Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Mostra sull'antico Egitto nel Principato di Monaco

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2018 10:00
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20/06/2018 14:03
 
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Ecco "L'ORO DEI FARAONI", la grande mostra 2018 nel Principato di Monaco

La mostra del Grimaldi Forum Monaco dal 7 luglio al 9 settembre 2018



"L’oro puro in Egitto è come la polvere delle strade… devi mandarmi la stessa quantità d’oro di tuo padre!" scriveva al faraone un principe orientale verso il 1350 a.C..

Il Grimaldi Forum Monaco sceglie l’Antico Egitto come tema della prossima grande esposizione estiva del 2018, già trattato con successo nel 2008 con la mostra Regine d’Egitto. Dal 7 luglio al 9 settembre 2018 la mostra L’ORO DEI FARAONI riunirà oltre 150 capolavori del Museo del Cairo e presenterà al pubblico diversi pregevoli corredi funerari rinvenuti nelle sepolture dei sovrani e dei principi dell’Egitto dei faraoni. A dieci anni di distanza il Grimaldi Forum si avvale ancora come curatrice della mostra dell’esperienza e competenza di Christiane ZIEGLER, Conservatrice e Direttrice Emerita del Dipartimento delle Antichità Egizie del Museo del Louvre, Direttrice editoriale della Missione archeologica del Museo del Louvre a Saqqara (Egitto) e Presidentessa del Centro di Archeologia di Menfi.

Il mito di un eldorado egizio risale all’antichità più remota. I deserti circostanti la valle del Nilo custodivano consistenti ricchezze minerarie, altre vi giungevano attraverso le rotte commerciali; con l’instaurazione del regno egizio, il faraone imponeva ai sudditi pesanti tributi che confluivano nel tesoro del sovrano e in quello dei templi principali, in particolare il tempio di Amon nei pressi di Karnak. Ogni anno, sotto il regno di Tuthmosi III, la Bassa Nubia consegnava 250 chili d’oro al tempio di Karnak.

Questo mito trova ulteriore conferma in diverse scoperte strabilianti come quella

della tomba di Tutankhamon o dei tesori di Tanis. I tesori nascosti nelle sepolture dei faraoni appartengono al nostro immaginario collettivo e questi gioielli d’oro, spesso impreziositi da pietre dai colori intensi quali lapislazzulo blu scuro, avventurina verde e corniola rossa, come pure i vasi forgiati in oro, attestano i fasti della vita dei sovranie delle loro corti.

I più antichi risalgono alla prima dinastia, come i bracciali del faraone Djer scoperti nella sua sepoltura ad Abido. Sono esempi dell’oreficeria ai tempi delle piramidi i gioielli d’oro del faraone Sekhemkhet provenienti dalla sua piramide di Saqqara e il corredo funerario appartenuto alla regina Hetepheres, madre di Cheope, sepolta ai piedi della grande piramide di Giza; si potranno ammirare in particolare i suoi bracciali di argento, il metallo allora più pregiato, con pietre incastonate che riproducono delle farfalle. A Dahshur e a el-Lahun le piramidi dei sovrani della XII dinastia hanno restituito le parure appartenute alle principesse della famiglia reale: dei pendenti “pettorali” traforati, una cintura, e leggiadri braccialetti dimostrano la raffinatezza di un’epoca che vide l’apogeo dell’arte orafa egizia.

l corredo funerario della regina Ahhotep, madre del faraone Ahmose, scoperto nella necropoli di Dra Abu el-Naga sulla sponda occidentale del Nilo nei pressi di Tebe, risale all’inizio del Nuovo Regno: lo specchio a disco d’oro, i pesanti bracciali e l’ampia collana, dimostrano la magnificenza di tale periodo. Le sepolture di questi grandi sovrani, scavate sulle pendici rocciose della Valle dei Re, sono state purtroppo depredate in modo scellerato fin dall’antichità.. E’ difficile immaginare quali fossero i tesori ora perduti che erano racchiusi nelle tombe di grandi faraoni come Cheope, Tuthmosi III o Ramesse II. Una parure minuziosamente lavorata costituita da un diadema e degli orecchini, appartenuti a un bambino di stirpe reale della XX dinastia, proviene da un nascondiglio in quella stessa zona. E pur mancando di gioielli di pregio, gli arredi funerari di Yuya e Tuia, suoceri di Amenofi III, che godettero del privilegio di essere inumati nella Valle dei Re, sono veramente regali: sarcofago, maschere funerarie e mobili placcati d’oro.

