Caro Marco, sì, il Politecnico di Torino è senza dubbio una delle migliori università italiane: professori di ottimo livello, buona organizzazione, ecc. E ormai sono passati quasi vent'anni da quando l'ho lasciato! Adesso vedo che si è raddoppiato, diventando un astruttura davvero enorme...
Mi sento in dovere di ringraziare Kiya perché in ogni occasione si dimostra sempre molto gentile e riesce a fare da collante in molte circostanze, all'insegna di grande professionalità.
Tornado alla conferenza e alla domanda di "pizia." (ufficialmente manifesto la mia curiosità del tuo nickname), nel dettaglio non è stato esplicitamente detto in quale secolo la scrittura sia comparsa in Egitto, o meglio, quando si sia formata. Spesso si fa riferimento alle fasi culturali Naqada I, Naqada II o alle sottofasi. Nel caso della tomba U-j questa appartiene al medio Naqada IIIa2 o tardo Naqada IIIA1, che come si evince dalla tabella cronologica di Wilkinson (rif. MDAIK 56, 2000, pag. 392) corrisponde alla data approssimativa del 3200-3150 a.C. In un altra pagina del sito di Raffaele si trova un'altro elenco cronologico in cui la tomba U-j, associata al Naqada IIIA1, viene datata al 3300±50 a.C. e cioè al secolo anteriore (in sostanza la datazione relativa resta indiscussa, ma quella assoluta è un poco aleatoria, ma solo un po'). Parlando di questo con lui in altre circostanze, in definitiva mi è stato detto che la tomba U-j è da attribuirsi al 3200 a.C. circa, anche se le datazioni al C14 citate dalla Vinci (in base ai dati forniti da Dreyer) parlano del XXXIV sec. a.C.
E' comunque sensato affermare che, dal momento che dalla tomba U-j provengono placchette d'avorio che mostarno una forma di scrittura per certi versi già formata, e tenendo conto che molti supporti scrittori non sono giunti fino a noi in quanto deteriorati (es. papiro, probabilmente già in uso) a differenza delle tavolette in argilla mesopotamiche,
in Egitto la scrittura sia nata almeno nel XXXIV secolo a.C.
Ric [Modificato da Riccardo Banchi 06/04/2012 11:02]