| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
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20/12/2016 10:24 | |
"L'Aldilà di una donna: trasformazione di genere (sesso) nell'Antico Egitto" è il titolo di una mostra a lungo termine (fino al 2018) inaugurata qualche giorno fa, presso il Brooklyn Museum di New York.
L'esposizione affronta il tema della morte, da un punto di vista prettamente femminile e spiega le ragioni per cui talvolta le donne nell'Antico Egitto, in seguito al decesso, venissero rappresentate con attributi maschili.
La mostra è incentrata sui risultati emersi da una recente ricerca condotta da Kathlyn M. Cooney (University of California, Los Angeles), Heather McCarthy (New York University), Gay Robins (Emory University), e Ann Roth Macy (New York University). Alcuni reperti significativi, 27 pezzi, sono la chiave dell'allestimento. Essi rivelano come talune donne siano state intenzionalmente rappresentate al maschile e consentono di comprendere quale fosse la logica dietro queste inspiegabili trasformazioni ritenute, fino a qualche tempo fa, dei semplici errori.
Gli antichi Egizi credevano che, nella riproduzione umana, fosse l'uomo a generare il feto e a trasferirlo alla donna, durante il rapporto. Pertanto la rinascita sarebbe stata impossibile per una donna, senza l'intervento maschile. Allo scopo di consentire a una donna di completare il suo percorso nell'Aldilà e generarsi a nuova vita, un sacerdote trasformava ritualmente una mummia femminile in maschile, per il tempo necessario a concepire un feto. Da qui la mummificazione secondo i canoni solitamente riservati agli uomini, la rappresentazione, su alcuni sarcofagi femminili di volti ed estremità dipinti di rosso - colore che abitualmente identificava individui di sesso maschile (mi vengono in mente alcune statue raffiguranti Akhenaton) - e l'uso nei testi rituali di pronomi al maschile.
Le donne dovevano quindi mutare la loro natura al maschile, per il breve tempo necessario alla loro rigenerazione, poi tornare al loro stato originale per portare avanti la gestazione e quindi rinascere.
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