Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Con Egittophilia alla scoperta delle tombe della valle dei re e non solo: KV. 62 - Tutankhamon

Ultimo Aggiornamento: 07/02/2014 11:01
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Premessa

Le vicissitudini dell’Egitto ne precludono o, almeno, ne sconsigliano attualmente il viaggio.
Nulla però vieta di farne uno virtuale, utilizzando la rete, che, con il suo immenso
database, ne permette l’accesso comodamente seduto al computer.
Naturalmente la cosa non è la stessa, non si avranno mai le sensazioni che si provano
nel calpestare le pietre millenarie di una tomba, ma almeno si potrà ammirare ciò
che dal vero è diventato impossibile, per la situazione politica, per incuria e degrado,
o per un numero spropositato di visitatori.

Questo vuole essere uno stimolo da parte di altri appassionati per altri inserimenti, (da qui la scelta iniziale di prova che non poteva che essere quella di Tutankhamon: KV. 62).

Basta una certa pratica nella ricerca in internet, per mettere insieme immagini e notizie di tombe o altro, magari poco conosciute, dandone così più visibilità e conoscenza anche nei dettagli.

Restano aperte in questa discussione altre curiosità, come:
-le nicchie dei mattoni magici ( quante effettivamente sono, per chi le noterà),
-Il perché del sarcofago in due materiali diversi e il coperchio rotto.
(il sarcofago avrebbe bisogno di un discorso a parte, per qualche appunto sulle immagini e testo. Ma se nessuno pone il problema...!)
-Gli errori di scrittura.
-Il nome dei babbuini, delle divinità e loro funzioni.
-I testi.
Spero che questi quesiti destino l’interesse degli appassionati di questo forum.

Spero anche, che il tema sia alla portata di molti, permetta domande semplici e magari l’inserimento
di proprie foto ed esperienze di viaggi.

… Nec.

L’impostazione delle immagini, segue il viaggio o il percorso ipotetico di una visita reale.

TOMBA DI TUTANKHAMON KV. 62


Complessivo delle ubicazioni delle tombe reali KV

Con il nome valle dei Re si suole indicare un'area geografica dell'Egitto, situata vicino all'antica Tebe, l'odierna Luxor, il cui accesso è a meno di 3 km dalla riva occidentale del Nilo, di rilevante importanza archeologica.
Per un periodo di quasi 500 anni, a partire dalla XVIII sino alla XX dinastia, ovvero dal 1552 a.C. al 1069 a.C. venne scelta quale sede delle sepolture dei sovrani dell'antico Egitto, quelli che proprio a partire dalla XVIII dinastia prenderanno il nome da Per-Aa, ovvero la "Grande Casa", da cui il nostro termine di Faraoni.
La valle è conosciuta in arabo come Biban el-Moluk (بيبان الملوك) ovvero la valle delle "porte dei re" (dacché Bab significa "porta" e Biban ne è il suo plurale) e nelle sue tombe - sino ad oggi ne sono state rinvenute 63 - sono esclusivamente sepolti i sovrani del paese, mentre alle consorti reali ed ai principi era destinata un'altra area alquanto prossima: la cosiddetta Valle delle Regine (Ta-Set-Neferu).
Il nome ufficiale della valle nella lingua egizia era Ta-sekhet-a'at (il Grande Campo).
it.wikipedia.org/wiki/Valle_dei_Re



Cartello esplicativo all’ingresso della tomba


Ingresso attuale della tomba


Il sigillo intatto come lo trovò Carter.


Spaccato (in disegno) della tomba con la disposizione degli oggetti (a porte già aperte).


