Chi fu (Senenmut)?
I genitori di Senenmut, Ramose e Hatnefer, erano originari del Sud, al di là della prima cataratta. La famiglia, dai tempi di Thutmosi I, si erano stabiliti a Erment, vicino a Luxor. Il giovane Senenmut aveva partecipato alle spedizioni militari in Nubia ed era stato ricompensato con il braccialetto “menefert” (colui che abbellisce). Alla morte della madre, avvenuta poco tempo dopo l’incoronazione di Hatschepsut, il figlio trasportò il padre vicino alla madre. L’influenza di Senenmut è dimostrata dal corredo funebre della madre, che comprendeva anche una maschera dorata e uno scarabeo sul cuore fatto con serpentina e incastonato in un quadrato d’oro.
Poco distante dal Djeser - Djeseru, è stata portata alla luce la cappella funeraria di Senenmut, iniziata 2 mesi dopo la morte dei genitori. In questa cappella sono iscritti, in inchiostro rosso e nero, i titoli di cui si fregiava, tra cui:
- responsabile della doppia casa dell’oro
- responsabile del giardino di Amon
- sacerdote della barca di Amon
- intendente di Amon
- intendente della figlia reale Neferure
Fatto eccezionale per un egiziano, Senenmut non sembra essersi mai sposato, tanto che il suo culto funerario fu affidato al fratello maggiore, Minhotep.
Le magnifiche pitture murali, purtroppo mal conservate, permettono di vedere sei portatori di offerte, probabilmente Egei. Nel loro aspetto ricordano i portatori di offerte di Knossos.
Il sarcofago, probabilmente di quarzite rossa (pietra reale per eccellenza) era ornato da divinità funerarie, affiancate da Iside e Nephti e conteneva l’intero capitolo 125 del Libro dei Morti (quello delle giustificazioni negative).
Per quanto riguarda il suo rapporto con la regina Hatschepsut, molti egittologi si sono sbizzarriti nel descrivere rapporti amorosi, di cui tuttavia non si hanno documentazioni. Ciò che è certo è che Senenmut fu molto intimo della regina, fatto dimostrato dagli incarichi di educatore della figlia e di incaricato alle costruzioni degli obelischi di Karnak e del Djeser – Djeseru. Si può parlare di vera e propria adorazione della sovrana da parte di Senenmut, adorazione evidentemente ricambiata, al punto di permettergli l’accesso all’intimità della famiglia reale: l’Intendente viene raffigurato, almeno 60 volte, a fianco della sovrana sulla faccia interna delle porte in legno che chiudono le nicchie sacre della terrazza superiore del Djeser – Djeseru.
A testimonianza dell’adorazione di Senenmut per Hatschepsut, egli divenne “poeta”, per cantare sotto forma di rebus, il nome di nascita e quello dell’incoronazione della sovrana. Si assiste così alla nascita della scrittura crittografica, la scrittura segreta. Queste scritte si trovano sulle tre statue – cubo, in cui lui è rappresentato con la piccola Neferure in braccio (Museo di Berlino).
La spalla sinistra della statua porta un’immagine enigmatica di un uomo che cammina, tenendo per mano, come una canna, un grande “uas” e dall’altra parte un segno “ankh”. La sua testa, invisibile, è sostituita dagli stessi segni. La spiegazione sarebbe la seguente:
- testa invisibile si pronuncia “Imen-hat” (pettinata di oggetti sacri) e si pronuncia “khenem – shepesut” che si deve leggere in ordine: “hat-shepesut-khenem et Imen”, cioè “Hatschepsut unita ad Amon”.
- Sulla spalla destra è raffigurato l’avvoltoio di Maat ad ali spiegate. Due dettagli sono sorprendenti: un grande occhio (Ra) al posto del corpo dell’uccello e il segno delle due braccia alzate (ka). L’insieme significa “Maat-ka-Ra”,nome di incoronazione della sovrana.
L’unico titolo di cui Senenmut non si fregia è quello di “scriba”, fatto strano per chi, sacerdote di Maat, dichiarava:; “avendo penetrato tutti gli scritti dei profeti, io non ignoro nulla di ciò che è successo fin dal primo giorno”. In una statuetta conservata al Museo di Chicago, unico esempio di statua dinamica, si vede Senenmut che cammina, portando in braccio Neferure; sulla schiena è scritto il paragrafo del Libro dei Morti che più si adatta al personaggio e al suo concetto d’immortalità: “io sono uno che è uscito dai flutti e a cui è stata donata l’inondazione, grazie a cui ho potere sul Nilo”. Questa sua concezione della sopravvivenza dopo la morte, è rappresentata nel suo cenotaffio di Gebel el Silsila.
Infine, Senenmut fu un valente astronomo, cosa che si deduce esaminando la sua tomba a Deir el Bahari, in cui i concetti di estetica si sommano a concetti astronomici. Sulla volta fece rappresentare la volta celeste nelle sue due parti, meridionale e settentrionale. Nel registro inferiore abbiamo il calendario dei 12 mesi. In alto l’emisfero australe. Manca il pianeta Marte, mentre l’ascensione destra di Giove è situata fra 73° e 95°. Questi particolari hanno permesso di stabilire che Senenmut visse in un periodo compreso tra il1505 e il 1455 a.C. Vi è poi un solo periodo in cui Giove conobbe un’ascensione destra fra 73° e 95°, cioè la notte fra il 14 e il 15 novembre, mentre Marte non era visibile: si tratta dell’anno 1463 a.C., corrispondente al quindicesimo anno della coreggenza di Hatschepsut.
[Modificato da -Kiya- 14/12/2011 08:19]