Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Voce "Aton" di Wikipedia Italia

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2016 18:24
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04/11/2016 00:06
 
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[SM=x822743] Come anche Kiya ha notato, e come potrete constatare voi stessi al link WP Italia: Aton [Il link qui riportato faceva riferimento alla voce prima del mio intervento, ora porta alla voce da me riveduta e corretta], la voce "Aton" di Wikipedia Italia è diventata un'accozzaglia di notizie ai limiti, se non oltre, il ridicolo. Non so se autore ne sia lo stimato olofrattografico resuscitato da premorte di un altro 3D, o se lo stesso abbia tratto da questa voce le notizie che sbandiera (il che sarebbe altrettanto grave poiché denoterebbe una scarsissima capacità critica di valutazione).
Come potrete notare, non può considerarsi certo una voce enciclopedica e per tale condizione ho aggiunto in testa alla voce un mio template sulla scarsa neutralità ed enciclopedicità che va a fare coppia con quello già esistente sulla scarsità di note e riferimenti. [SM=g1619689]

Nelle "discussioni" della voce, ho inoltre inserito il seguente testo:

"Questa voce, a mio modesto parere, è stata vandalizzata nel tempo da qualcuno che ha cercato di imporre idee che non hanno riscontro nella realtà né storica, né tanto meno archeologica.
Se si va a ritroso nelle versioni, fino a quella iniziale del 2005, si riscontrerà che, pur essendo alquanto scarna, quella era tuttavia molto più "realistica" di quella attuale che presenta così tante imprecisioni da renderla ai limiti del ridicolo per notizie che non hanno nessun fondamento. Non so, e neppure mi interessa sapere chi abbia scritto così tante inesattezze tirando dentro addirittura l'Esodo biblico o Mosè o, ancor peggio, il vitello d'oro e le tribù d'Israele collegando queste ultime allo zodiaco, ma tali notizie sono retaggio di una certa egittologia "spicciola" più legata ai misteri ed ai sensazionalismi che all'egittologia vera, comprovata e consolidata. Che si possano fare illazioni o supposizioni può anche essere giusto, ma direi che non è certo Wikipedia la sede adatta, e che, comunque, qui si è esagerato un po'. Nel mio piccolo cercherò di restituire a questa voce una parvenza di enciclopedicità a cui spero vorranno collaborare i tanti appassionati di egittologia di Wikipedia Italia.--Hotepibre (msg) 17:41, 3 nov 2016
(CET)
"

Ora mi sto "attrezzando" per riscrivere praticamente di sana pianta la voce Aton che proporrò prima qui per avere il vostro giudizio.

Questa almeno una parte di testo della voce precedente decisamente ai limiti del ridicolo ed evidenziata in WP da due template nel senso:


...omissis...
Culto DI Aton e Monoteismo
La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento religione è stata messa in dubbio.
Motivo: Ricerca originale, priva di fonti attendibili e che cita unicamente le tesi ottocentesche del fondatore della psicoanalisi. Priva di qualsivoglia supporto storiografico degno di questo nome, nonché quelle di un "egittologo" originale e molto controverso nonché contestato dagli accademici.

Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.


Questa voce o sezione sull'argomento religione è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali.
Sebbene vi siano una bibliografia e/o dei collegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti con note a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoi migliorare questa voce citando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento


