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Napoli, 10/02-16/04/2012: "Sulle tracce di Champollion"

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2012 01:17
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Luogo della Mostra: Napoli - Museo Archeologico Nazionale

Periodo: 10 febbraio - 16 aprile 2012

Info e prenotazioni: 848800288

Orari: lun - ven 9.00/18.00; sab 9.00/14.00

Costi inresso:
Intero euro 6,50
Ridotto euro 3,25

Come raggiungere il Museo:
- Dalla Stazione di Napoli Centrale, metrò in piazza Cavour o BUS M4/M5/201
- Dal molo Beverello bus R4 /R1


La mostra si propone di tracciare un percorso conoscitivo delle diverse fasi dell'esperienza di Champollion nella Valle del Nilo per coglierne l'essenza scientifica e innescare riflessioni sui metodi della ricerca archeologica del tempo, per poi gettare uno sguardo sulla realtà, sui ritmi e sugli orizzonti d'indagine della moderna Egittologia.
La mostra si articola in una serie di sezioni dedicate alle diverse fasi della nascita dell'Egittologia e dell'esperienza di Champollion che comprende cruciali eventi.

Esposizione su 4 livelli delle seguenti COLLEZIONI:

    - Seminterrato: Epigrafica, Egizia,
    - Terreno: Farnese, Toro Farnese, Tazza Farnese, Sculture della Campania Romana, Doriforo
    - Ammezzato: Mosaici, Battaglia di Alessandro, Numismatica, Gabinetto segreto
    - I piano: Pitture di Pompei, Tempio di Iside, Plastico di Pompei, Suppellettili delle città vesuviane, Preistoria e protostoria del golfo di Napoli, Culture Anelleniche della Campania, Danzatrici di Ruvo, Magna Grecia, Villa dei Papiri.
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30/01/2012 15:52
 
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Finalmente a Napoli
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Ci andrò sicuramente [SM=g999103] grazie Kiya per l'informazione ciao !
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30/01/2012 23:01
 
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Che bello... Trento è sempre fuori dal mondo - se non per la mostra "Egitto Mai Visto" (a dir poco penosa...) D:
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Comunicato Stampa ufficiale

Mostra Egittologica


Sulle tracce di Champollion



10 Febbraio, ore 17, Museo Archeologico Nazionale Napoli

Archeologia, sguardi ed esperienze nella Valle del Nilo

L’esperienza scientifica di J.F.Champollion e dei suoi collaboratori nel 1828-1829 nella Valle del Nilo segnò l’avvio ufficiale dell’Egittologia quale scienza storica. Mediante un accurato e scrupoloso lavoro di documentazione, basato su di una meticolosa organizzazione ed un sinergico utilizzo delle risorse, la spedizione franco-toscana poté porre le basi della moderna metodologia di indagine sulle antichità egizie.

La documentazione in nostro possesso sul viaggio, fatta di aneddoti, di appunti, di descrizioni e di annotazioni “da taccuino”, ha anche il pregio di rivelare le emozioni e soprattutto le quotidiane sofferenze di questi “egittologi” in un territorio ostile e in condizioni lavorative insostenibili per consegnare all’umanità un patrimonio culturale inestimabile.

La mostra si propone dunque di tracciare un percorso conoscitivo delle diverse fasi dell’esperienza di Champollion nella Valle del Nilo per coglierne l’essenza scientifica e innescare riflessioni sui metodi della ricerca archeologica del tempo, per poi gettare uno sguardo sulla realtà, sui ritmi e sugli orizzonti d’indagine della moderna Egittologia.

In questo significativo contesto di scoperte e di apporti per gli sviluppi dell’Egittologia, Napoli fu uno dei più fecondi centri di irradiamento dell’interesse per le antichità egizie. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, infatti, custodisce importanti collezioni egizie, le cui principali del Cardinale Stefano Borgia e di Giuseppe Picchianti riflettono quel fervente “collezionismo” capace di meravigliare e coinvolgere osservatori e appassionati del tempo.

Se dunque a Champollion e ai suoi successori si deve la nascita e gli sviluppi della scienza egittologica, a quei cultori come Picchianti e Borgia va riconosciuto il merito di aver valorizzato e tesaurizzato quanto acquisito nella Valle del Nilo contribuendo alla conoscenza della civiltà egizia.