Vista dall’accesso della camera funeraria

La camera funeraria ha una forma rettangolare, con il suo asse longitudinale (est-ovest) perpendicolare a quello dell’anticamera. Se si eccettua il dislivello di un metro e venti fra i due pavimenti, l’anticamera e la camera funeraria costituivano in origine un unico locale, separato poi da un divisorio in muratura a secco, nel quale era stato lasciato il passaggio sorvegliato dalle due statue del re.
Le pareti della camera funeraria erano intonacate a gesso e dipinte di giallo, tranne uno zoccolo di colore bianco. Il soffitto era rimasto a roccia, senza finitura, e nell’angolo di nord-est erano ancora visibili tracce di fumo, di quelle solitamente lasciate da una torcia o da una lampada a olio.
La costruzione del divisorio che separava l’anticamera dalla camera funeraria, nonché l’intonaco e le decorazioni, furono probabilmente eseguite dopo la sepoltura del faraone, la chiusura del sarcofago e l’erezione dei quattro sacrari. Infatti la porta del muro di partizione non era abbastanza larga da consentire il passaggio degli oggetti e dei materiali; e inoltre l’intonaco e la decorazione visibile sulla superficie interna del divisorio si uniformava perfettamente a quella della restante parte della camera. Questi lavori furono perciò effettuati necessariamente dopo l’erezione dei sacrari, oltretutto in condizioni di estrema difficoltà e in uno spazio molto ristretto; il che può spiegare una certa fretta di esecuzione.
I dipinti sulle pareti sono di argomento funebre o religioso. Cit. da Tutankhamen di H. Carter


Camera sepolcrale vista dalla camera del tesoro


Parete settentrionale …

Sulla parete settentrionale, nella parte destra, troviamo una scena di importanza storica, con Ay (Eye) raffigurato con le insegne reali e rivestito della pelle di leopardo riservata ai sacerdoti sem. Il re Ay presiede alla cerimonia dell’« Apertura della Bocca » del defunto faraone, nelle spoglie di Osiride. Fra i due monarchi, il vivo e il morto, si vedono gli oggetti del cerimoniale funebre posati su un tavolo:
un’ascia, un dito umano, l’arto posteriore di un bue, un ventaglio con una sola piuma di struzzo e un oggetto simile a una doppia penna; il tutto sormontato da una fila di cinque tazze d’oro e d’argento contenenti alcuni grani, forse d’incenso, simili a quelli rinvenuti nell’anticamera.
Al centro della parete settentrionale, Tutankhamon, con parrucca, fascia e gonnellino bianco, appare davanti alla dea Nut, « Signora dei Cieli, Sovrana degli Dei, » che infonde « salute e vita nelle sue narici »..
La terza scena, sulla della parete, raffigura il faraone nel suo aspetto spirituale, più che umano:
Tutankhamon vi appare seguito dal suo ka (spirito) mentre abbraccia Osiride.
Cit. da Tutankhamen di H. Carter


Parete occidentale….

Sulla parete occidentale figurano alcune scenette tratte da determinati capitoli del Libro di Amduat (quello che sta nell’oltretomba) e visibili anche nelle decorazioni murali della tomba di Ay a Wadyein: i momenti più salienti sono la riunione delle sacre scimmie cinocefale, la « barca-Kheper-Ra » e una processione di divinità indicate con i nomi di Maat, Nebtu-uia, Horo, Ka-Maat e Nehes.
Cit. da Tutankhamen di H. Carter


Parete meridionale...

La parete meridionale, con la porta murata, è costituita in parte dal divisorio in muratura e in parte dalla roccia. Su di essa si vedono scene raffiguranti il faraone dinanzi a divinità. Sull’estremità occidentale Tutankhamon, con il copricapo khat, appare fra Anubis e Iside, che ripete qui lo stesso augurio, già citato, espresso da Nut sulla parete settentrionale. Dietro ad Anubis, (Parte asportata da Carter ved. avanti) di nuovo Iside sorregge con entrambe le mani i simboli dell’acqua, ed è accompagnata da tre « Grandi Dei, Signori di Duat » (cioè l’oltretomba).
Cit. da Tutankhamen di H. Carter

Una volta sgombrata l’anticamera da tutti i reperti, a Carter, si pose il problema di come far uscire le varie casse che racchiudevano una dopo l’altra il sarcofago. L’unica soluzione trovata, fu di allargare la porta e renderla sufficientemente larga per il passaggio dei vari pezzi. Con questa soluzione si dovette sacrificare la parte sinistra delle figure dopo averla adeguatamente fotografata.
Questa è una fase praticamente sconosciuta nel lavoro di svuotamento della tomba, credo per opportunità e immagine internazionale..
Qui di seguito l’immagine:






Parete orientale...