In molti pensano che l'Atonismo sia all'origine dell'Ebraismo, che introietterà molti dei suoi concetti e che vedrà la luce nella popolazione ebrea d'Egitto meno di un secolo più tardi.[senza fonte] Questa tesi è contenuta per esempio nel saggio di Sigmund Freud "L'uomo Mosè e la religione Monoteista".
Uno dei fattori principali di questa teoria è il seguente: Akhenaton dedicò così tanta attenzione alla sua nuova capitale Akhetaton che lasciò che il resto dell'Egitto andasse in declino. Ad Akhenaton succedettero sul trono come Faraoni Smenkhara, quindi Tutankhamon e infine Ay. Ay era il Sommo Sacerdote di Aketaton, conosciuto anche come Padre Divino (titolo ereditario). Sebbene originariamente fosse un fedele di Aton, Ay si rese conto che era necessario per l'Egitto un ritorno alle vecchie divinità. I sacerdoti di Aton non si vollero riconvertire, così essi furono espulsi assieme alle masse di fedeli di Aton. Ay diede loro doni e li spedì a colonizzare Canaan, dove i sacerdoti, i Yahus, divennero i Giudei, stabilendosi a sud, nel territorio di Giuda, mentre i fedeli laici si stabilirono nel nord, in Israele.
In questa teoria, Ay era così rispettato come Padre Divino che venne adorato come una personificazione di Dio; nella versione Aramaica dell'Antico Testamento, Dio è chiamato Ay e non Yahweh, e la parola Adonay, usata dagli Ebrei per evitare di dire ad alta voce il nome di Dio, significa "Signore Ay". Quando venne scritto il Libro della Storia Ebraica, durante il periodo della prigionia babilonese, secoli dopo, Akhenaton divenne un modello per Adamo e anche per Abramo. L'eroe israelita Mosè, che nel racconto biblico conduce i figli di Israele fuori dall'Egitto, venne basato su Ramses, e il suo fratello Aronne era il Faraone precedente, Horemheb, che successe ad Ay e che provò a cancellare tutte le prove del culto di Aton e dell'esistenza dei suoi predecessori. Il successore di Mosè, Giosuè, fu il successore di Ramses, Seti I. Si pensa inoltre che l'Ebraico fosse lingua franca per i tanti popoli differenti convenuti ad Aketaton, provenienti da molti luoghi, tra cui l'Etiopia.
Clemente di Alessandria nel 200 d.C. fu uno dei primi a menzionare una singolare somiglianza tra i simboli egizi e quelli usati dagli antichi Ebrei. Inoltre, è assodato che il suffisso "-mose" (RaMose per esempio) accordasse a chi lo portava un alto grado e simboleggiava profondo convincimento al culto di Aton.
Inoltre va ricordata la forte somiglianza del Salmo Biblico 104[1], che canta la gloria di Dio nel creato, con l'Inno al Sole di Akhenaton, ritrovato nella tomba di Ay.
La relazione tra il culto di Aton e Mosè possono spiegarsi con l'educazione che Mosè ricevette alla corte del faraone Horemheb, sotto il cui regno nacque Mosè. Concordanze storiche fanno ritenere che dietro la figlia di Faraone (nella Bibbia, Faraone è nome proprio) che adottò Mosè si celasse una nobildonna iniziata al culto di Aton, forse la regina Ankhesepaaton, poi Ankhesenamon, terza figlia di Akhenaton e Nefertiti, sposa reale di Tutankhamon. Malgrado non esistano rilevanze storiche al riguardo, secondo alcuni studiosi sarebbe verosimile che avesse sposato in prime nozze l'immediato successore di Akhenaton, Smenkhara ed alla morte di Tutankhamon, il suo successore Ay ed il successore di questi Horemheb. Non essendo Ay ed Horemheb di stirpe reale, infatti, l'unica legittimazione al trono sarebbe potuto venire solo attraverso questi matrimoni. Altre fonti concordano sulla possibilità che questa donna fosse la stessa prima moglie di Horemheb, Mutnodjemet, che sarebbe stata la sorella di Nefertiti. Dietro Ankhesenamon si celerebbe anche la "regina vedova" che scrisse al Re degli Ittiti Suppiluliuma I una lettera con cui richiedeva a quel sovrano un figlio da sposare e rendere re dell'Egitto, episodio che suggerisce delle analogie con quello biblico delle 10 piaghe, l'ultima delle quali fu la morte di tutti i primogeniti del regno, compreso il figlio di Faraone.
Dopo l'episodio delle piaghe, gli Ebrei furono fatti partire. Anche in questo caso, gli spunti di riflessione sono interessanti. Lo scopo delle piaghe non è, come alcuni sostengono, "convincere il faraone a far partire gli ebrei", ma piuttosto dimostrare la grandezza del Signore agli occhi del popolo egizio (e non di quello ebreo), come chiaramente dichiarato in questo passo, in cui Dio si rivolge a Mosè:
"Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto. Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro l'Egitto e farò così uscire dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo degli Israeliti, con l'intervento di grandi castighi. Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!" 7,4-5.
Sembra che con l'espressione "e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti" si voglia significare che il gruppo non è ancora formato e che ci sia bisogno di eventi "catastrofici" per dimostrare agli Egizi la superiorità di questo dio storicamente ancora giovane e raccogliere attorno ad esso i fedeli di Is-Ra-El. Giova ricordare che le ultime due piaghe riguardano l'oscurità (per 3 giorni vi fu buio) e la morte dei primogeniti, segno inequivocabile dello sfavore del Dio alla continuazione di quella stirpe, o culto, a favore di quella nuova, guidata da Adonay = Aton-ay. [2][3]
Oltre Sigmund Freud, sono da menzionare tra gli studiosi che maggiormente contribuirono a queste ricerche Robert Feather, Joseph Campbell, Jan Assmann, Ahmed Osman, and Ralph Ellis.

