E' successo lo scorso martedì. Circa 1700 ettari di terreno agricolo sono stati divorati dalle fiamme.
L'incendio sarebbe stato appiccato volontariamente, stando a quanto dichiarato dal Capo di una tribù locale, e la responsabilità di un tale gesto sarebbe da imputare a quelle che nell'articolo sono definite "bande di contrabbanderi di confine". A monte del gesto una vendetta, alimentata dalla richiesta inoltrata dai locali di incrementare i controlli di frontiera.
L'Oasi di Siwa, in effetti, si colloca geograficamente nel Governatorato di Matruh, al confine tra Egitto e Libia.
I vigili del fuoco, aiutati dai soldati e dagli operai di una vicina compagnia petrolifera, a domare e a spegnere l'incendio, alimentato dal forte vento, soltanto nella giornata di mercoledì. Le forti raffiche che hanno soffiato con insistenza nella zona hanno, inoltre, impedito l'intervento degli elicotteri. Fortunatamente non ci sono state vittime, ma per scongiurare il pericolo è stato necessario evacuare due villaggi della zona. Per chi è stato colpito è previsto un risarcimento.
Il fuoco non ha raggiunto l'area archeologica di Siwa, quindi i monumenti della zona (tra cui, lo ricordiamo, vi è il Tempio dell'Oracolo dove Amon riconobbe Alessandro Magno quale figlio e, dunque, Faraone d'Egitto) non sono stati coinvolti.
[Modificato da -Kiya- 02/03/2012 22:48]