È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Discussioni Recenti
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

La più grande scoperta in Egitto del 21esimo secolo?

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2015 22:30
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.157
Post: 1.157
Registrato il: 23/10/2009
Scriba Guardiano
Scriba

Akhu-en-inpu
Haw-erhefetkher-netjeru
Gemet-ef-reh-neb
23/09/2015 16:22
 
Quota

3^ PARTE

Tallet, un ometto quasi calvo di 49 anni, indossa occhiali dalla montatura sottile di metallo e, in questi giorni, un pullover marrone chiaro. Sembra qualcuno che potreste più facilmente trovare in una biblioteca di Parigi o in ufficio che in un accampamento nel deserto. Sicuramente ha la voce carezzevole, mentre sceglie le parole con lo scrupolo da studioso e cita con attenzione i contributi di altri ricercatori, e ama lavorare in luoghi remoti, lontano dal frastuono dei siti monumentali, delle tombe reali e dei palazzi e delle necropoli che hanno catturato la più generica attenzione del mondo. "Quello che amo sono i posti desertici," racconta. "Non mi piacerebbe scavare luoghi come Giza e Saqqara." (Saqqara è dove i primi faraoni Egizi hanno costruiti alcune delle loro tombe prima dell'inizio del complesso piramidale a Giza.) "Non mi interessa particolarmente scavare le tombe. Mi piacciono gli ambienti naturali." Allo stesso tempo, ha ragioni professionali per preferire i siti remoti piuttosto che i monumenti famosi. "La maggior parte delle nuove evidenze si trova nella periferia," dice.

Il gusto di Tallet per la periferia risale all'inizio della sua carriera. E' cresciuto a Bordeaux, figlio di un insegnante delle superiori di Francese (suo padre) e di una professoressa di letteratura Inglese (Sua madre). Dopo aver studiato alla famosa "Ecole Normale Superieure" di Parigi, Tallet è andato in Egitto per fare obiezione di coscienza militare insegnando in una scuola superiore Egiziana; è rimasto a lavorare all'Istituto Francese, dove ha iniziato il suo lavoro archeologico. Ha frugato gli angoli del mondo Egizio - il deserto Libico da una parte, il Deserto del Sinati dall'altro - cercando, e trovando, iscrizioni sulla roccia precedentemente sconosciute. "Amo le iscrizioni graffite sulla roccia, ti rendono una pagina di storia senza scavare," racconta. Nel Sinai ha trovato anche abbondanti evidenze che gli antichi Egizi estraevano turchese e rame, l'ultimo ingrediente essenziale per costruire armi e utensili. Questo, per altro, ci sta perfettamente con la sua scoperta del porto ad Ayn Soukhna che gli Egizi avrebbero usato per raggiungere il Sinai. "Vedi," dice, "c'è una logica nelle cose."

L'area non è stata riconosciuta come sito Egizio fino al 1997 quando i geroglifici dello strapmobo furono notati da un archeologo Egiziano. Ayn Soukhna è diventata lentamente una popolare destinazione per i weekend, e dalla costruzione di una più grande, più veloce autostrada 10 anni fa, è ora a circa 2 ore di strada dal Cairo. Oltre la strada dal sito di Tallet c'è un vecchio hotel Egiziano chiuso per rinnovo, che permette alla sua equipe di lavorare in pace, passando a setaccio l'area fra le gallerie delle imbarcazioni in cima al dirupo e il mare. Stanno trovando i resti di forni per lo smaltimento di rame e per preparare cibo, così come oggetti quotidiani come ceramiche di stoccaggio.

62 miglia a S di Ayn Soukhna, lungo la costa del Mar Rosso, c'è il secondo sito di Tallet, al Wadi al-Jarf, ed è ancora più misterioso. Fra gli unici punti di riferimento nella zona c'è il Monastero di S. Paolo l'Anacoreta, un avamposto dell'ortodossia Copta fondato nel V secolo vicino la cava, che è stato abitato dal loro santo patrono eremita. L'area è praticamente la definizione del "in mezzo al nulla", che è probabilmente il motivo per cui a lungo non è riuscita ad attrarre l'attenzione di archeologi e di tombaroli. L'ubicazione remota aiuta anche a spiegare perchè i papiri lasciati nel deserto qui sono sopravvissuti per migliaia di anni. Per la precisione, dal momento che i centri amministrativi come Menfi e Giza sono stati occupati e riutilizzati per secoli - e poi presi e saccheggiati a ripetizione - hanno una percentuale di sopravvivenza per papiri delle prime dinastie vicino a zero.

Vota:
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:39. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Discussioni Recenti