| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
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22/12/2016 03:38 | |
I CICLI SOLARI E OSIRIACI
Perché gli antichi Egizi collegavano la mascolinità così intimamente alla creazione e resurrezione? E perché alla dee mancavano questi poteri? Fin dalle origini della civiltà Egizia, sia la creazione che la rinascita divina avevano un profondo significato sessuale. Già nel 3000 a.C. una statua del dio creatore itifallico (ovvero con il pene eretto) fu innalzata nell'antico luogo di culto di Coptos. Già nell'Antico Regno (2686 – 2125 a.C.) il dio Atum è stato descritto in letteratura funeraria come 'auto-creato' attraverso un atto esplicito di masturbazione e si ritiene abbia generato la successiva generazione di dei attraverso atti di eiaculazione, starnuti e sputando. Un'entità femminile – la sua mano, djeret in Egiziano, e una parola femminile – aiutò Atum a creare se stesso agendo come stimolante e contenitore. Atum era la prima divinità creatrice conosciuta nel pantheon Egizio, ma era anche una divinità solare ed il ciclo giornaliero del sole può essere visto come una sessualizzata creazione maschile attraverso l'unione con il cielo – la dea Nut.
Atum era considerato una manifestazione del sole serale, che sarebbe morto ma con piena potenzialità di rinascita.
Quando il sole tramontava ad occidente, Atum veniva inghiottito dalla dea del cielo Nut, il cui corpo si riteneva contenesse la Duat - l'oltretomba. Questo essenzialmente piantava il seme del concepimento e della autorinascita di Atum all'interno della propria madre (Fig. 3).
Gli antichi Egizi interpretarono questi dei come modelli per la loro morte. I deceduti necessitavano cioè di diventare Atum o il dio solare Ra e questa sacra trasformazione è stata concepita per garantire ai morti l'abilità di creare la loro rinascita dalla morte.
Questa rivendicazione divina è fatta molto chiaramente nel capitolo 79 del Libro dei Morti, nel quale il defunto dichiara: 'Io sono Atum che ha fatto il cielo e ha creato ciò che esiste, che uscì dalla terra, che ha creato il seme, Signore di Tutti, che ha plasmato gli dei, il Grande Dio, che ha creato se stesso, il Signore della Vita, che ha fatto prosperare l'Enneade'.
Un altro dio-creatore, Osiride, si riteneva avesse la stessa potenzialità di resurrezione. Dopo il suo assassinio e smembramento ad opera di suo fratello Seth, la sua consorte e sorella Iside riunì il suo corpo. Osiride era dunque in grado di ricrearsi attraverso un atto sessuale con se stesso, lo stesso atto di masturbazione usato da Atum nel primo momento della creazione. Iside ha provveduto all'eccitamento sessuale, ma fu Osiride colui che essenzialmente resuscitò se stesso dalla morte (Fig. 4). Iside creò il contenitore per la rinascita di Osiride – l'involucro della sua mummia – e funse a sua volta da contenitore per il concepimento di loro figlio, Horus. Iside non riportò Osiride alla vita, ma creò il presupposto nel quale egli potesse resuscitarsi. In considerazione della capacità di Osiride di tornare a vita dalla morte, gli antichi Egizi associarono la rinascita della morte umana al ciclo Osiriaco.
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