli scioperi della necropoli tebana", dal Museo Egizio di Torino (da p. 53 a 69);
-del "Processo della congiura dell'harem", di cui ci stiamo interessando (da p. 71 a 93 "papiro giudiziario di Torino"; da p. 95 a 98 Papiro Lee, in cui si tratta delle figurine di cera con cui colpire il re; da p. 99 a 100 Papiro Rollin, incentrato specialmente sulle pratiche magiche contro il re. Vengono citati anche "strani brani frammentari" del papiro Rifaud, ma non sono riportati nel testo);
-dei processi per furti nelle tombe, con indicazione, in alcuni casi, del materiale prezioso asportato e tabelle sinottiche dei rapporti tra ladri e destinatari della refurtiva.

Per quanto riguarda le pene cui vennero condannati i cospiratori dell'harem, la frase che ricorre è sempre, più o meno, la stessa: "[gli ufficiali]... li hanno trovati criminosi, li hanno abbandonati sulle loro mani nella sede dell'interrogatorio e loro hanno commesso suicidio...".
Per quanto riguarda Pen-ta-ur, ovvero il figlio di Tyy e, probabilemnte, colui per cui la congiura era stata architettata perché potesse assurgere al trono in luogo dell'erede designato (Ramses IV) "...colui che è stato chiamato con altro nome [verosimilmente perché indegno di essere menzionato con il suo vero nome]...egli è stato posto al cospetto dei Coppieri per essere interrogato. Essi l'hanno trovato criminoso, l'hanno lasciato al suo posto ed è morto da se stesso".
Almeno tre individui: My, scriba della sede degli archivi; Tay-nekheti, ufficiale della truppa; Na-nay, superiore delle guardie, subirono "...il taglio dei loro nasi e delle loro orecchie per aver trascurato le buone istruzioni date loro...".
Hori, porta stendardo della truppa, pur essendo indicato come "grande nemico" al pari dei condannati, venne rilasciato "...e non è stato fatto rimprovero a lui". questo verosimilmente perché "...aveva litigato con discorso cattivo e veemente..." aveva, cioè, molto probabilmente cercato di opporsi alla congiura, e/o forse aveva fatto da delatore sulla congiura stessa

[Modificato da Hotepibre 12/07/2020 18:02]
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
....
15/07/2020 23:07
 
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Ciao a tutti! Negli ultimi mesi non ho scritto nulla, tra lo studio per la scuola, per i test, ecc... nel mentre, comunque, ho dato ogni tanto un'occhiata ai nuovi thread per non restare troppo "indietro". Ad ottobre inizierò l'università (Archeologia del Vicino Oriente antico, com'è ovvio: so bene della precarietà della carriera universitaria, ma mi sento pronto a correre il rischio) e spero quindi, da allora in poi, di riuscire a contribuire al forum perlomeno ai ritmi di un tempo. Chiudo questa breve premessa salutandovi tutti con il cuore e sperando che questi ultimi mesi siano trascorsi in maniera quantomeno tollerabile, per quanto fosse possibile. [SM=x822731]

Di Pietro Testa c'è un'altra monografia dal respiro più ampio, acquistabile anche nello store del ME di Torino:
P. Testa, La giustizia nell'Antico Egitto, ed. Saecula, ISBN 9788898291-57-1, pp. 359
La bibliografia conta 28 testi, includendo anche "Cospirazioni e furti nell'Egitto della XX dinastia", altri suoi due testi, quattro grammatiche tra cui quella dell'Allen e quella del Gardiner; comunque, tratta diversi temi e presenta soprattutto tante traduzioni di testi.
Per quel che riguarda le pene corporali, Testa fa riferimento alle pratiche di testimonianza: in caso di reati gravi, come il furto nelle tombe, i testimoni e gli imputati erano "esaminati con bastonatura" e altri mezzi convincenti (nei testi antologizzati spesso ricorre l'espressione 100 n zxt (si specifica dunque il numero delle bastonate). per l'adulterio si parla invece non solo di taglio del naso e delle orecchie, ma anche di deportazione a Kush (così è nel papiro DM27, della dinastia XIX, per cui Testa rimanda a Kitchen K.A., Ramesside Inscriptions Historical and Biographical, V, 578 segg.)