Altre teorie
Secondo il dotto egizio Manetone del III secolo a.C., in un racconto riportato dallo storico ebreo Giuseppe Flavio, Mosè era un sacerdote del dio Osiride in Heliopolis con nome Osarsiph.
Ebrei, cristiani e musulmani affermano che il Monoteismo fosse già stato introdotto in Egitto attraverso Giuseppe qualche tempo prima attraverso gli Ebrei (Libro della Genesi), e che Aton fosse essenzialmente una versione "egizianizzata" del Dio degli Ebrei.
...omissis...

Giacobbe e le dodici tribù
Si può anche dire che Giacobbe e le sue dodici tribù di Israele devono essere state veramente molto speciali per creare dodici tribù solo dai suoi propri figli. C'è chi indica una connessione tra i dodici e una relazione simbolica con lo zodiaco, ma non deve significare che non ci fosse una esistenza letterale. E questa non sarebbe la prima volta che un gruppo di capi viene diviso in dodici. Il Primo Concilio supremo di Thutmose III a Karnak era composto da dodici persone, e prima di questo, i sacerdoti incaricati di amministrare il culto al Tempio di Eridu erano dodici. Più tardi nella storia, Zoroastro e Gesù ebbero entrambi dodici discepoli.



...capite ora perché ho riscritto di sana pianta tutta la voce?
[Modificato da Hotepibre 10/11/2016 18:24]
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04/11/2016 13:50
 
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ATON: voce in corso de realizzazione su WP Italia
Come promesso, questo il testo che sto preparando per la pubblicazione su Wikipedia... date un'occhiata per vedere se ho scritto strafalcioni:

Aton è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto. L’iconografia del dio lo vuole rappresentato dal disco solare che sovrasta generalmente il re e la sua famiglia con raggi che, in corrispondenza delle narici, recano mani che porgono il geroglifico Ankh (il segno della vita). Non esiste rappresentazione antropomorfa di Aton.

Il Sole nella religione egizia
Il complesso pantheon egiziano vide, nel corso dei secoli e dei millenni, il susseguirsi di innumerevoli divinità alcune delle quali primeve, altre nate da sincretismi[1] o da fusioni, o di nuova concezione, o assurte ad una maggior venerazione perché scelte dalla dinastia regnante quali protettrici specifiche. A titolo di esempio è solo il caso di accennare al dio Amon, originariamente parte di una ogdoade, ovvero l’insieme di otto divinità, e poi assurto, con la XVIII Dinastia, a livello di dio principale. In tale quadro di alternanza, ed ugualmente durante la XVIII Dinastia, deve iscriversi il culto del dio Aton, rappresentato dal disco solare protagonista di quella che deve considerarsi una vera rivoluzione religioso-politica che si estrinsecò per un periodo brevissimo della millenaria storia dell’Antico Egitto, ma che lasciò notevoli tracce di se. È bene tuttavia precisare che il sole, in quanto entità non fisica, garanzia di vita per tutte le creature, ebbe da sempre nell’Antico Egitto una particolare posizione di preminenza tanto che una delle divinità principali era appunto Ra che si manifestava, peraltro, in più aspetti a seconda della posizione nell’arco celeste: Khepri al suo sorgere, Ra al suo apice, Aton al tramonto. Ma, a riprova della preminenza del sole nella cosmologia egizia, si consideri che anche altre divinità arano ad esso assimilate. Tra queste Horus, il cui occhio destro era considerato il sole mentre il sinistro rappresentava la luna; Nefertum, dio della bellezza assimilabile al sole al suo sorgere; Sekhmet, la dea leonessa della guerra assimilata al calore implacabile del sole nel deserto.