Sulla parete orientale è rappresentato il corteo funebre che accompagnò Tutankhamon alla tomba, su una slitta trainata lai cortigiani. La mummia è adagiata su un catafalco-letto, dentro un tabernacolo eretto su una barca, che sua volta poggia sulla slitta. Il catafalco-letto dipinto sulle pareti della tomba è simile a quello effettivamente rinvenuto nel sarcofago, mentre il tabernacolo è di forma analoga a quello trovato nel deposito, con dentro gli scrigni e i vasi canopici.
La salma è decorata con festoni di fiori e sulla barca, dinanzi il tabernacolo, è raffigurata una sfinge rampante; davanti dietro il tabernacolo vi sono le due dee protettrici Neftis Iside; infine, a prua e a poppa del battello, come sui due lati del tabernacolo, si vedono bandiere rosse e bianche.
I cortigiani e gli alti funzionari che compongono il corteo sono così disposti: un gruppo di cinque nobili, poi due gruppi di due nobili ciascuno, due funzionari, i cui abiti li qualificano come visir, e finalmente un ultimo cortigiano. Ogni personaggio porta sulla parrucca o sul capo rasato, a seconda dei casi, una fascia bianca di quelle che si vedono solitamente nei cortei funebri raffigurati nelle cappelle funerarie dei privati.
E’ simile a quelle usate ancora oggi dagli egiziani in analoghe occasioni, per distinguere i parenti e i famigliari del defunto. Sopra questo corteo si legge: “ i cortigiani della casa reale in corteo con Osiride Tutankhamen verso occidente”.
Cit. da Tutankhamen di H. Carter.

Immagini ad alta risoluzione delle pitture:

www.highres.factum-arte.org/Tutankhamun/

Spero di non aver occupato troppo spazio. Se fosse così, prego segnalarmelo.


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10/12/2013 20:41
 
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non sapevo della parte di affresco asportata. davvero molto interessante. ti ringrazio
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10/12/2013 21:42
 
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Non c'è di che. L'intento è questo, scoprire cose che generalmente vengono ignorate, surclassate da ciò che fa più notizia.
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11/12/2013 09:52
 
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Intanto i complimenti a Nectanebo per l'idea. Se volete una visione più ampia della KV62, potete visitare la voce KV62 su WP Italia (che ho contribuito "pesantemente" a scrivere ormai oltre 8 anni fa e che, da allora, è "in vetrina", ovvero considerata tra le migliori di Wikipedia).

Qui mi limiterò ad aggiungere alcuni particolari:

La prematura morte di Tutankhamon, costrinse la Corte al reperimento in tempi molto ristretti del luogo di sepoltura. Si ritiene che la tomba destinata al giovane Re fosse, in realtà, quella oggi contrassegnata dalla sigla WV23 (West Valley 23) occupata poi dal successore di Tutankhamon, Ay, e che, di fatto, la KV62, che ospiterà il Re fino al 1922 (anno della scoperta da parte di Howard Carter) fosse stata predisposta proprio per quest’ultimo.

La fretta nella preparazione della sepoltura si nota non solo nelle pareti scavate nella roccia e solo sommariamente sgrossate e “regolarizzate”, ma anche nelle dimensioni della tomba (meno di 20 m. nella sua dimensione maggiore e circa 100 mq. complessivi) e nell’errato montaggio di alcune delle parti degli “scrigni” contenenti il sarcofago del Re.

