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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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KV62 [Tutankhamon]: Il sopravvissuto dimenticato...

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2015 10:54
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Colei/Colui che siede alla
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Tempio di Thot

03/09/2015 13:43
 
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A riprova della capacità di qualcuno di far credere di essere quel che non è, Ogilvie porta l'esempio di tale sedicente "Tanya Head" che per anni è riuscita a far credere di essere l'unica sopravvissuta di diciannove persone che si trovavano oltre il piano in cui si schiantò il primo degli aerei dell'11 settembre 2001.
"Tanya" addirittura divenne presidente del " World Trade Center Survivors' Network support group" e fece da guida a "Ground Zero" per tour "turistici" e a personaggi politici come il Sindaco Bloomberg, o l'ex-sindaco di New York Giuliani, o lo stesso Governatore dello Stato.
Raccontò inoltre che il suo fidanzato, Dave, si trovava nella torre colpita successivamente dal secondo aereo.
Dichiarò ancora di avere due lauree prese presso la Harvard e la Stanford University e, di lavorare, al momento dell'attentato, per "Merrill Lynch".
Grazie a questa sua particolarità di sopravvissuta, per circa sei anni Tanya tenne conferenze in giro per il mondo raccontando vividi episodi della sua avventura nelle Torri dove, a suo dire, avrebbe anche riportato danni ad un braccio...
Solo nel 2007, il "New York Times" svolse un'indagine su "Tanya" scoprendo che:
in realtà si chiamava Alicia Esteve ed era nata a Barcellona;
che il giorno dell'attentato si trovava nella sua classe presso l'Università di Barcellona (unica frequentata);
che il "Dave" da lei citato come fidanzato esisteva, ed era effettivamente morto in quell'attacco, ma che differente era la fidanzata;
che non aveva mai lavorato per Merrill Lynch;
che il danno al braccio le sarebbe derivato (ma anche in questo caso forse si trattava di fantasie e di millanterie visto che era quello che aveva raccontato ai compagni di scuola) da un incidente d'auto o da una caduta da cavallo.
Questo per dimostrare, in sostanza, che esistono (e sicuramente tutti noi ne conosciamo qualcuno) soggetti in grado di "inventare" ed affabulare il prossimo credendo, addirittura, alle loro stesse bugie che (ed esiste una patologia ufficialmente riconosciuta in tal senso), diventano ai loro occhi verità e realtà.
A questa categoria potrebbe aver appartenuto anche il nostro "eroe" Adamson...
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