Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Le "triadi" più belle dell’antico regno.

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2015 18:16
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30/04/2015 13:12
 
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Menkaure (Micerino), è i titolare della più piccola delle piramidi di Giza. Figlio di Chefren, è stato uno dei sovrani della IV dinastia. Di lui sono stati ritrovati forse i più bei gruppi statuari di tutto l’antico regno.
Quello che rende straordinarie queste sculture, è la rifinitura, il dettaglio e il realismo delle figure, che fanno pensare a un vero e proprio ritratto, con caratteristiche anatomiche riprodotte alla perfezione, pur nella rappresentazione estetica classica egiziana .

Vengono definiti “triade” perché rappresentano tre personaggi, il sovrano e due figure femminili. Dalle foto d’epoca se ne contano quattro:


Immagini reperite in rete

e cercheremo insieme di esaminarle nel dettaglio una per una.
Da alcuni articoli in rete, vengono citate otto di queste rappresentazioni, in condizioni meno buone o frammentarie, ma per il momento non ho altro.
Nell’esame delle sculture lascio da identificare i personaggi femminili, e il riferimento geografico/topografico, nonché il testo geroglifico alla base dei gruppi.
Ecco la prima Triade:


Immagini reperite in rete

PS. osservare bene la scultura, ha caratteristiche importanti.

Ciao …Nec.
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EgiTToPhiLo/a
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03/05/2015 17:19
 
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Quando invito a osservare bene [SM=x822737] la scultura, è perchè sono individuali alcuni particolari (io ne ho rievati 4) uno costruttivo e gli altri nella estetica e nella posizione (figurativa).
Ho fatto questa precisazione per essere più chiaro. [SM=x822706]

...Nec
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04/05/2015 14:53
 
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In questa triade sono raffigurati il faraone Micerino (Menkaura) al centro con la corona bianca; alla sua destra la Dea Hathor, mentre alla sua sinistra, una figura femminile, forse sua moglie?

Il faraone e Hathor hanno il piede sinistro posizionato in avanti mentre l'altra figura femminile, ha i piedi perfettamente allineati, forse perché quest'ultima è meno importante degli altri due personaggi?

Mi sembra inoltre di vedere la mano destra del faraone, che tiene la mano sinistra della dea Hathor oppure solamente si sfiorano le mani, forse significa che il faraone assume un'importanza divina?

Ed ora vado a dare un'occhiata ai geroglifici...ciao

Anna

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04/05/2015 17:50
 
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Ciao Anna,
partiamo dalla individuazione dei personaggi.
Il sovrano è evidente, alla sua destra, vi è giustamente Hator, ma alla sinistra non è un personaggio qualunque, neppure una moglie.
Come suggerimento, ricorda le sempre presenti "didascalie" che accompagnano le immagini.

Sulla posizione dei piedi sei quasi giunta alle mie conclusioni.
Ci sono però tre posizioni dei piedi a ben guardare.
Che cosa ha voluto stabilire l'artista...? [SM=x822741]

Oltre alla posizione dei piedi, ci sono altri due particolari nella esecuzione delle statue. Una può essere una dimenticanza, e l'altra una errata esecuzione !

Sui geroglifici ti faccio un appunto Anna, dato che presumibilmente farai tua la traduzione, "Attenzione", i segni non sono proprio nella posizione canonica in cui dovrebbero essere, l'autore ha sfruttato al meglio anche ESTETICAMENTE il testo da inserire.

Un ultimo aiuto, perchè lo scultore ha svolto un lavoro enorme per creare queste opere ?

Più dati di così, do la soluzione. [SM=g999108]

Ciao ...Nec


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05/05/2015 18:23
 
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la mia interpretazione:
- la Dea Hathor è leggermente arretrata rispetto al re, che tiene per la mano, poichè è lei che lo sta "presentando" (analoga posizione è possibile notare nella famosa scultura di Akhenaton e Nefertiti in cui la seconda, leggermente arretrata, tiene per mano il re). Di qui la maggiore ampiezza del passo del re poichè sta incedendo;
- il terzo personaggio credo sia il simbolo di un "nomo" ed il fatto che sia "stante", ovvero fermo, dovrebbe essere perchè fa da testimone alla presentazione del Re e perchè una provincia non può certamente muoversi.
Credo che si tratti della rappresentazione di un nomo dell'Alto Egitto (Tebe?) [e del resto la stessa Hathor era una dea dell'Alto Egitto] e se così fosse potrebbe simboleggiare il rafforzamento dell'unificazione delle Due Terre, solo "recentemente" unificate, quando la capitale era ancora a Menfi.
[Modificato da Hotepibre 05/05/2015 18:58]
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05/05/2015 21:20
 