La mostra si articola in una serie di sezioni dedicate alle diverse fasi della nascita dell’Egittologia e dell’esperienza di Champollion che comprende cruciali eventi come la spedizione napoleonica e la pubblicazione de La Déscription de l’Égypte (Sezione I), la decifrazione dei geroglifici e le scoperte degli inizi dell’800 (Sezione II), la spedizione franco-toscana (Sezione III) e l’eredità di Champollion e i moderni metodi della ricerca egittologica (Sezione IV). Completa il quadro espositivo una sezione dedicata alle collezioni egizie del museo e alle figure di Borgia e di Picchianti quale insigne espressione della passione egittologica a Napoli nei secoli XVIII-XIX.

La mostra, alla quale il Comune di Napoli ha assicurato il patrocinio morale, è organizzata dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, dal Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta “J.F.Champollion” e dall’Accademia Egizia con la collaborazione del Museo Egizio di Firenze.

Il volumetto esplicativo della mostra è edito da Ananke.

Per tutto il periodo della mostra sono previsti visite e laboratori didattici curati dalla Società Pierreci Codess (prenotazioni: tel. 848800288)

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14/02/2012 19:51
 
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In mostra all'Archeologico le scoperte di Champollion, lo studioso francese che per primo tradusse i geroglifici della stele di Rosetta
Gli abitanti dei villaggi lo chiamavano "l'uomo che legge le antiche pietre". Era francese, Jean-Francois Champollion aveva solo 30 anni quando nel 1822 tradusse per la prima volta i geroglifici incisi sulla stele ritrovata qualche anno prima dall'esercito napoleonico a Rosetta, in Egitto, e risalente al 196 avanti Cristo. Oggi è ricordato come il padre dell'egittologia moderna e il museo archeologico di Napoli ne ripercorre vita e scoperte, inaugurando alle 17 la mostra "Sulle tracce di Champollion" (ingresso 6.50 euro, info 081 442 2149).
"E' un omaggio ad un eccezionale studioso - spiega Giacomo Cavillier, curatore dell'evento - che a 17 anni conosceva già otto lingue, tra cui aramaico e copto". Ma dimenticate gli ampollosi cattedratici e accademici ottocenteschi. Champollion era sì un genio della filologia, ma di tenacia più simile a un Indiana Jones ante litteram. Quella stessa tenacia che lo portò a esplorare a lungo la valle del Nilo, riconoscendo per primo sui segni incisi su pietra i nomi di Ramesse, Thutsmosi, Cleopatra.

"La mostra racconta questo - prosegue Cavillier -. Il metodo scientifico delle prime esplorazioni nella terra dei faraoni". E sorprende la semplicità degli strumenti a disposizione dei primi pionieri dell'egittologia, Champollion incluso (che arrivò fino in Sudan nel 1828), per mesi a contatto con tempeste di sabbia, caldo e scorpioni. Prioritaria era l'osservazione e riproduzione diretta dei monumenti: il kit dell'archeologo era difatti composto soprattutto da pennini, taccuini, matite in grafite.

La mostra ne espone una trentina raccolte in due teche, alcune in copia, molte originali. Come il corredo di portamine, gomma e calamaio ottocentesco e la bussola inglese in bronzo. Accanto, due squadre di metallo, e una corda incisa, utilizzata per le misurazioni. Il percorso includerà anche laboratori, organizzati soprattutto per scolaresche, dove sarà possibile esaminare i reperti e riprodurli su foglio, esattamente coi metodi di 200 anni fa, servendosi di carboncini, piume d'oca e pennarelli in frassino.

Di grande interesse, una delle tavole esposte, firmata da Emmanuel de Rougé (allievo di Champollion), sulla tomba del 1600 avanti Cristo del re tebano Antes, sepolto con un ricco corredo funebre e circondato dai suoi cani, che lo seguirono anche nell'aldilà. Esposti in occasione della mostra, anche numerosi oggetti della sezione egizia del museo, alcuni dei quali mai esibiti in precedenza. Amuleti, busti e statue provenienti dalle collezioni Borgia e Picchianti, chiuse al pubblico dal 2009 per problemi di sicurezza e di scarsa ventilazione delle sale.


napoli.repubblica.it/cronaca/2012/02/11/news/l_egitto_ritrovato-2...
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Dedico EgiTToPhiLìa a colui che ha saputo insegnarmi che cos'è l'umiltà, senza parole, ma coi gesti e con l'esempio quotidiano.
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