Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Le cosiddette: Teste di riserva.

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2013 18:34
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EgiTToPhiLo/a
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27/12/2012 21:37
 
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Capisco; grazie mille Kareni. L'ipotesi è interessante ed affascinante... Sai quale studioso l'ha detta?
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EgiTToPhiLo/a
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27/12/2012 21:46
 
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Riporto un esauriente articolo sulle incisioni alla nuca e la linea sul collo.
Nel 1991 lo studioso Roland Tefnin ha analizzato tutta la documentazione relativa alle teste di riserva, comparando il tutto – data la totale assenza di testi contemporanei a questi reperti –
Il rischio che comporta un tale approccio è evidente, ma la mancanza di risposte soddisfacenti e di materiale coevo ai reperti su cui fare ricerca, consente di percorrere strade diverse e percorsi per certi versi coraggiosi.
Così Tefnin si rende conto che il cerchio praticato alla base del collo, quasi certamente non dallo scultore, rievoca l’immagine della decapitazione. In effetti nelle necropoli preistoriche è una pratica attestata ed è una prerogativa del sovrano decapitare i nemici e gli animali mitici pericolosi, come raccontato nel papiro Bremmer—Rhind e nel Papiro Jumilhac a proposito del serpente Apophi.
A Giza durante la XVIII dinastia furono sepolte delle piastre, studiate da G. Posener, su cui furono disegnati degli uomini ritenuti pericolosi e ai quali era stata tagliata la gola, rappresentata nel disegno con una linea circolare di colore rosso molto simile al segno presente alla base del collo nelle teste di riserva, e fracassata la testa in una ferita rappresentata in modo simile al solco presente dietro la nuca.
In queste piastre era stato praticato un rito di esecrazione con lo scopo di neutralizzare quegli uomini ritenuti in qualche modo malvagi e Tefnin collega questi aspetti del rituale ai reperti di cui stiamo parlando.
A questo punto l’ipotesi suggestiva che può essere proposta e che più di altre offre risposte soddisfacenti all’enigma delle teste di riserva, potrebbe essere la seguente:
Lo scultore portava a termine completamente la sua opera che era di natura metonimica e da considerarsi un vero e proprio ritratto del defunto, successivamente veniva fatta oggetto di un rito di esecrazione. Un sacerdote esperto colpiva alla nuca la testa con una mazza rituale e procedeva poi a fare l’esatto inverso di quanto avveniva con il rituale dell’Apertura della Bocca: tagliava la gola ed eliminava le orecchie, impedendo così al defunto di parlare e di ascoltare. In poche parole il defunto veniva reso completamente inoffensivo.

Da citazione di Paolo Bondielli.
27/12/2012 22:18
 
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Meryt, 27/12/2012 21:37:

Capisco; grazie mille Kareni. L'ipotesi è interessante ed affascinante... Sai quale studioso l'ha detta?



Di nulla! :-) Nectanebo mi ha anticipato, l'ipotesi fu proposta da Tefnin in "Art et magie au temps des pyramides: L'énigme des têtes dites "de remplacement". Si tratterebbe comunque di un rito assolutamente "controtendenza" in Egitto, perchè svolto "contro" anzichè a favore del defunto. A mio parere però si può superare questa apparente contraddizione se lo si considera come un rito sì di esecrazione, ma anche di purificazione, di liberazione dal "negativo"; dunque a vantaggio del proprietario.
[Modificato da Kareni 27/12/2012 22:23]
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28/12/2012 20:15
 
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Grazie mille!
In effetti concordo con te, Kareni: non ha senso fare qualcosa contro il defunto (teste con segni pittografici di decapitazione) e poi mettere il defunto stesso in una tomba. Si, credo che l'ipotesi di un rituale a protezione del defunto sia più credibile. Anche se, ancora sono le domande...
Mi viene in mente il fatto che all'interno delle tombe geroglifici che rappresentavano animali pericolosi (serpenti, coccodrilli, leoni...) venivano appositamente rappresentati spezzati in modo da evitarie che, prendendo vita, potessero far del male al defunto.
Se l'ipotesi di Kareni è vera c'è una certa analogia, bisognerebbe solo capire chi rappresentino effettivamente queste teste...
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29/12/2012 01:36
 
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...mi rendo conto che dopo il parere di tanti valenti studiosi e gli studi approfonditi che tanti hanno citato la mia spiegazione potrebbe apparire alquanto semplicistica, ma... e se le teste fossero solo... teste?

Mi spiego meglio; avrete notato di certo la particolarità del collo alquanto lungo e, di fatto, sproporzionato e "inutile" se si volesse solo rappresentare una testa senza alcun altro valore se non quello apotropaico o denigratorio sopra ipotizzati.
Sappiamo che gli scultori egizi sapevano proporzionare un collo e, a maggior ragione, tale collo sarebbe stato proporzionato se si voleva rappresentare solo un "ritratto" ante litteram del defunto (si vedano, ad esempio, i tanti busti come quello di Nefertiti in cui il collo è "attaccato" ad un busto che ha anche lo scopo strumentale di far stare in piedi l'opera aumentandone la base di appoggio).