Nel capitolo sul furto ritorna la punizione delle 100 bastonate. Nell'Ostracon Nash II (Cerny J- Gardiner H.A., Hieratic ostraca, Oxford, 1957, tavv. III-IV), due personaggi chiamati in causa pronuncia una formula che mi sembra dal sapore consuetudinario: "Come è vero che dura Amon, come è vero che dura il Governatore - vita, forza, solidità! - colui la cui tremenda potenza arriva fino alla morte del Faraone - vita, forza, solidità! - ciò che diremo sarà il vero per il Faraone - vita, forza, solidità - ! Non diciamo il falso, ma se diremo il falso saremo battuti con 100 colpi di bastone (...)".
Nell'Ostracon Nash I (Cerny-Gardiner, tavv. I-II) si riporta una pena di morte inflitta a una donna accusata del furto di alcuni strumenti di Deir el-Medina; ma più interessante della pena di morte in sè, sarebbe bello approfondire il valore che nel villaggio si dava agli strumenti concessi "in comodato d'uso" dallo Stato. Sarà per il valore in sè dei materiali o piuttosto per una questione, se così si può dire, di rispetto nei confronti del potere? Spero mi possiate illuminare a riguardo, ma forse si tratta di un argomento da discutere in una nuova discussione...


Erano mesi (quasi un anno) che non lo scrivevo, per cui con molta gioia vi dico:
Ciao. [SM=x822709]



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EgiTToPhiLo/a
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Wab di Sekhmet
23/07/2020 18:05
 
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Re:
nectanebo, 09/07/2020 11:44:


Chi vuole può provare a tradurre, si avrà come risultato una solenne dichiarazione.





… mica facile!
Il testo è un tipico esempio di forma giuridica del neoegiziano (vedi G.Cavillier “Corso di neoegiziano" p. 151-157). La formula di giuramento è composta da un giuramento (al sovrano o agli dei o entrambi), un'azione garantita (al prospettivo, se farò...) e una sanzione (in forma di frase indipendente) :

wAH: Vygus 1258 “live long” inteso come introduzione cerimoniale al giuramento, ero quasi tentato di tradurlo “in nome di Amon…” o “giuro su…” ecc. ma era troppo ardito ed ho optato per la traduzione tradizionale.

sAw: Vygus 5: Tagliare, tagliare via, mutilare.

k(A)S: Vygus 1272 Kush.

Sulle parti del corpo mi sento ferrato

Il termine msDr (orecchio) è al singolare, mi sono preso la libertà di coniugarlo al plurale italiano per una maggiore fluidità della frase (in egiziano sarebbe stato al duale msDr.wy). 

L' azione garantita della forma giuridica è, in fin dei conti, una condizionale che però non è introdotta da ir (quanto a, se) ma dall’ elemento mtw (Vygus 348): “let me” dunque “Lasciatemi (dire il falso)” e dunque ecco la condizionale.
dunque:

wAH imn wAH pA HqA mtw=i Dd DA ir sAw fnd(w)=i msDr r(A)=i iw=i r k(A)S

“Come Amon è durevole ed il Re è durevole, se io dirò il falso che si tagli il mio naso, le orecchie e la mia lingua, e sia mandato (esiliato) a Kush.”

A presto
Hor
[Modificato da Horemhat 23/07/2020 18:30]
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Artista del Re
Wab di Sekhmet
23/07/2020 18:55
 
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Re:
Sandan.rnw, 15/07/2020 23:07:

Ad ottobre inizierò l'università (Archeologia del Vicino Oriente antico, com'è ovvio: so bene della precarietà della carriera universitaria, ma mi sento pronto a correre il rischio) e spero quindi, da allora in poi, di riuscire a contribuire al forum perlomeno ai ritmi di un tempo.



Bentornato!!! [SM=g999100]
Hai fatto bene a scegliere secondo ciò che ti appassiona; il domani è incerto e nessuno può sapere cosa succederà. Anche a me (a suo tempo) sconsigliarono di fare la facoltà che poi ho scelto perché “c’erano troppi medici” e “non troverai mai lavoro”, adesso c’è una carenza cronica di medici in tutta Italia… ma sto divagando.

Bentornato!
Se quando sarai egittologo organizzerai un corso io sarò tra i primi iscritti!