A ciò si aggiunga che la sola stanza con decorazioni pittoriche è la Camera del Sarcofago (o Camera Sepolcrale) i cui dipinti, abbastanza convenzionali e semplici, eseguiti su uno strato di fondo di colore giallo, giustificano l’antico nome rituale di “Casa d’Oro”.

La decorazione, che non è di molto dissimile da quella della tomba WV23 di Ay, occupa tutte e quattro le pareti con le scene orientate verso la parete ovest. I dipinti sono rovinati dalla presenza di piccoli funghi le cui spore furono probabilmente introdotte con l’intonaco o con le sostanze pittoriche alimentate, almeno in parte, dall’umidità interna essudata dall’intonaco stesso quando la camera venne chiusa.

Parete SUD

Quanto ai "danneggiamenti" della camera funebre, considerate che la parete sud (ovviamente in opera muraria) era quella in cui si apriva la porta che dava accesso alla Camera Sepolcrale ed è perciò quella che ha subìto i danni maggiori conseguenti alle opere di smantellamento necessarie per far passare, in fase di svuotamento della tomba, le parti componenti gli scrigni in legno dorato che occupavano quasi per intero la Camera ed i sarcofagi.

Per comprendere pienamente le motivazioni che spinsero Carter a causare tali danni, non bisogna dimenticare che tra le pareti della tomba e quelle dello scrigno più esterno (come potete ben vedere nell'assonometria sopra proposta da Nec) c'era un "corridoio" di circa 30 cm.; considerate pure che gli stessi artigiani che dipinsero quella parete (o che quanto meno la ultimarono) dovettero farlo solo a funerale terminato, quando cioè avevano a disposizione proprio quei pochi centimetri di spazio per muoversi.

Tale decorazione, infatti, appare non solo di minor qualità rispetto alle altre, ma addirittura di "mano" diversa tanto che le proporzioni delle figure, su questa parete, non sono basate sul canone amarniano di 20 quadrati, bensì sulla più tradizionale griglia compositiva di 18 quadrati.

La decorazione è, in qualche modo, parallela a quella della parete nord, mostra infatti il re, che veste il copricapo Khat, accolto nel regno dei morti da Hathor, Signora dell’Occidente.
Alle spalle del re stanno il Dio della Necropoli tebana, Anubi, dalla testa canina. Accanto, identificata dai geroglifici sulla sua testa, si trovava la Dea Iside la cui immagine è quella maggiormente danneggiata dalla demolizione.
E' mostrata mentre saluta il re nello stesso modo in cui, sulla parete nord, faceva la Dea Nut. Alle sue spalle siedono tre divinità minori dell’aldilà.

Direi che, sostanzialmente, pur nella necessità di demolire, Carter fece un ottimo lavoro e i danni sono davvero minimi ed impossibili da evitare.

Sulla parete nord, invece, dovremo tornare per alcune necessarie considerazioni.
[Modificato da Hotepibre 11/12/2013 10:10]
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11/12/2013 10:16
 
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Nel post precedente avevo preannunicato che saremmo tornati sulla

Parete NORD

...per alcune considerazioni. Giustamente Nec ha fatto notare che si tratta di una scena particolare in cui si svolge la cerimonia di "apertura degli occhi e della bocca" su Tutankhamon talché possa "trasformarsi" nell' Osiride-Tutankhamon e raggiungere così l'aldilà.

Ma analizziamo quel che succede nelle tre scene rappresentate (da destra a sinistra):

Prima Scena:
l'erede di Tutankhamon, l'anziano Ay, indossa la Corona Blu (il copricapo Pshent) e la pelle di leopardo del prete “Setem”, e rappresenta il “figlio primogenito” che deve eseguire il necessario rituale di rivivificazione su suo “padre”: l’apertura degli occhi e della bocca.
E’ singolare che, nel caso specifico, il “figlio primogenito”, ovvero Ay, abbia oltre 60 anni mentre il “padre” Tutankhamon ne avesse, al momento della morte, poco meno di 20.