La scoperta nel 1939 delle sepolture reali a Tanis nel Delta, ha portato alla luce una dovizia di gioielli e opere di oreficeria risalenti all’incirca all’anno 1000 a.C.. Psusennes e Sheshonq, due faraoni poco noti, portarono con sé nella tomba dei tesori che rivaleggiano con quello di Tutankhamon: sarcofago d’argento, maschere d’oro, gioielli, vasi preziosi… Qui termina cronologicamente il percorso espositivo dal momento che le sepolture dei sovrani di epoca posteriore non sono state identificate, tranne quelle dei faraoni di origine sudanese che si fecero seppellire nel proprio paese d’origine.

Oltre a far conoscere ai visitatori dei corredi funerari sfarzosi accompagnati dai documenti che ne rievocano la scoperta, la mostra indaga sull’importanza riconosciuta a questi capolavori in quanto forme di espressione artistica tra le più antiche e universali; su quanto ci rivelano dell’identità, il valore, i rituali e il corpo di chi li aveva posseduti e sulla loro importanza sociale ed economica.

Le opere di oreficeria e i gioielli indossati tanto dagli uomini che dalle donne e riservati alle élite ma soprattutto agli dei (offerte, oggetti liturgici, obelischi, elementi architettonici dei templi placcati d’oro, ecc.), sono attributi del potere, talvolta indice di estrema distinzione. I gioielli avevano un enorme valore commerciale in una società che a quei tempi ignorava l’uso del denaro (si spiega così il saccheggio delle tombe già in epoca antica) e la loro straordinaria valenza magica espressa dai materiali, dai colori e dalle decorazioni.

Questa produzione orafa è il risultato dell’impiego di materiali preziosi e della padronanza di tecniche elaborate da parte di una catena umana gerarchizzata che, partendo dal faraone, unico detentore delle ricchezze del paese, giungeva ai più modesti “fabbricanti di collane”, passando per una pletora di minatori, scribi e contabili dell’oro.

La mostra approfondisce inoltre il tema della profanazione delle sepolture reali che era considerata un grave sacrilegio. Una straordinaria documentazione su papiro riferisce dei numerosi processi celebrati già alla fine del Nuovo Regno. Riguarda i templi tebani e le tombe della Valle dei Re, con un resoconto molto dettagliato sulle bande di tombaroli, la corruzione dei responsabili di più alto rango, la descrizione dei saccheggi, la quantità d’oro sottratta e fusa prima di essere spartita tra i complici.

Alcune sepolture sfuggirono tuttavia alla cupidigia dei profanatori di tombe e rivelano opere sublimi che si annoverano tra i pezzi di oreficeria più fenomenali che l’Antico Egitto abbia mai prodotto.



L'ORO DEI FARAONI - 2500 anni di oreficeria nell’Antico Egitto



Dal 7 luglio al 9 settembre 2018

Espace Ravel del Grimaldi Forum Monaco

10, avenue Princesse Grace - 98000 Monaco



Orari : Aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00

Apertura serale giovedì fino alle ore 22.00

Sito Internet : www.grimaldiforum.com

Articolo da: www.montecarlonews.it

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Artista del Re
13/09/2018 18:03
 
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Ciao a tutti,

ho visitato la mostra "l'or des pharons" a Monaco; davvero stupenda, erano esposti dei reperti unici, mai usciti prima dai musei dove sono conservati.

Ecco alcune foto che ho scattato:


drive.google.com/drive/folders/12SIzns8iFIPqz2Uze_Zdb3iWyrYtk_ll?usp...


Ciao [SM=g999100]
Anna


P.S.
Se ci sono problemi a visualizzarle, fatemi sapere!
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Colei/Colui che siede alla
destra della Sacerdotessa
Capo del Tesoro

Scriba del
Tempio di Thot

15/09/2018 10:00
 
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Grazie del bel regalo.
Belle le foto e davvero una bella raccolta di ori egizi...
Ancora grazie
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