A prestissimo!!!
Hor


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EgiTToPhiLo/a
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Maestro degli Scribi
23/07/2020 21:15
 
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ciao Horemhat,

Molto bene, mi sa che ora dovrò essere io a imparare... [SM=g999097]

Non ho appunti da fare, è un il tutto molto ben fatto.
Non mi resta che proporre la mia versione:

Viva Amon e sia duraturo questo re. Se io dico il falso [sostituibile
da qualsiasi azione potenzialmente riprovevole], possano essermi/mi siano tagliati il naso, le orecchie e la lingua, e che io venga/sia (bandito) a Kush


due note:
wAH. questa parola sembra essere una variante di vita Vygus 1258 “live long” come citi tu e così l'ho interpretata.
r(a)=i - mia lingua. Stranamente, in questo caso, non è stato usato il segno più ovvio
per indicare lingua, ovvero, F20. La traduzione mi viene più intuitiva che letterale.

A presto,

Nec.
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EgiTToPhiLo/a
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Wab di Sekhmet
27/07/2020 16:19
 
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In effetti le tue osservazioni calzano.


wAH: questo termine è usato nella variante più recente della formula di giuramento, prima della XIX dinastia il termine usato era proprio anx che viene tradotto “come [nome del dio] vive…”
Tutte queste formule mi ricordano le nostre espressioni tipo “[farò questa cosa] quant’è vero idDio”.

Sul termine r(A) usato come “lingua” posso fare solo congetture (oltretutto basate sulla mia limitata esperienza). L’uso dei sinonimi è dettato da sfumature di significato che per capirle occorre avere una certa padronanza di una lingua, per l’egiziano credo che molti interrogativi rimarranno tali.

Ad ogni modo:

r(A) si può tradurre bocca, lingua (organo), lingua (parlata), formula (magica), espressione, discorso…

F20 viene letto ns per lingua, come determinativo lo troviamo in snq “allattare” e dp.t “gusto, assaggio”

La mia sensazione (ripeto: non comprovata da fatti) è che il termine r(A) enfatizzi la lingua come organo che dà la capacità di parlare e che ns sia connesso per lo più alla nutrizione/organo-che-sta-dentro-la-bocca.

Un caso analogo secondo me riguarda il termine “cuore”: nei papiri magico/religiosi e quando si parla della “sede dei sentimenti” mi sembra preferire il termine ib, nei papiri medici mi sembra prevalere il termine HAty. Ripeto: la mia esperienza è molto limitata e queste che ho scritto sono solo sensazioni personali.

Hor


[Modificato da Horemhat 27/07/2020 16:21]
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EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
28/07/2020 18:19
 
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Ripeto: la mia esperienza è molto limitata e queste che ho scritto sono solo sensazioni personali.



Queste “sensazioni” sono, secondo me, pienamente concesse in un forum come questo, dove l’esattezza delle affermazioni è a volte ben lontana dall’essere confermata e dove i pareri sono basati su convinzioni personali o studi più disparati.
Ben vengano comunque !!!. [SM=g1619690]

Presento un altro testo che ricalca il precedente, fornendo (credo) le motivazioni della pena che a dire il vero sembrano molto sintetiche.
Il testo è per me molto difficile specialmente nelle fasi iniziali e finali ed è tratto dal papiro giudiziario di Torino.
Spero che uno uno sforzo congiunto porti a una buona traduzione. [SM=x822706]
Per ora è, almeno in alcune parti, solo intuito. [SM=x822737]



Ciao.

Nec.
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EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
29/07/2020 11:54
 
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Comincio io con la prima parte.

Questa parte (prima linea) anticipa la punizione inferta.
La difficoltà è il verbo "fare" coniugato in maniera strana.
w e n mi sembrano 2 pron. pers. ma qualcosa non torna.
Ho traslitterato di conseguenza come potrebbe richiamare la frase: rmT iryt.n=w sbAyt m sAw

rmt = gente, persone
iry.t .n=w = fare a loro (= inferta/infliggere)
sbAyt = punizione, castigo,
m = del
sAw = taglio

Le persone a cui è stata inflitta la punizione del taglio …ecc

PS. Verificato il testo qui proposto: non ho riscontrato errori.

Ciao, Nec.
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