Qualcuno ha voluto vedere proprio in questa scena addirittura un indizio di colpevolezza di Ay, quale mandante dell’omicidio del Re fanciullo.

Si vuole, infatti, che il rituale di apertura degli occhi e della bocca sul re defunto fosse appannaggio dell’”erede” al trono e non, quindi, di un altro Re che, secondo il rituale stesso, non poteva esistere fino a che il primo, defunto, non fosse divenuto Osiride transitando nell’aldilà.
In questo caso, però, Ay sta officiando la cerimonia NON come “erede, bensì già come Re ed infatti, sopra la sua testa, si può leggere il suo nome di incoronazione “Kheper-Kheperu-Ra”.

Questa "fretta" nell'indossare le vesti regali, di fermare il tempo già presentandosi come Re ai funerali del predecessore, farebbe supporre un'urgenza dettata dal timore di essere "sorpassato" da altri pretendenti, ma io credo sia possibile anche una seconda interpretazione: la situazione politica era disastrata, il giovane re -malleabile fantoccio tra le mani di consiglieri più esperti e di un Consiglio di Reggenza in cui "siedevano" eminenti Funzionari di Palazzo- aveva perso di utilità poichè aveva restaurato gli antichi culti e "non serviva più".

In una congiura di palazzo (e lasciamo perdere come possa essere stata causata la morte, veleno, ossa rotte o caduta dal carro, qui non importa), a cui Ay è estraneo, si decide (i generali? i preti?) di uccidere il ragazzo; Ay, consigliere più stretto del Re (e del suo predecessore Akhenaton) ne viene a conoscenza, ma non fa in tempo, o forse non può, opporsi e l'unica cosa che può fare, per mantenere la Maat sulle Due Terre è "usurpare" il trono, "fregando" sul tempo un eventuale già predestinato "erede" previsto tra i congiurati.

Per avere leggittimazione in questo cosa fa? Sposa la vedova di Tutankhamon, Ankhesepaaton, figlia peraltro di un altro Re. Troverebbe perciò fondamento anche la famosa lettera della "regina vedova" a Shuppiluliumash in cui si legge "non ho figli, ne’ intendo mescolare il mio sangue sposando un mio servo".

In sostanza, le due ipotesi vedrebbero Ay nella duplice veste di congiurato o addirittura mandante, nella prima, e di salvatore della Maat nella seconda.

Ma avevamo parlato di tre scene e perciò, molto brevemente:

Seconda scena:
Tutankhamon, il cui nome nuovamente appare sopra la sua figura, indossa nuovamente gli abiti del re vivente poiché egli è ormai entrato nel regno degli Dei dove è accolto dalla Dea Nut.

Terza scena:
Tutankhamon, che indossa il copricapo Nemes ed è seguito dal suo “doppio”, il Kha, è accolto nell’aldilà, con un abbraccio, da Osiride, re dei defunti, con cui egli stesso ormai si identifica.
[Modificato da Hotepibre 11/12/2013 10:48]
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11/12/2013 21:07
 
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Ottima iniziativa !
i vari scrigni che contenevano i sarcofagi è risaputo se erano presenti anche nelle altre sepolture faraoniche ? ne sono stati ritrovati altri ?
Ho sempre letto che le raffigurazioni delle tombe servivano al faraone come indicazioni da seguire per il viaggio nel Amduat e mi sembra strano che Tutankhamon si sia dovuto accontentare solo della "prima ora" ..... non è che gli scrigni con le loro rappresentazioni sostituivano quello che mancava nella tomba ?

in uno degli scrigni era inciso un "libro" che risulta essere unico ,e qui ci sono le rappresentazioni più antiche del simbolo del Ourorobos (il serpente che si morde la coda) da quanto scrivono qui www.touregypt.net/featurestories/enigmatic.htm
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11/12/2013 23:28
 
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Re:
manucaos, 11/12/2013 21:07:

...

i vari scrigni che contenevano i sarcofagi è risaputo se erano presenti anche nelle altre sepolture faraoniche ? ne sono stati ritrovati altri ?
...