Evoluzione del culto di Aton ed Eresia amarniana
Il dio Aton è indissolubilmente legato alla figura del faraone Amenhotep IV/Akhenaton, tuttavia, anche se si è soliti indicare il faraone Amenhotep IV quale fondatore del culto atoniano, già precedentemente il culto di Aton era assurto a maggior livello, con Thutmosi IV, e ancor più con Amenhotep III[2], nel periodo in cui l’influenza asiatica si era fatta maggiormente sentire in Egitto. A quest’ultimo, immediato predecessore di Amenhotep IV, si deve infatti il primo allontanamento della casa regnante dal centro cultuale per eccellenza del dio Amon a Karnak, nei pressi dell’odierna Luxor, con la costruzione della reggia, e del proprio complesso funerario, in un’area oltre il Nilo, l’odierna Malqata, i cui unici resti ancora visibili sono i Colossi di Memnone. Tale operazione si inquadrava nel tentativo di sottrarre la casa regnante al potere dei sacerdoti del dio Amon insofferenti al ruolo strettamente religioso[3].
Su tale preesistente situazione politico-religiosa si poggiò la scelta di Amenhotep IV che, tra il secondo e terzo anno di Regno fece erigere a Karnak, sede del complesso dedicato ad Amon, un grande tempio dedicato ad Aton. Successivamente, tra il quarto ed il sesto anno di regno, il re mutò il suo nome da Amenhotep (‘’Amon è soddisfatto’’) in Akhenaton (‘’Effettivo spirito di Aton’’) e trasferì la capitale in una città fatta appositamente costruire, Akhetaton (ovvero ‘’Orizzonte di Aton’’), a circa 250 Km da Tebe. Anche la scelta di erigere una città ex-novo, in un’area non ancora subordinata ad alcuna divinità, denotava l’intento di distaccarsi non solo dal credo amoniano, ma anche da qualsiasi altra divinità preesitente. In tal senso, e facendo riferimento all’attuale denominazione dell’area in cui sorgeva Akhetaton, il periodo va sotto il nome di Eresia Amarniana. Benché di durata minima rispetto alla millenaria storia dell’Egitto (si calcolano circa 17 anni[4]), il periodo dell’eresia amarniana permeò di se non solo la vita politico-religiosa, ma anche quella artistica con canoni così particolari da rendere immediatamente riconoscibili le opere scultoree e pittoriche di tale periodo.

Il culto di Aton: nascita ed evoluzione
La figura di Akhenaton[5], permea la scelta del dio Aton e le due figure sono indissolubilmente legate tra loro.
Il termine “aton” appare in uso almeno dal Primo periodo Intermedio e dal Medio Regno ed una delle prime menzioni risale [6] ai Testi dei sarcofagi ed al Racconto di Sinhue[7] in cui il re morente viene «riunito don il sole» ed il termine “sole”, in questo caso è reso non con “ra”, come era solito, bensì proprio con la parola “aton”. Il Racconto di Sinhue è noto in molteplici versioni; in almeno una di queste, il Papiro di Berlino n.ro 10499, il termine “aton” è preceduto dal segno geroglifico che indica la divinità. Analoga apposizione del segno indicante il dio in un ostrakon oggi all’Ashmolean Museum di Oxford.
Sembra perciò confermato che almeno dal Medio Regno possa essere attestata l’esistenza di una divinità denominata “Aton”. L’iscrizione a pieno titolo nel pantheon egiziano può ascriversi, molto verosimilmente[8], ai regni di Thutmosi III o Amenhotep II. Sotto Thutmosi IV venne emesso uno scarabeo in cui il dio guerriero Aton precede il re per garantirgli la vittoria. Con il regno di Amenhotep II si giunge all’ufficializzazione del dio Aton come protettore del re giacché uno dei suoi epiteti era, appunto, “Splendore di Aton” nome, peraltro, assegnato anche ai militari addetti alla guardia del re, nonché ad una città ed alla stessa nave reale[9]. L’ingresso di una divinità come Aton nel pantheon egiziano si deve, molto verosimilmente, come conseguenza delle imprese belliche di Tutmosi III e Amenhotep II, re guerrieri, che avevano portato i confini egiziani nel vicino oriente riversando nelle casse del clero di Amon ingenti ricchezze che ne avevano fortemente aumentato il potere e la capacità di ingerenza negli affari si stato [10].
Con l’avvento al trono di Amenhotep III la situazione politico-militare cambiò notevolmente e l’oppositore principale era da riconoscersi non più nelle popolazioni del vicino oriente, ormai assoggettate, bensì nel popolo Hittita. Precedentemente ad Amenhotep III, la regola prevedeva il matrimonio tra il figlio del regnante, erede al trono, e la propria sorella che assumeva il titolo di Moglie del Dio Amon [11].
In contrasto con tale norma, Amenhotep III sposò invece Tye [12], una nobildonna, facendo così decadere la figura della Moglie del Dio Amon. Sempre in un quadro di allontanamento dal clero di Amon, al contrario di quanto avveniva precedentemente inoltre, quando il re veniva deificato solo dopo la morte, Amenhotep III si fece considerare un dio già in vita facendo erigere sia pure in Nubia, un tempio a se stesso dedicato ed opponendo perciò, al dio Amon di Tebe, il dio Aton che egli scelse quale suo specifico dio protettore. Lo stesso Amenhotep IV/Akhenaton, a sua volta, seguì la tradizione iniziata da suo padre e non sposò un'erede regale facendo ricadere la sua scelta su Nefertiti, forse figlia di un funzionario di Corte (Ay), che come il consorte unì al suo il suo nome Nefer-Neferu-Aton (ovvero Aton raggiante di splendore per la bellissima che qui è giunta).