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Ciao Hotep,
naturalmente siamo a livello di interpretazioni personali.
E’ un confronto di idee come si addice ad un forum.
Io, in questo movenza: passo deciso del re, più leggero per Hator, e
fermo per il terzo personaggio, vedo l’incedere per importanza.
Il re davanti, si accompagna ad Hator tenendola per mano e
leggermente arretrata , (si vede dal braccio/spalla del re sovrapporsi a quello di Hator) per averne protezione, aiuto ecc.
Il terzo personaggio (anche come scala di importanza), è fermo, forse perché non c’era altro modo di rappresentarlo gerarchicamente.
Secondo me, si tratta della dea Bat individuabile dalla scrittura superiore.
Dea del settimo nomo dell’Alto Egitto venerata presso la sua capitale
Hut-sejem o Hut-Sekhem (Diospolis Parva ?). La sua presenza starebbe a significare la tutela del sovrano per quel territorio.

Uno dei quesiti è stato analizzato, ma è sempre aperto a nuove considerazioni.

Per aggiungere un nuovo tassello in modo “enigmatico”, ad un successivo particolare, considerate un elemento che: termina ma non incomincia…?. [SM=g1619695]

...Nec
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06/05/2015 10:40
 
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Re:
nectanebo, 05/05/2015 21:20:


naturalmente siamo a livello di interpretazioni personali.
...
Io, in questo movenza: passo deciso del re, più leggero per Hator, e fermo per il terzo personaggio, vedo l’incedere per importanza.
Il re davanti, si accompagna ad Hator tenendola per mano e leggermente arretrata , (si vede dal braccio/spalla del re sovrapporsi a quello di Hator) per averne protezione, aiuto ecc.
Il terzo personaggio (anche come scala di importanza), è fermo, forse perché non c’era altro modo di rappresentarlo gerarchicamente.
Secondo me, si tratta della dea Bat individuabile dalla scrittura superiore.
Dea del settimo nomo dell’Alto Egitto venerata presso la sua capitale Hut-sejem o Hut-Sekhem (Diospolis Parva ?). La sua presenza starebbe a significare la tutela del sovrano per quel territorio.
...



Non credo possa trattarsi di gerarchia nel senso da te interpretato: il re, per quanto divino, era pur sempre un dio di minore importanza rispetto agli Dei tradizionali; è invece usuale che un Dio, o una Dea, presentino il re a qualcuno (di qui la posizione leggermente arretrata che non vuole indicare sudditanza, ma semmai l'esatto opposto: "sono io il soggetto preminente che presento quello meno importante"), sia esso il consesso degli Dei (vedi i rilievi di Deir el-Bahari in cui Hat viene presentata a tutti gli Dei), sia ad un singolo Dio (vedi le rappresentazioni tombali in cui il defunto viene presentato, ad esempio, ad Osiride), sia al popolo che deve governare, sia alla terra, o alle terre, su cui governerà.
Ovvio che, essendo il canone artistico dettato dallo stesso Re, questi si sia fatto rappresentare più grande anche della Dea, una piccola vanteria, se vigliamo, che nulla toglie, tuttavia, alla maggior importanza di Hathor che è la vera protagonista della triade.

Quanto alla rappresentazione del "nomo", non credo si tratti di gerarchia neppure in questo caso: stiamo parlando di una terra, di un'area geografica che non può ovviamente spostarsi, che è ancorata al terreno e per questo i piedi sono ben fermi. Il "nomo" umanizzato, inoltre, potrebbe essere il destinatario proprio della presentazione fatta dalla Dea, o fare da testimone a conferma fondamentalmente dell'accettazione, da parte di quella parte del Paese del potere del Re.
Se guardiamo le altre triadi, anche in quel caso c'è una Dea che "presenta" il Re e la simbolizzazione del nomo è anche in questi casi stante.