Giacchè la KV62 è l'unica trovata intatta non son stati trovati altri "scrigni"; purtuttavia, c'è un'altra tomba che ci può confermare che quel tipo di suppellettile esisteva forse in tutte le tombe reali: la KV55, la più "misteriosa" delle tombe della Valle.

Come sapete è dibattuta la titolarietà della sepoltura (Smenkhara, Akhenaton etc. etc.), ma quel che qui ci interessa è che al suo interno, molto malridotto a causa delle infiltrazioni d'acqua di tre millenni, furono trovate tracce di "scrigni" laminati in oro proprio come quelli della tomba di Tut. Non dimentichiamo, inoltre, che il sarcofago ligneo rinvenuto (sia pure danneggiato pesantemente e con asportazioni tipiche di una damnatio memoriae) è davvero bellissimo e ricorda in pieno proprio quello di Tut.

Giacché l'intento di Davis non era così nobile (da altre parti abbiamo detto che lo scavo della KV55 è il perfetto esempio di come NON si fa uno scavo archeologico), ma il suo interesse era specialmente indirizzato alla scoperta di "tesori", questo buon "archeologo" della domenica (nonostante sia colui che ha scavato il maggior numero di tombe della Valle non credo possa essere definito altrimenti) era solito regalare ai suoi ospiti frammenti d'oro proprio di quelle laminature.
Uno di questi ospiti dichiarò, dopo una visita alla KV55, che si "camminava letteralmente sull'oro" e che questo era così malridotto da fluttuare addirittura nell'aria.

La risposta alla domanda di Manu non può che essere, pertanto positiva.


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EgiTToPhiLo/a
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17/12/2013 21:11
 
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Non poteva mancare da parte mia la traduzione dei testi di questa tomba, anche in considerazione che non sono particolarmente estesi e esclusivamente di carattere funerario.
Una parte di questi testi ( una sola linea) è da considerarsi scritta in modo errato nella sequenza dei segni, e ne verrà sottolineata la discordanza da un testo "normale".












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Scriba del
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17/12/2013 22:53
 
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[SM=g999105] SPLENDIDO lavoro Nec, davvero una chicca preziosissima. Grazie! [SM=g999105]
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EgiTToPhiLo/a
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Maestro degli Scribi
19/12/2013 22:22
 
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Grazie Hotep. sei sempre molto gentile.

Il Sarcofago in Quarzite.
Uno dopo l’altro, Carter dedico allo smontaggio dei 4 sacrari (o scrigni) ottantaquattro giorni, per trovarsi davanti al sarcofago di quarzite contenenti le bare del sovrano.
Qui le informazioni sul materiale di questo sarcofago sono abbastanza confuse, a partire da quelle riportate da alcuni testi, dallo stesso Carter.
La cassa vera e propria, in un blocco unico, viene classificata di “quarzite gialla” ed il coperchio di granito rosso.
Molte altre citazioni in rete riportano la stessa classificazione dei materiali.
Solo alcune citano, secondo me correttamente, che le colorazioni sono invertite come del resto le molte foto dimostrano.
Un altro dato importante è che il coperchio in granito, è stato colorato (in tonalità rossa), per farlo assomigliare alla cassa.
Questa è una prima anticipazione della descrizione di questo reperto, tuttora in loco nella tomba.
Seguirà la descrizione lato per lato, con qualche curiosità, di cui un particolare lascerò al lettore individuare la mancanza.
Non mancherà il testo, che, essendo un po’ più lungo delle pareti, richiederà del tempo in più.

...Nec.
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