Akhenaton e Aton
Come visto, pur individuando il sole come entità principale, il nuovo dio scelto da Akhenaton non fu Ra, ma Aton quale rappresentante il potere fisico del disco solare con le sue proprietà vivificanti e onnipresenti. Anche l’iconografia venne variata: precedentemente, infatti, Aton veniva rappresentato come uomo con la testa di falco sovrastata dal disco solare quasi simile all’iconografia di Ra-Harakhti [13]. Akhenaton, forse rifacendosi ad una rappresentazione precedente, risalente alla stele della Sfinge di Giza eretta da Amenhotep II in cui il sole era stato rappresentato come disco da cui si dipartivano due braccia che abbracciavano il cartiglio reale[14], sceglie di eliminare l’elemento antropomorfo e rappresentare il dio come disco da cui si dipartono numerosi raggi terminanti con mani. I raggi indirizzati verso i personaggi della famiglia regale recano, inoltre, il segno della vita Ankh all’altezza delle narici dei personaggi stessi.
Un’ulteriore modifica avvenne, nel nono anno di regno di Akhenaton, nella stessa denominazione didascalica completa del dio che venne iscritta in due cartigli assimilandolo, perciò, ad un sovrano terreno. Mentre la precedente versione recava infatti: Viva a lungo Ra-Harakti che si rallegra nell’orizzonte, nel suo nome di Shu che è Aton, la versione successiva (dall’anno nono) divenne: Viva a lungo Ra sovrano dei Due Orizzonti che gioisce nell’orizzonte e, nel secondo cartiglio, Nel suo nome di Ra che è venuto come Aton eliminando così Ra-Harakti e Shu, e lasciando solo Ra considerata la forma più pura del sole[15].
Contestualmente Akhenaton dispose la chiusura del tempio di Amon a Karnak e di tutti gli altri templi dedicati al dio nel Paese.
Quanto alla figura sacerdotale, è bene precisare, tuttavia, che anche precedentemente a tale innovazione, e prima ancora del trasferimento ad Akhetaton, nel tempio di Karnak dedicato ad Aton veniva venerata una trinità composta da Ra, dio primordiale e demiurgo, Aton, nella sua forma visibile all’uomo di disco solare ed espressione fisica del primo, ed Akhenaton quale manifestazione terrena di Ra e dello stesso Aton; il sacerdote officiante recava il nome di Sommo Sacerdote di Akhenaton [16]
La religione dell’Aton si basò su un culto pressoché esclusivo giacché solo il re e la sua famiglia vennero rappresentati in atto di venerare il dio e solo a loro il dio offriva il segno della vita. Unico sacerdote di tale culto era, perciò, Akhenaton, dio fatto uomo, attraverso il quale il popolo raggiungeva l'Aton. L’eliminazione di altre divinità comportò una concreta difficoltà, per il popolo, di comprendere la difficile teologia derivante dalla scelta del re; un particolare disagio derivò inoltre dall’abolizione di Osiride come dio dei morti giacché proprio da costui derivava la speranza di una miglior vita a venire[17]. Si può affermare perciò che solo ad Akhetaton il culto di Aton si impose davvero.