Credo perciò ipotizzabile che la "nostra" testa, per stare in piedi avesse bisogno di una base più larga, forse di legno in cui il collo andava ad allocarsi.

Sappiamo, inoltre, che gli egizi, specie di rango, erano soliti indossare parrucche a volte molto elaborate e con le quali di certo non dormivano.

Perchè perciò non ipotizzare che si trattasse di semplici manichini su cui appoggiare le parrucche vuoi per dormire, vuoi per poterle meglio "pettinare" prima di indossarle? Del resto non è quel che si faceva anche nel '700 per incipriarle?

I solchi evidenziati, alla base e sulla nuca (che non ho visto e quindi non so valutare se non del tutto ipoteticamente), non potrebbero essere identificati come linee di fede per posizionare giustamente la parrucca (quello sulla sommità) e all'interno dello zoccolo di legno che fungeva da base (quello sul collo)? ...e quest'ultimo non potrebbe essere stato realizzato come "incastro" proprio all'interno del blocco che lo ospitava per consentire a chi vi "lavorava" di far girare la testa per pettinarla meglio?

Si aggiunga che, almeno per quel che ricordi, le "teste di ricambio" sono normalmente prive di "capigliatura" che è quasi sempre costituita da una sorta di calottina (come nell'esempio postato sopra), forse per potervi adattare meglio le parrucche?
...quanto alle orecchie danneggiate, se si ipotizza che possa trattarsi veramente di manichini per operazioni di pettinatura, essendo in gesso potevano essere facilmente danneggiate dai pettini usati per le acconciature.

...lo so, forse la mia spiegazione può apparire meno affascinente, meno misteriosa e forse più deludente, ma spesso le ipotesi più semplici possono essere le più realistiche! [SM=x822723]
[Modificato da Hotepibre 29/12/2012 01:39]
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29/12/2012 13:40
 
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Concordo pienamente con la citazione di Hotep,
"Spesso le ipotesi più semplici sono le più realistiche".

Io a questo punto mi fermo, lasciando tutti i dubbi
al loro posto !!!!

[SM=x822741] [SM=g1621246] [SM=x822743]
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29/12/2012 15:18
 
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Mmmm! E' vero, si pensa sempre alle cose più misteriose tralasciando le cose più evidenti e semplici! Thank's Hotep.
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31/12/2012 08:25
 
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Questa ipotesi è molto realistica; mi verrebbe da appoggiarla in pieno.
L'unica perplessità che rimane, non da poco, è però questa: perché queste teste appartengono solo a personaggi della IV-V dinastia? Sicuramente parrucche venivano indossate prima e sopratutto dopo.

Ric
[Modificato da Riccardo Banchi 31/12/2012 08:26]
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31/12/2012 10:10
 
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Re:
Riccardo Banchi, 31/12/2012 08:25:

Questa ipotesi è molto realistica; mi verrebbe da appoggiarla in pieno.
L'unica perplessità che rimane, non da poco, è però questa: perché queste teste appartengono solo a personaggi della IV-V dinastia? Sicuramente parrucche venivano indossate prima e sopratutto dopo.

Ric



...beh, i motivi potrebbero essere diversi, quello che istintivamente mi viene in mente potrebbe essere un cambio di modello, ad esempio.

Nel '700 i "manichini" per incipriare parrucche erano semplici palle di legno con un lungo collo.

Potrebbe perciò essere venuto meno l'aspetto estetico a vantaggio di quello strumentale e, trattandosi di oggetti d'uso comune, potrebbero essere stati relegati non più a corredo del "padrone di casa", bensì dei servi che ne curavano la persona e questo potrebbe conseguentemente giustificare l'assenza all'interno delle tombe.

Credo peraltro, a proposito della modifica di struttura, che ci sia un esempio di... come chiamarlo? ..."poggia parrucca da viaggio" tra le suppellettili del tesoro di Tut... ora la cerco!

Trovato! [SM=x822713]
[Modificato da Hotepibre 31/12/2012 10:14]
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Artista del Re
31/12/2012 10:30
 
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Davvero forte codesto accessorio!
Gli egizi erano piuttosto "conservatori". La tua spiegazione è sensata, ma un po' forzata. Solo la IV e V dinastia faceva uso di queste teste, poi stop.
Sia chiaro, io non ho idee con cui ribattere. E del resto, se ad oggi non c'è una spiegazione certa, vuol dire che la risposta non è semplice.

Ric
[Modificato da Riccardo Banchi 31/12/2012 10:39]
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