Viene semmai da chiedersi se originariamente le triadi, visto che ne hanno trovato un bel numero (otto mi pare tu abbia scritto più sopra), non fossero tante quanti erano i nomoi dell'Alto Egitto.
Considerando che l'unificazione delle Due Terre si era concretizzata, realmente, solo ocn la III Dinastia, credo infatti che la propaganda politica del tempo doveva far capire che quel Re era tale non solo per il Basso Egitto, ove risiedeva e viveva, e dove aveva scelto la città Capitale, ma anche per terre lontane come, appunto, i nomoi del sud e che queste terre lo accettavano come tale.
Questo non solo come rappresentazione artistica (chè, non dimentichiamolo, gli egizi non facevano mai niente per niente), ma anche per evitare sollevazioni che avrebbero portato ad una nuova guerra civile giacchè, come peraltro la tavoletta di Narmer dimostra, l'unificazione non era certo avvenuta pacificamente.

A riprova di questa interpretazione, c'è un'altra triade (Voce Micerino di Wikipedia che credo relativa al nomo XVII dello sciacallo), in cui (con un allungamento spropositato del braccio destro che dovrebbe cingere il Re) è addirittura lo stesso nomo, rappresentato anche in questo caso stante, cioè fermo, a presentare il Re mentre Hathor, che comunque incede, non lo tocca neppure.

Considerando, infine, che la piramide di Menkhaura non è stata neppure completata con il rivestimento in granito di Aswan (altro riferimento all'unificazione delle Due Terre?), può ipotizzarsi che anche il numero delle triadi non sia stato completato e che, perciò, ne fosse stata prodotta solo una minima parte quelle, cioè, rinvenute nello scavo (oltre, si intende, quelle che potrebbero essere state asportate nel corso dei millenni).
[Modificato da Hotepibre 07/05/2015 12:39]
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08/05/2015 13:29
 
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Le tue considerazione Hotep, danno un quadro più che esauriente dell’immaginario di queste rappresentazioni . Qui di seguito la seconda che tu citi da Wiki.



Nel confronto delle due triadi, ma vale per le successive, un particolare ha colpito la mia attenzione, che ho definito … termina ma non incomincia…?
Mi riferisco all’abito delle figure femminili, più simile a un velo che copre in modo aderente il loro corpo.
La parte inferiore è ben evidenziata e termina poco sopra la caviglia. La parte superiore non è invece nemmeno accennata, almeno io non riesco a notarla.
Ci sono esempi di uso di bretelle, oppure di scollature a v ecc. nel vestiario femminile , qui però nessun riferimento ??? ....Perchè ?

PS. ...mentre Hathor, che comunque incede, non lo tocca neppure...
Anche Hator abbraccia il re, forse ti è sfuggito (mani su ambo le braccia) !

...Nec
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08/05/2015 15:13
 
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...vero, anche Hathor ha un braccio alla "tiramolla" :) e cinge il re; nella figura troppo picola di WP non lo avevo notato.
Quanto al vestiario, sappiamo che le donne egizie non disdegnavano di andare in giro a seno nudo; potrebbe essere quindi probabile che proprio tale usanza sia rappresentata nelle triadi?
Del resto l'abito sottilissimo tende ad evidenziare proprio la femminilità, la prolificità, ed è un canone, se vogliamo, che è molto spesso presente quando si tratta di Dee o di Regine così come per gli uomini è la muscolatura a simboleggiarne la virilità.
Peraltro, nel caso della personalizzazione del nomo, questa "femminilità", questa evidenziata e sottolineata prolificità, si traduce nella fertilità del suolo.
[Modificato da Hotepibre 10/05/2015 11:59]
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09/05/2015 13:25
 
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Qualche dettaglio in più sui nomi o distretti.
Non mi dilungo a elencarli, senz’altro Hotep potrà fare meglio di me, tempo permettendo, in questo campo, mi limito a confermare che il nomo di questa seconda triade è il XVII° dell’alto Egitto.

Come dio è rappresentato come Anubi (Impw), e la città di riferimento o capitale è Saka (Al-ques) o Ka sa.

Nella prima triade presentata, ho citato la divinità Bat, a cui aggiungo due cosette.
Bat è rappresentata come mucca o donna (testa), con le orecchie e corna di bovino. Dea del settimo nomo dell’Alto Egitto, come già citato, è stata accorpata nel tempo con la dea Hator, pur rimanendo presente nel Pantheon Egizio.
Ha assunto come simbolo anche il sistro: sheshesh dal medio regno.
Appare altresì nella paletta di Narmer, con la simbologia iniziale.

…Nec.
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