Monotesimo e Enoteismo
Se è vero che il culto atoniano trovò compiutezza quasi esclusivamente nella città voluta dal re, Akhetaton, è altrettanto vero che scavi archeologici eseguiti nell’area di Tell el-Amarna hanno consentito di rinvenire[18] circa 20 cappelle-tombe di cui alcune adibite a sacrari di altre divinità. Nella 525, ad esempio, una stele era consacrata a Iside e Shed, mentre in alcune case del villaggio operaio sono stati rinvenuti dipinti raffiguranti gli dei Bes, o Hathor, o Tausert. Proprio la presenza di tali manifestazioni di culto differenti da quello di Aton hanno fatto propendere per l’individuazione dell’atonismo non come religione monoteista, bensì enoteista, ovvero preminenza di un dio su altri, forma intermedia tra il politeismo ed il monoteismo in senso stretto.

Declino del culto di Aton e Restaurazione
Il declino del culto di Aton iniziò verosimilmente quando ancora Akhenaton era in vita[19]. Oltre alla situazione religiosa cui si opponeva la potente classe sacerdotale di Amon, anche sotto il profilo politico ed economico le condizioni del Paese si presentavano critiche. La classe militare, infatti, da tempo esautorata dai suoi compiti per il lungo periodo di inazione derivante dalla politica di pace del re, premeva a sua volta per un ritorno alle antiche divinità e sotto il profilo economico, con la chiusura dei templi, era venuto a mancare uno degli anelli redistributivi essenziali della ricchezza e dei beni. Alla morte di Akhenaton, intorno all’anno diciassettesimo di regno, salì al trono un re effimero e misterioso di cui restano minime tracce, Smenkhara, forse fratello di Akhenaton, forse figlio di costui [20], forse appartenente alla dinastia reale [21], da alcuni identificato con la stessa Nefertiti per la corrispondenza di alcuni tratti del nome Ankhtkheperura Neferneferuaton. Regnò verosimilmente per un periodo brevissimo, forse inferiore all'anno, e fu seguito dal giovanissimo Tutankhaton forse di nove anni. Costui, per il quale regnò un consiglio di reggenza per alcuni anni, modificò la parte teofora del proprio nome in Tutankh-Amon (ovvero Immagine vivente di Amon)e, nell'anno quarto di regno, fece realizzare la Stele della restaurazione con cui venivano ripristinati gli antichi culti decretando così la scomparsa definitiva del culto di Aton.
A riprova delle gravi condizioni in cui versava il Paese, uno dei passaggi della stele recita: Quando venni incoronato re, i templi degli dei e delle dee, da Elefantina fino alle paludi del Delta, erano in rovina. Era come se i santuari non fossero mai esistiti, erano diventati terra infestata dai canneti e le entrate non erano altro che sentieri di terra battuta.. e, più oltre: Il paese era nel caos, e gli dei l'avevano abbandonato. Se ci si prostrava, per chiedere il favore di un dio, questi taceva. , e ancora: Poi consultai il mio cuore esaminando ogni occasione meritevole e cercando di capire cosa avrebbe rallegrato il padre Amon, quindi Il cuore degli dei e delle dee che dimorano in questa terra sono ora colmi di gioia, ed i possessori dei reliquiari sono felici.[22]
[Modificato da Hotepibre 04/11/2016 16:56]
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04/11/2016 17:57
 
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Non sono preparato per questo tipo di intervento, ma sono sicuro che il lavoro da te fatto,
soddisfi in pieno l'esigenza di una informazione corretta e sintetica del tema.
Una domanda: il richiamo numerico...sincretismi [1]
è un collegamento che dovrai fare, o ti rimanda a quello presente sul link che hai indicato.
Spero di essermi fatto capire.

[SM=g999100] ...Nec.
[Modificato da Hotepibre 07/11/2016 10:12]
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- Waenra,
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Direi che è perfetto! [SM=x822713]
[Modificato da -francis- 06/11/2016 17:13]
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06/11/2016 22:20
 
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Re:
nectanebo, 04/11/2016 17.57:

Non sono preparato per questo tipo di intervento, ma sono sicuro che il lavoro da te fatto,
soddisfi in pieno l'esigenza di una informazione corretta e sintetica del tema.
Una domanda: il richiamo numerico...sincretismi [1]
è un collegamento che dovrai fare, o ti rimanda a quello presente sul link che hai indicato.
Spero di essermi fatto capire.

[SM=g999100] ...Nec.




No sono le note che in WP si posizionano automaticamente in calce. Se vai su Wikipedia troverai la voce e le relative note.



[Modificato da Hotepibre 09/11/2016 22:33]
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